Torna Manu, torna il sorriso

Ginobili è tornato, e la squadra ha subito beneficiato della sua presenza…

Dopo un periodo con più ombre che luci gli Spurs tornano in controllo della situazione vincendo quattro sfide di fila, e vendicandosi di Warriors e Bobcats, con cui avevano già  giocato e perso a novembre. La sconfitta di Salt Lake City sembre essere solo un ricordo.

Risultati


San Antonio Spurs @ Utah Jazz 72-95 L
San Antonio Spurs vs Sacramento Kings 100-98 W
San Antonio Spurs vs Golden State Warriors 129-89 W
San Antonio Spurs @ Charlotte Bobcats 96-76 W
San Antonio Spurs vs Los Angeles Clippers 111-82 W

Record parziale: 4-1
Record complessivo: 15-5

Attualità 

L'EXPLOIT DI PARKER
Vai a letto la sera credendo di avere concetti e presupposti sicuri, inoppugnabili, certi; ti alzi la mattina ed ecco che non ci sono più. Crollati, smontati, smentiti. Quello su cui eri pronto a scommettere solo poche ore prima è diventato improvvisamente nulla. Tutto da rifare, tutto da riconsiderare.

E' certamente un qualcosa che quantomeno spiazza; ma non necessariamente dispiace. Una sorpresa, insomma.

Tony Parker, ad esempio, non è un passatore nel vero senso della parola. E probabilmente mai lo sarà . Capita però che in una serata come quella vittoriosa di venerdì con i Clippers, tutto d'un tratto, il francese "quasi signor Longoria", ti tiri fuori dal cilindro, come da tradizione dei prestigiatori più riusciti, un coniglio da 15 assist. Un numero che ti aspetti da un Nash o un Kidd, fate voi, dei più ispirati; non certo da Tony Parker.

E invece succede anche questo nello strano turbinio di eventi in cui viviamo. Dove nulla è scontato e tutto è messo in dubbio.

" E' stato grande stasera" -commentava a fine partita un estasiato Ginobili, altro importante artefice del successo per 111-82 - "E' importante per noi vederlo giocare in questa maniera, perché è contagioso. Ti viene voglia anche a te di metterti a passare la palla."

E non c'è dubbio che la palla l'argentino la sappia passare; come ci dicono anche i suoi 9 passaggi vincenti in appena sedici minuti nel blow out di Golden State.

Certo, le scelte difensive di coach Dunleavy non hanno fatto nulla per limitare la vena altruista di Parker, decidendo sempre e comunque di chiudere sulle sue penetrazioni, esponendosi così però agli scarichi perimetrali.

"Se gioco un pick 'n roll con Timmy (Duncan) e vedo che l'uomo di Bruce (Bowen) resta al centro dell'area"- spiega il numero nove – "allora so che lo devo servire nell'angolo. Stasera era quasi sempre libero; loro non volevano che io andassi a canestro e così è stata una grande partita per mettere a referto molti assist"

Come ha commentato nel post-partita Micheal Finley, uno dei beneficiari del carrer high del compagno, "it was to pick your poison"; la difesa doveva solo scegliere il veleno con cui morire. Probabilmente il sunto della serata più efficace.

Che Parker, dunque, si stia finalmente evolvendo in un vero playmaker? Difficile dirlo. Anche perché se si va a fare un raffronto numerico tra la media-assist di queste prime venti uscite della stagione con le annate precedenti ci si accorge che il nostro Tony non è affatto in crescita sotto questo punto di vista.

Mentre infatti i punti a partita (18.5) gli valgono pressoché il massimo in carriera, poco sotto le cifre dell'anno scorso, le assistenze sono in calo: 5.7 quest'anno, contro le 5.8 del 2005/06 e le ben 6.1 del 2004/05, l'anno dell'ultimo anello. Non c'è dubbio che il francese dovrà  continuare a lavorare sodo su questo aspetto.

" Se sei una point guard e sai sia segnare, sia passare, allora diventi davvero un giocatore molto pericoloso. E Tony quando ha serate come queste è una delle migliori point guard della Lega" – ha continuato Finley, autore di 13 punti sempre nella gara con L.A.

Affermazioni importanti, a cui fanno eco quelle di Brent Barry, uno dei più positivi venerdì, con sedici punti e 3/4 da dietro l'arco: " E' risaputo che il prossimo gradino che Tony dovrà  guadagnare è quello di diventare un passatore più affidabile. Più farà  progressi, più estenderà  il suo gioco e più noi diventeremo competitivi." Se non è un'investitura questa"

Tutto starà  a se Parker saprà  dar continuità  all'exploit dell'altra sera. E motivi particolari per dubitarne non ce ne sono: il ragazzo ha talento, s'impegna, gioca per la squadra, è dannatamente giovane"

E se ce la dovesse fare, se dovesse riuscire a portare il numero dei suoi assist quantomeno vicino a quello dei Nash, dei Kidd, fate voi, di questo mondo, se si evolvesse definitivamente in vero playmaker, allora sì che ci troveremmo di fronte a qualcosa di davvero speciale. La strada è quella giusta.

