Nate McMillan alza le mani: la prima stagione a Portland non è stata delle migliori…
Per i tifosi dei Portland Trail Blazers è finita un'altra stagione di delusioni, una delle più nere da molti anni a questa parte.
E' difficile trovare infatti qualche aspetto positivo nella stagione della squadra, sia per il record registrato a fine stagione, che per gli ennesimi problemi emersi a livello disciplinare da parte di quei giocatori che dovevano trascinare con il proprio talento a ben altri risultati la squadra. Problemi comportamentali evidenti in questa stagione tali da oscurare ogni discorso tecnico relativo ai giocatori.
Ma se invece il vostro punto di vista diventa lo sviluppo di un gruppo giovane di giocatori in proiezione futura, allora avete la stessa opinione dell'allenatore Nate Mc Millan, il quale ha terminato la stagione con un timido sorriso.
Terminato il campionato con la ventinovesima sconfitta nelle ultime 33 gare, e con il peggior record di tutta la lega 21 vinte e 61 perse, il secondo peggiore nella storia della franchigia dopo quello della stagione 71-72; ora per l'ex coach di Seattle si prospetta un piacevole lavoro nell'arredare la sua casa nei aerea di West Linn, a Portland.
Un interessante e forse condivisibile parere sulla stagione dei Blazers è proprio quello del coach, che qui vi riportiamo nei tratti salienti.
Per McMillan la stagione non deve essere valutata solo in termini di vittorie e sconfitte, ma in base al lavoro fatto per cambiare l'attitudine della squadra, la cultura che ha permeato e rovinato il team nelle passate stagioni; ma analizzando il cammino fatto è parso subito chiaro dopo poche partite che la spigolosa personalità del coach si è scontrata con i giocatori più difficili del gruppo.
E' stato lo stesso coach a dichiarare alla stampa più volte, come i suoi messaggi siano stati recepiti da parte del gruppo e siano invece stati rifiutati per esempio da Darius Miles e da Zach Randolph; i quali più volte abbiano minato intenzionalmente la sua guida tecnica della squadra.
La stagione ha preso una piega negativa nello scorso febbraio, quando la squadra era in trasferta a Boston; con la squadra reduce da 7 vittorie nelle ultime 11 gare McMillan ha dato libero sfogo alla sua frustrazione sgridando la squadra. Il motivo? Alcune sere prima con la squadra un trasferta ad Indianapolis, il coach aveva concesso malvolentieri un po' di libertà ai giocatori che si sono dedicati ad una serata di svago.
Sei di questi erano rimasti fino a notte fonda in un club notturno, ritornando in albergo solo dopo le tre di notte. Il risultato di questa bravata fu una sonora sconfitta di 32 punti ad opera degli Indiana Pacers.
Da li in poi, seguirono altre sconfitte sempre con più di 30 punti di scarto e cominciò una caduta verticale terminata come detto col peggior record della lega. McMillan non ci mise molto a fare un nome preciso, reo secondo lui come detto poc'anzi di aver sabotato il gruppo dopo essere tornato dall'operazione al ginocchio fatta nello scorso dicembre: Darius Miles, un giocatore di talento che però non si è realizzato ancora completamente; il quale non ci mise molto a portare dalla sua parte il compare Zach Randolph.
Randolph ha chiuso la stagione come leader della squadra per punti(18) e rimbalzi(8), ma ha tirato dal campo con la percentuale del 43.6%, la più bassa della sua carriera; è stato fonte di distrazione per la squadra, arrivando in ritardo a sessioni di tiro programmate, venendo sospeso per una gara per aver lasciato la squadra nel bel mezzo di una partita regolare.
Per Miles la scorsa è stata un'altra stagione enigmatica, condita talvolta da prestazioni monstre (32 punti,11 rimbalzi,5 assist e 5 palle rubate in una gara contro Minnesota), seguite da periodi in cui racimolava circa 6 punti di media per intere settimane con airballs e palle perse inguardabili.
Anche la giovane promessa Sebastian Telfair contribuì a creare problemi, portando come noto di nascosto(pensava lui) una pistola sull'aereo della squadra, e questo è solo un altro esempio di alcune degli episodi occorsi in questa grigia stagione.
Eppure dopo queste considerazioni, sarebbe scorretto dimenticare che l'età media del roster è di soli 24 anni(secondo nella lega); che quattro giocatori provengono dalla high school – Martell Webster, Telfair, Travis Outlaw e Miles – ; che per buona parte della stagione la guida della squadra è stata affidata al rookie Jarrett Jack, che dopo aver giocato positivamente la prima parte della stagione è calato nettamente in seguito all'episodio occorso nella gara contro Denver lo scorso 4 febbraio.
Con la squadra avanti di un punto Jack perse malamente la palla ad opera di Andre Miller che insaccò il 105-104 finale. Fù un duro colpo per il rookie che però ha giocato a sprazzi come una point guard che non aspetta altro che inizi la nuova stagione per prendersi il suo starting role la prossima stagione, ha chiuso la stagione con 6.7 punti di media e 2.8 assist e oltre a giocare con personalità si è rivelato come un potenziale buon difensore.
