Anche Shaq sa benissimo che una buona fetta di titolo si vince questa notte…
Dopo 2 vittorie casalinghe consecutive, la prima rocambolesca, la seconda dominata, uno si potrebbe aspettare la stampa di Miami scatenata, con gli Heat ormai già dati per sicuri Campioni e l'unica incertezza residua relativa solo all'itinerario del pullman scoperto durante la parata: facciamo il lungomare o passiamo in downtown?
Invece no, la Florida non è l'Italia: a Miami la stampa specializzata è ancora abbastanza in fibrillazione: si teme molto l'avversario, il calendario e in generale la reazione di una squadra che si è già trovata con le spalle al muro in questi Playoff, ma ne è sempre uscita.
Anche l'assenza di Stackhouse è minimizzata: Payton fa notare il livello della panchina dei Mavs, ricordando ai tifosi che Marquis Daniels è un giocatore dal ventello sempre in canna, appena ne ha l'opportunità . Questa si chiama pretattica, Gary, vecchio volpone"
Coach Riley riflette sul suo passato, ma soprattutto sul suo presente: "Non ho mai sentito tanta pressione e tanta attesa concentrate su una singola squadra nel corso di tutta la mia carriera. Negli anni '80 ai Lakers c'era una grande serenità , era una squadra cresciuta assieme, dal primo titolo contro Philadelphia fino allo sweep subito dai Pistons. Invece questi Heat praticamente è il primo anno che giocano assieme""
La stampa della Florida si lascia andare per un attimo solo quando c'è da parlare di Dwyane Wade, a ragione s'intende: i 78 punti nelle ultime 2 partite sono un indizio di quel che serve a Miami per avere una chanche, Shaq o non Shaq.
Curiosa una dichiarazione della giovane stella degli Heat: "La gente dice che gioco meglio quando sono infortunato, perché così devo andare più piano e pensare a quel che faccio. In effetti dopo l'infortunio al ginocchio in Gara 3, sono stato più concentrato sul mio tiro da fuori".
C'è una sorta di rassegnazione, nelle fila dei Mavs, circa le possibilità di contenerlo davanti al suo pubblico. Adrian Griffin cerca di sdrammatizzare: Quale è il giusto equilibrio fra concedergli il tiro da fuori e concedergli la penetrazione? Il giusto equilibrio ce l'abbiamo quando è seduto in panchina""
Ma i timori del popolo di Miami saltano fuori all'improvviso leggendo le attese della vigilia di Gara 5: una must-win game. Anzi di più: è stata definita The Single Most Important Game In Heat History Since The Last Single Most Important Game In Heat History.. Come dire, la paura fa 90.
Eppure Miami è piena zeppa di veterani che sanno quel che c'è da fare nei momenti chiave delle partite: Shaq, Walker, Payton, Morning sono tutti vecchietti terribili con decine e decine di partite di off season sul groppone. I Mavs sono giovani e forti, ma se nei momenti chiave vengono a mancare Dirk e Terry, alternative non ce n'è.
Infine per ultima, la questione Shaq. Due sue buone partite sono coincise con le 2 vittorie nella serie, ma continua a prendere pochi tiri in attacco, e a scaricare ogni volta che arriva un raddoppio: i compagni lo difendono dicendo che così allarga il gioco e loro hanno più spazio per segnare, ma questa difesa d'ufficio del loro capitano sa tanto di ammissione che si, Shaq è sempre Shaq, ma non può più essere il go-to-guy della squadra.
E se Dallas smettesse di raddoppiarlo e cominciasse a raddoppiare invece Wade? Shaq è ancora giocatore da 20-25 tiri a partita? Chissà , forse la partita di questa notte risponderà al nostro interrogativo"