Una schiacciata di Diaw osservato da Garnett
Quando nove mesi fa, lo scambio che sanciva il passaggio di Joe Johnson dai Phoenix Suns agli Atlanta Hawks in cambio di Boris Diaw e due future prime scelte andò in porto, nessuno aveva dubbi su chi fosse la squadra ad averci guadagnato maggiormente.
Gli Hawks si assicuravano un giocatore reduce dalla sua migliore annata della carriera, giovane e con prospettive ottime; i Suns, dall'altra parte, si portavano a casa un francese di 23 anni, che non raggiungeva neanche i 20 minuti di impiego a partita, e che non andava oltre a dei miseri 4 punti e mezzo di media.
Nove mesi dopo, lo stesso francese, Boris Diaw, teneva una conferenza stampa dopo aver ricevuto dalle mani del Commissioner David Stern il premio di MIP: Most Improved Player; il giocatore più migliorato dell'anno. Come era, tra l'altro, ampiamente nelle previsioni già da tempo.
Le sue cifre, dalla stagione 2004/05 sono pressoché raddoppiate: i punti sono passati da 4.8 a 13.3, i rimbalzi da 2.6 a 6.9, gli assist da 2.3 a 6.2, la percentuale di tiro dal 42 al 52 %. Numeri che si commentano da soli"
La giuria composta da telecronisti e giornalisti di basket in generale, chiamata ad esprimersi su chi fosse il giocatore ad essersi migliorato di più rispetto alla stagione passata, non ha avuto dubbi: Diaw ha conquistato la bellezza di 489 voti, contro i 283 di David West dei New Orleans Hornets secondo classificato e i 65 del terzo: il centro serbo dei Nets Nedad Krstic. Il giocatore dei Suns, succede così a Bobby Simmons che aveva avuto il riconoscimento di MIP l'anno scorso.
Non c'è dubbio come questo prestigioso traguardo sia il giusto coronamento di un'annata vissuta sempre a livelli altissimi, andata oltre ogni più rosea e ottimistica previsione: basti dire che dall'inizio della regular season, è stato insieme a Jason Kidd e LeBron James ( non in cattivissima compagnia quindi") l'unico giocatore a far registrare più di sei rimbalzi e sei assist a partita di media, e che è riuscito nell'impresa di segnare due delle sue quattro complessive triple-doppie consecutivamente; diventando solo il quarto giocatore nella storia della franchigia a farlo. Inoltre è andato in doppia cifra in due campi statistici diversi (doppia-doppia) per ben 61 partite, a fronte delle 14 del 2004/05.
Il diretto interessato commenta così la sua stagione: "Quando sono arrivato in Arizona davvero non sapevo cosa sarebbe successo. La prima cosa che ho pensato è che sarebbe stata una grande sfida. Non sapevo neanche quanto avrei giocato; poi il coach mi ha dato fiducia e questo mi ha aiutato a tirar fuori tutto il mio potenziale".
Passa poi a ringraziare i compagni: "Ricevere un premio del genere è gratificante: significa che tutto quello che ho fatto quest'anno mi è stato riconosciuto. Ma sono consapevole del fatto che senza i miei compagni non avrei potuto fare quello che ho fatto. Finalmente sto giocando in una squadra dove mi posso esprimere appieno."
Il riferimento alla fiducia non è casuale: uno dei suoi più grandi problemi delle stagioni trascorse in Georgia è in effetti stata la scarsa continuità con cui Woodson lo ha utilizzato; quest'anno invece ha avuto carta bianca. E i risultati si vedono. Poi il sistema di gioco di Phoenix ha fatto il resto.
Anche D'Antoni è rimasto colpito da ciò che Diaw ha fatto nell'arco di questi mesi: "Quando Boris è arrivato quest'estate io ho detto ai miei assistenti: 'Se questo ragazzo davvero può giocare indifferentemente in tutte queste posizioni, allora abbiamo realmente qualcosa di molto buono tra le mani'."
Dice l'ex playmaker di Milano commentando il premio: "Lui comunque è stato incredibile; ha sempre continuato a migliorarsi. Io vedevo che la sua fiducia cresceva e con essa anche il suo tiro. Sapevo che era un buon giocatore, ma non credevo fosse così intelligente. Si, è davvero un giocatore di basket molto intelligente."
Tra le altre cose il francese, in questa stagione, ha migliorato i suoi carreer highs di punti, 31, assists, 16(!), rimbalzi, 13 e stoppate, 4.
L'ex Bordeaux,in questa stagione, è anche l'uomo dei Suns con il plus/minus più alto: + 8.2. Seguito ad un battito di ciglia da Steve Nash: +8.1. Questa speciale statistica, per quanto indicativa possa essere, è abbastanza interessante, in quanto tiene conto dei punti segnati dalla squadra quando in campo c'è un giocatore, e di quelli realizzati invece quando siede in panchina o comunque non è sul parquet.
Ne possiamo trarre quindi, che il peso specifico di Diaw all'interno della squadra dell'Arizona è piuttosto alto. Dato peraltro visibile anche senza ricorrere a particolari calcoli statistici. Inoltre, quando il francese è fuori, cala anche la percentuale di tiro complessiva della squadra, che passa dal 54.4 al 51.9: -2.5%.
La sua più grande forza, a detta di molti, è la totale versatilità , che gli permette di scendere in campo e ricoprire qualunque ruolo il coach gli chieda; tant'è che ancora parecchi si stanno interrogando su quale sia la sua vera posizione sul parquet.
Passa quasi come un play, ha delle braccia lunghe che gli permettono di catturare molti più rimbalzi di quelli di un normale 2 e 03, è un buon difensore, ha atletismo da vendere, non è per nulla egoista,possiede una buona conoscenza del gioco…
Insomma: un talento universale.
Non a caso appena arrivato nella lega lo paragonarono (forse esagerando") al grande Scottie Pippen, proprio per via della sua duttilità tattica.
"Mi hanno detto che la mia posizione potrebbe essere quella di ala, ma io nelle giovanili della Nazionale francese ho giocato anche point guard."
Diceva di se stesso Diaw appena draftato: "Credo che Scottie mi assomigli abbastanza: anche lui come me in campo fa un po' di tutto. Lui difende, segna, prende rimbalzi e a volte crea anche gioco. Mi piace il confronto."
E' tuttavia indubbio che ancora ci sia molto da lavorare su alcuni aspetti del suo gioco: come ad esempio i movimenti spalle a canestro.
" Sono sicuro che la sua abilità a giocare in posizione da centro crescerà insieme alla sua consapevolezza dei propri mezzi" sottolinea D'Antoni.
Ed in effetti non potrà che essere così; anche se persiste qualche incertezza sulla sua reale competitività contro i veri "big men" della lega, dovute soprattutto ai suoi "soli" 97 chilogrammi di peso che per un uomo "di vernice" possono rappresentare un handicap.
Altra incognita sul suo futuro sarà il ritorno nella prossima annata di Stoudamire, che verosimilmente gli porterà via alcuni minuti. Ed è proprio qui che la sua versatilità potrebbe davvero tornare utile.
Coach D'Antoni, il quale si è detto sicuro che Diaw con il suo talento avrà un posto da starter fisso anche nei Suns dei prossimi anni, ci starà già pensando; riflettendo che tener fuori l'ex Hawk sarebbe davvero uno spreco esagerato. Che neanche lui si può permettere.