Il momento della verità è giunto per Dirk Nowitzki…
Nuvoloni neri si addensano sui Mavs che, dopo aver perso di un punto, dopo un tempo supplementare, l'importantissima gara 5 della Finale NBA si ritrovano ad aver dilapidato tutto il vantaggio acquisito nelle prime due gare della serie, ma soprattutto si ritrovano sotto 3-2 nella serie, con la possibilità , per gli avversari, di conquistare il titolo già stanotte, in caso di vittoria all'American Airlines Center.
Nel momento più difficile della stagione i Mavs, per loro fortuna, tornano ora a Dallas e giocheranno la decisiva gara 6 stanotte sul loro campo, dove di sicuro la mira sarà meno sbilenca rispetto alle ultime due partite, dove Dallas ha veramente faticato per aprire la scatola difensiva degli Heat che, visto le cattive percentuali dei loro avversari, potevano permettersi di chiudere meglio l'area e scommettere sul tiro da fuori dei Mavs.
Importante sarà riuscire ad incanalare tutta la rabbia che la squadra ha accumulato dopo le ultime tre sconfitte sui binari giusti, su quelli dell'aggressività in campo e non su quelli del nervosismo, come sostiene anche Terry: "'E' decisamente tanta la rabbia dentro di noi, ma è sotto controllo. Andremo in campo ad eseguire, non facendo nulla che possa nuocere alla squadra. La rabbia controllata ti porta a giocare più aggressivo, difendere forte, lottare per ogni pallone".
Uno dei motivi della rabbia dei Mavs è anche dovuta a qualche chiamata arbitrale che, a detta di alcuni giocatori, ha tutelato eccessivamente gli Heat, Dwayne Wade in particolare. Il giorno dopo la partita però, queste polemiche sembrano essersi un po' assopite, visto che lo stesso Cuban ha detto che, diversamente dalle sue abitudini, non manderò alla Lega nessun filmato per mostrare le cattive fischiate arbitrali di gara 5, per non dare un possibile alibi alla squadra e mantenerla concentrata su quelli che sono stati i problemi di gara 5.
Riguardo alla criticata gestione degli ultimi possessi sia difensivi che offensivi di overtime e tempi regolamentari, Johnson ammette che c'è stato qualcosa che non ha funzionato, ma non va ulteriormente nei dettagli e in ogni caso difende i suoi giocatori: "Quando perdi, c'è sempre qualcosa che non hai fatto, qualcosa che poi rivaluti. Questi giocatori si sono fatti in quattro tutta la stagione per il nostro coaching staff, quello che noi possiamo fare è cercare di fare tutto il possibile per metterli nella condizione di vincere una partita. In gara 5 non ce l'abbiamo fatta, ma dobbiamo continuare ad essere aggressivi".
E' questo quello che i Mavs devono fare, mantenere alto il loro livello di concentrazione, ben consci del fatto che quella di stasera è una partita nella quale è in ballo una stagione intera: "Questa sarà la fine della storia. Con tutto quello che abbiamo passato, dobbiamo continuare a lottare e a vincere partite. Non possiamo fermarci ora, questa è la nostra stagione", afferma Howard.
Ad una squadra che a volte, soprattutto nella gestione dei vantaggi e delle azioni decisive, è sembrata in debito di esperienza rispetto agli avversari, non ha di sicuro giovato la squalifica di Stackhouse, sospeso per una gara dopo il fallaccio commesso su Shaq in gara 4. Ora Jerry rientrerà nella contesa presumibilmente molto carico, e il suo apporto sarà fondamentale per una squadra che a volte sembra faticare a far canestro.
Ma gara 6 dovrà anche essere la partita di Nowitzki, chiamato sul proscenio da tutti gli addetti ai lavori di Dallas, che vogliono una grande prova da parte del miglior giocatore dei Mavs per scacciare la paura di buttare al vento una Finale che fino ad una settimana fa sembrava essere completamente nelle mani dei texani. Ci si aspetta che Dirk salga di livello e che dimostri di essere un giocatore che può decidere una partita di finale, salendo ai livelli dei più grandi, che hanno costruito la loro leggenda nell'ultimo atto della stagione NBA. In ogni caso le critiche a Dirk mi sembrano, personalmente, un po' ingenerose nei confronti di un giocatore che, fino a prova contraria, ha portato i Mavs fino a qui. Come di memoria corta mi sembra chi l'accusa di deferire troppe responsabilità ai suoi compagni, mente fino a dieci giorni fa si parlava di come il numero 41 dei Mavs fosse bravo ad essere decisivo pur lasciando spazio ai suoi compagni, che, fino ad ora, hanno tra l'altro pienamente ripagato la fiducia.
E' importante, per l'ambiente e per la squadra, non vedere le cose peggiori di quelle che sono, non vedere tutto nero e negativo e non iniziare a fare processi prima della fine della stagione, perché in questo momento l'unica cosa sulla quale bisogna rimanere concentrati è la partita di stasera, cercando di bloccare gli Heat che ormai, dopo le ultime tre gare, hanno completamente trovato il loro ritmo di gioco. Perché in realtà il più grande peccato dei Mavs è aver dato la possibilità ad una squadra esperta come Miami di rientrare all'interno della serie, invece di darle il colpo del KO in gara 3. Ma è ancora troppo presto per parlare di rimpianti, perché ci sono ancora almeno quarantotto minuti da vivere.
Il primo problema in vista di gara 6 per i Mavs non può che essere Dwayne Wade, letteralmente immarcabile nelle tre gare di Miami, dove ha segnato rispettivamente 42, 36 e 43 punti, dando l'impressione di poter fare quello che vuole sul campo, ed accelerando sempre nei momenti topici della gara. Basti pensare a gara 5, quando Wade ha segnato sia l'ultimo canestro di Miami dei regolamentari che i due liberi che hanno deciso la partita dopo il prolungamento.
Il primo scoglio sarà quello quindi di limitare lui ad un rendimento quantomeno normale, ben sapendo che fino ad ora Johnson ha scelto di raddoppiare Shaq piuttosto che il numero tre. Ma l'altro problema nelle partite giocate in florida è il fatto eh i Mavs sono stati punti anche dagli altri giocatori dei Miami, quelli che non si chiamano né O'Neal né Wade. Sono stati puniti dai vari Haslem, Posey w soprattutto da Payton, che nella serie ha combinato, in senso generale, poco, ma ha segnato due canestri decisivi che potrebbero aver spinto il titolo verso Miami.
In questa gara sei potrebbero esserci delle similitudini con la serie di playoffs contro San Antonio, che rappresenta l'altro grande momento di difficoltà nella stagione di Dallas. In particolare, dopo una gara sei contro gli Spurs dove i Mavs, senza un terry squalificato, sono stati sconfitti a domicilio e si sono ritrovati sul 3-3 nella serie, dpo essere stati avanti 3-1. Poi i Mavs hanno vinto, come tutti sanno, gara 7 a San Antonio, con il rientrante JET che è stato fondamentale. La speranza a Dallas è che la storia si ripeta e che i Mavs, dopo essere stati raggiunti e, questa volta, pure superati nel conto delle partite vinte, reagiscano come un mese fa, e vincano le prossime due partite, portando a casa il titolo.