Viene poi Martell Webster, quel high schooler, chiamato al numero sei nello scorso Draft, capace con la sua capacità di tiro d'impressionare McMillan che riferendosi a lui ha dichiarato “Può veramente diventare un giocatore speciale .”.
Positiva anche la stagione di Sebastian Telfair, in alcuni frangenti si è dimostrato infermabile nell'attaccare il canestro, ha migliorato il suo tiro dalla linea dei 3 punti; si è infortunato perdendo 21 partite in questa stagione a favore di steve Blake; ma ha mostrato professionalità ed etica lavorativa tali da far impazzire McMillan che lo vede favorito per la corsa al titolo di capitano nella prossima stagione.
Un notevole contributo è stato offerto anche da Kryapa, chiamato da McMillan “la colla”, per la sua capacità di fare tante cose; dopo la partenza di Ruben Patterson per Denver, ha guadagnato minuti, sorprendendo tutti per la sua versatilità giocando entrambe le posizioni come ala e qualche volta anche da centro.
Terminiamo la carrellata con una dichiarazione sempre di McMillan: “Non si può chiamare un successo la nostra stagione viste le 21 vittorie; ma il nostro piano era di sviluppare il talento dei nostri giovani giocatori, dare loro la possibilità di giocare e lo abbiamo fatto. Abbiamo dei giovani talenti in squadra che anche gli altri team vorrebbero avere. Non so in quale direzione andrà la squadra in questa offseason; ma sono stato assunto per fare un lavoro e lo porterò a termine .”.
In base a quanto riportato in precedenza, congeliamo l'analisi del lavoro fatto da coach Nate, da fare a nostro parere alla fine della prossima stagione; mentre alcune critiche si possono indirizzare verso il gm. Nash ed verso il presidente Steve Patterson.
Non capiamo la conferma di Miles e Randoph impegnando 132 milioni per i prossimi anni, dopo un solo anno dalla firma di quei contratti hanno espressamente chiesto di essere ceduti; capiamo la scelta di prendere McMillan come coach, ma non capiamo la mancanza di prese di posizione ferme per difenderlo dagli attacchi sopracitati dalla parte di Miles, era chiaro che la forte personalità del coach si sarebbe scontrata con quella dei due giocatori.
Se quella era la decisione presa, perchè far partire Ruben Patterson solo a febbraio e lasciare incompleti i casi Miles e Randolph; se “repulisti doveva essere almeno si doveva farlo fino in fondo”; per poi far crescere in santa pace i talenti prelevati negli ultimi draft.
Tanti sono i conti aperti, tutti da risolvere in questa difficile estate.
E i problemi finanziari?
La situazione è in continua evoluzione, continuano infatti, le manovre politiche e finanziarie atte a risolvere la grave crisi finanziaria della società .
Si è mosso un ex-giocatore dei Blazers che si è messo a capo di un gruppo alla ricerca di finanziatori, tale Terry Porter; a sua volta al centro di voci di mercato come successore di Adelman a Sacramento, voci immediatamente smentite. Per sua stessa ammissione a lui interessa risollevare le sorti della franchigia.
La questione però riguarda la quantità di denaro che si riuscirà a racimolare in città ; Porter conta di raggiungere i 75 milioni di dollari; cifra da cui si partirebbe per discutere la cessione della franchigia al suo gruppo. In realtà siamo ancora a livello di discussione e lontani da una certa soglia delineata a suo tempo dal commissioner David Stern che ha valutato intorno ai 300 milioni di dollari il valore del team e dell'arena. Pensate poi, che dopo tanti bilanci analizzati dalle persone coinvolte si è scoperto che i debiti contratti da Paul Allen dal lontano 1988, anno in cui comprò i Blazers ammontano a 600 milioni di dollari.
La comunità locale ha risposto con entusiasmo all'iniziativa a partire dal sindaco Tom Potter; il quale ha ribadito ancora che il comune non ha realmente a disposizione soldi per inserirsi nell'iniziativa; per finire con i tanti tifosi che assaltano il sito supportterry.com.; però al momento c'e' veramente poco di concreto.
Quali giocatori nel futuro Blazers
Visti i ben noti problemi societari, il resto passa in secondo piano; anche se naturalmente qualcuno continua a fare il suo delicato lavoro.
Il futuro tecnico della squadra infatti è in questo momento nelle mani del gm. Nash e del suo staff, impegnati nella scelta di quella che sarà la prima scelta nel Draft del prossimo giugno; le ultime proiezioni ci danno i Blazers orientati su uno tra LaMarcus Aldridge e Adam Morrison.
E' singolare questo però, perche' sempre in giugno scade il contratto come general manager dello stesso Nash e voci di corridoio raccontano come sia improbabile una sua riconferma nel ruolo.
Come è già noto, a Denver si è liberato Kiki Wandenveghe che molti danno come successore di Nash proprio a Portland. Ogni scelta è naturalmente vincolata alla soluzione dei problemi societari.
E' naturalmente prematuro parlare di mercato, ogni decisione verrà presa in base alle scelte al Draft; restano da definire naturalmente in primis le posizioni di Darius Miles e di Zach Randolf come vi abbiamo spiegato in precedenza.
Tanti punti interrogativi sui Blazers, quesiti che verranno risolti fra qualche mese, e noi saremo qui per raccontarvi ogni cosa.
A presto…