I 42 punti di Wade rappresentano il suo massimo in carriera nei playoffs.
Fuori dall'American Airlines Center di Miami farebbero bene a costruire una statua in onore di Dwyane Wade, un tributo per il giocatore che ha letteralmente salvato la squadra da un pesante 3-0 nella serie finale, che se messo a segno dai volenterosi ma spreconi Mavericks sarebbe significato un punto di non ritorno che avrebbe sotterrato in via definitiva il morale della squadra di Pat Riley.
Questo morale invece sarà alle stelle, vista la vittoria strappata e sudata da Wade con la partecipazione straordinaria di Gary Payton e Udonis Haslem, autori di un paio di giocate capitali con la partita in bilico: Flash è stato finalmente quello che conosciamo tutti, autore di 42 punti (career high nei playoffs) con 13 rimbalzi (9 dei quali nel primo tempo) risultando il protagonista quasi esclusivo della rimonta degli Heat con 12 punti negli ultimi 7 minuti di gara pur avendo 5 falli a proprio carico.
Wade era stato anche protagonista della bella partenza di Miami, ottenuta grazie anche all'ovvia carica data dal pubblico di casa, partenza non propriamente felice invece per Dirk Nowitzki (30, 9/20) ed i suoi Mavs, con il tedesco a sbagliare i primi 6 tiri dal campo per poi aggiustare le percentuali solo nel secondo tempo.
Gli Heat hanno dettato il ritmo per tutto il primo quarto, raggiungendo un vantaggio a fine periodo di 8 punti mentre il solo Josh Howard (21, 3/3 da tre punti) riusciva a vedere il canestro con continuità , grazie alla visibile miglior vena di Wade e di un gioco più deciso in post basso per Shaq, autore di 16 punti con 11 rimbalzi ed un convincente 4/8 ai liberi dopo le disavventure (per essere buoni) delle due gare precedenti.
Anche nel secondo quarto la partita sembrava in mano agli Heat, che sono riusciti ad andare negli spogliatoi sul +11 dopo una prima rimonta Mavs, ma nel terzo periodo il meccanismo si è evidentemente inceppato, trasformando il lavoro fatto in precedenza nell'ennesima crisi offensiva di Miami in questa serie; dopo aver aperto la frazione con una tripla dal lato di Howard, Dallas ha trovato continuità in difesa riuscendo a recuperare un pallone dietro l'altro e convertendolo in canestri in transizione, giocando quindi il basket a lei più consono riuscendo a siglare un periodo da ben 34 punti contro i soli 16 degli avversari.
Nel momento di maggior splendore di Dallas, Dirk Nowitzki ha preso in mano le redini della situazione, riprendendosi dopo un primo tempo ancora incerto e mettendo due triple verso la fine del terzo quarto che, assieme ad un paio di giocate sotto canestro dell'importante Dampier (14, 9 rimbalzi, 6/7), hanno portato un vantaggio per 77-68 ai texani, autori di un 12-2 moralmente devastante.
L'arena di Miami quasi non ci credeva più, le facce dei presenti erano sbigottite e qualcuno addirittura fischiava i suoi beniamini, che con Shaq a riposo sembravano aver alzato bandiera bianca: -13 a 6 minuti dal triplo zero sotto i colpi devastanti ancora del tedesco e di Jason Terry che, come suo solito, si è scaldato progressivamente mettendo la maggior parte dei suoi 16 punti nella seconda metà .
Ma questa è la storia di un'altra partita, quella iniziata da Wade da quel momento in poi dev'essere per forza stata un'altra: Miami ha ricominciato a crederci dopo il gioco da tre punti che Flash ha messo in atto con 5:36 da giocare, che ha riportato il distacco a 7 punti, quindi, dopo una fondamentale tripla di Posey (4, 3 rimbalzi), la stella degli Heat ha trovato altri due acrobatici punti andando in entrata a canestro, stando in aria un'eternità , e trovando il corretto equilibrio per appoggiare i punti del 91-88 con 3 minuti da giocare, con l'intero palazzetto in festa.
Dallas, dopo aver gettato via il vantaggio, ha risposto colpo su colpo, trovando rimedio ad un altro canestro di Wade ed a due liberi (notizia!) di O'Neal, andando però sotto di un punto con un 2/2 dalla lunetta di un eroico Haslem, che nel momento del bisogno non ha sentito quel dolore alla spalla che ne aveva condizionato la prestazione ai liberi in precedenza ma che non gli ha tolto la possibilità di prendere 11 rimbalzi, dei quali 8 in attacco.
Ormai allo scadere, dopo un'entrata coraggiosa di Devin Harris per il 95-95, non c'era alternativa per Miami, bisognava fare qualcosa di importante: ecco allora un altro inatteso protagonista, un Gary Payton capace di segnare con freddezza un improbabile (di questi tempi) jumper capitale per il vantaggio, al quale è seguito un fatale 1/2 di Nowitzki ai liberi che ha condannato i Mavericks; Wade ha completato l'opera segnando un altro libero e bloccato il tentativo di lay-up di Josh Howard dalla rimessa, un Howard rimasto senza punti nel quarto periodo della prima sconfitta stagionale di Dallas con lui a segnare più di 20 punti.
Appuntamento dunque a gara 4 di giovedì notte, dove i motivatissimi Heat tenteranno di pareggiare la serie ancora davanti ai loro tifosi ed i Mavericks proveranno a rimediare a questa ghiotta occasione totalmente sciupata.