EL GAUCHO DE BAHIA BLANCA
E' tornato e si sente. Manu Ginobili, dopo esser stato costretto a sedere sulla sideline in borghese per ben quattro partite causa guai alla schiena, ha avuto il via libera da parte dello staff medico e, in occasione della sfida con i Warriors, seppur partendo dalla panchina, ha rivisto il parquet.

Sarà  stata anche una semplice coincidenza, ma nelle quattro serate in cui è stato fermo ai box, per gli Spurs sono arrivate due sconfitte più una vittoria, contro i Kings per 100-98, che Popovich, con il solito basso profilo che lo contraddistingue, non ha esitato a definire " pathetic", patetica; per via della rimonta finale subita e più in generale dei molti turnovers commessi. Sarà  anche solo una coincidenza, ma nelle tre partite in cui è stato in grado di scendere in campo dall'infortunio di Dallas per San Antonio sono state tre vittorie; per non parlare della qualità  del gioco, notevolmente salita.

Nel 129-89 casalingo contro la formazione di Don Nelson, Ginobili, sfruttando al massimo i 15 minuti concessegli da un timoroso Popovich, ha scritto sul boxscores per ben 9 assist e 6 punti. Tutt'altro che male, considerando anche che era al rientro e non ancora al 100%. Due sere dopo, a Charlotte, si è ripetuto, con 13 punti in venti minuti. Ma ancor meglio ha fatto incontrando i Clippers, ispirato anche dalla serata del suo compagno di backcourt: nei diciannove giri d'orologio che il coach gli ha concesso di rimanere in campo, l'ex Virtus ha fatto il bello e il cattivo tempo, con 22 punti, 6 rimbalzi e 3 assist.

"Ovvio che con lui in campo il movimento della palla sale di qualità "– ha commentato la sua prova contro Golden State Brent Barry- " E' molto importante per noi"

Che Ginobili sia un elemento importante, se non fondamentale, all'interno del sistema di gioco di San Antonio non è certo una novità . La questione è quale ruolo gli sia più congeniale: in quintetto dalla palla a due, o a partita in corso?

Nelle ultime stagioni l'argentino è quasi sempre partito nello starting five, salvo rare eccezioni. Come ad esempio le prime gare della serie di Playoff del 2005, contro i Nuggets, quando Ginobili dopo gara-1 era stato impiegato da sesto uomo a favore di Barry, che lo aveva sostituito in quintetto. Popovich, anche alla luce delle ultime prestazioni, secondo fonti vicine starebbe valutando molto attentamente tutte le ipotesi.

Vale in ogni caso ricordare che un eventuale partenza dalla panchina non intaccherebbe il suo minutaggio, ma servirebbe solamente per sfruttare tutta la sua vivacità  a partita in corso. Nessuna bocciatura, quindi.

Intanto Manu pensa soltanto ad incrementare il suo tempo di gioco, riportandosi sulle sue medie abituali. " Sono al 110%" -ha dichiarato- "Vorrei giocare un po' più, ma capisco le preoccupazioni del coach che vuole evitare un nuovo infortunio. Ora staremo vedere."

Di sicuro Popovich non ha alcuna intenzione a rinunciare al suo argentino. E come potrebbe, d'altronde?

UNO SGUARDO AL FUTURO
Tanto per cambiare c'è un tour de force ad aspettare gli Spurs in questa settimana. Stasera se la vedranno con i Lakers, in quel di Los Angeles, dove soltanto 24 ore dopo torneranno ad incrociare le loro spade con i Clippers; per la seconda sfida stagionale. Dopo un giorno di riposo a San Antonio arriveranno i T-Wolves di Garnett, e forse chissà , un domani anche di Iverson; la sera dopo si guadagnerà  la strada di Oklahoma City, per il confronto con gli Hornets. Infine sabato l'ultimo incontro della settimana, quello contro i Sixers.

Il migliore della settimana

La palma del migliore della settimana questa volta va a Ginobili. Sono bastate quattro partite di assenza per capire di nuovo, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto gli Spurs non ne possano fare a meno. Torna lui e la squadra inizia a girare di nuovo per il verso giusto. E' in questi momenti che se ne apprezzano le qualità . Semplicemente Manu Ginobili.

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