A Miami manca una sola W

Wade ancora incontenibile per i Nets

Ora Miami ha la serie in mano, ed il match ball a disposizione fra due giorni alla American Airlines Arena. Gli Heat hanno ribaltato del tutto la situazione, dopo la pessima sconfitta di gara 1, cambiando completamente il loro volto e diventando, da squadra confusa, a squadra che sa benissimo quello che vuole e che cosa deve fare per ottenerlo.

Anche ieri sera ad East Rutherford hanno giocato molto bene per buona parte della partita (vinta 102-92), rispondendo nel finale ai tentativi dei Nets di portare a casa la gara, giocando bene e trovando sempre la soluzione più adatta ed efficace.

La gara era, in un certo senso, iniziata come era finita il match precedente, con Wade a fare pentole e coperchi per gli Heat e Carter a continuare il suo brutto momento iniziato nel quarto periodo di gara 3, tirando tanto, troppo, senza penetrare mai e sbagliando tanto (ha iniziato con 2/11 dal campo).

Miami, dopo l'inizio favorevole a New Jersey, ha preso il comando delle operazioni con un parziale di 9-0 che l'ha portata in vantaggio e, da quel momento in poi, gli Heat non sono più stati indietro nel punteggio, guidando, pur con qualche passaggio a vuoto, la gara. Alla fine del primo periodo la gara è in equilibrio (27-24), così come alla fine di un secondo quarto dove finalmente i Nets hanno trovato un Vice Carter un pochino più concreto al tiro rispetto ai primi dodici minuti.

In ogni caso, anche all'inzio del secondo periodo (54-48), la situazione rimane in equilibrio, con i Nets tenuti in piedi di forza dal migliore Kidd dei playoffs, autore, ma non è una notizia, di una tripla doppia (17 punti 13 rimbalzi 12 assist). Anzi, con l'inizio del secondo tempo arriva anche il miglior momento della gara per i padroni di casa, che piazzano un 6-0 che li porta in parità  (54-54) per la prima volta dal primo quarto.

La risposta di Miami è più forte che mai e soprattutto viene da due protagonisti in un certo senso inaspettati, Antoine Walker e Udonis Haslem, che hanno segnato rispettivamente otto e sei punti nel parziale di 16-5 che ha permesso agli Heat di riallungare (70-59).

Ma Miami si fa sfuggire di nuovo la possibilità  di chiudere la gara, permettendo agli avversari di riportarsi sotto tanto che, con dodici minuti da giocare, le lunghezze che separano le due squadre sono solo tre (76-73). Nell'ultimo quarto la situazione è equilibrata, i Nets trovano un finalizzatore efficace del loro attacco in Krstic, che diventa la prima punta della squadra e sbroglia anche qualche situazione complessa. Il centro serbo, a tre minuti dalla fine, tiene i Nets a -3 (90-87).

Da qui in poi i colpi definitivi sulla speranze di New Jersey li danno prima Haslem, con un tiro dalla media su una palla quasi recuperata dai Nets, e poi con due tiri liberi a un minuto e mezzo dalla fine (94-90), ma soprattutto Payton che, con cinquantasei secondi sul cronometro, ha segnato l'unico canestro dal campo della sua gara, una tripla che ha chiuso definitivamente la contesa.

Il coach degli Heat spiega così l'azione conclusa con il tiro di Payton: "Nell'huddle ho detto ai ragazzi che, qualsiasi schema avessero scelto contro Wade, lui avrebbe trovato una soluzione, Dovevano farsi trovare pronti a tirare. Così lui è entrato in area, ha saltato e ha passato la palla a Gary nella parte sinistra del campo. Poi Payton ha segnato un tiro fondamentale"

Per Miami la situazione a questo punto della serie non poteva essere migliore, visto che gli Heat hanno inflitto agli avversari un colpo psicologico molto duro espugnando per due volte consecutive la loro casa e portando decisamente la serie a loro favore. I Nets hanno buttato tutto quello che avevano in questa partita decisiva ed alla fine devono tornare a casa con un pugno di mosche ed una serie esageratamente compromessa.

Gli Heat ieri hanno sempre segnato i canestri decisivi, rispondendo agli attacchi degli avversari, trovando un contributo molto importante o, per meglio dire, decisivo, dai già  citati Haslem (20 punti e 11 rimbalzi) e Walker (20 punti con 5/8 da tre).

Udonis ha lavorato alla grande, come suo solito, sotto i tabelloni e ieri sera ha fatto la differenza anche in attacco, segnando con continuità  il tiro dalla media che ha fatto pagare le scelte difensive dei Nets, che tendevano a chiudersi su Wade tutte le volte che penetrava. Altrettanto importante, per lo stesso motivo, è stato il contributo di Walker, giocatore discontinuo e perennemente sotto esame dovunque giochi, che però ieri sera ha risposto alle continue critiche alle quali è sottoposto mettendo i tiri da tre punti decisivi per togliere pressione offensiva a Wade.

Oltre al numero tre, autore della solita prova da 31 punti 7 rimbalzi e 8 assist che non fa più notizia, anche se dovrebbe, e che conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, il suo rango di superstar, Miami ha trovato un contributo importante da Shaquille O'Neal.

Il centro degli Heat, senza problemi di falli per tutta la gara, è stato una presenza fondamentale sa in attacco che in difesa, facendo pagare la decisone di Frank di non raddoppiarlo quando aveva la palla in mano e, nella sua metà  campo, difendendo con efficacia e aiutando come lo si è visto fare poche volte (di sicuro non ai Lakers).

Con uno Shaq così disposto a giocare con e per la squadra, il solito Wade e il contributo dei due scudieri, Miami ha portato a casa la gara, anche grazie al canestro decisivo di Payton, giocatore discutibile sotto molti punti di vista ma sicuramente non per quanto riguarda la sua capacità  di prendersi le sue responsabilità  in attacco anche nei momenti più importanti, dove è molto spesso in campo al posto di Jason Williams, del quale Riley fatica ancora a fidarsi totalmente (e dire che è stato lui a portarlo a Miami quest'estate).

Un soddisfatto Riley elogia nel dopo gara lo sforzo della sua squadra: "Abbiamo la possibilità  di tornare a casa, abbiamo lavorato tanto qui in New Jersey per vincere queste due partite e recuperare dalla debacle di gara 1. I miei ragazzi hanno risposto alla grande contro il loro massimo sforzo ma, nel corso della partita, noi abbiamo pareggiato il loro sforzo e alla fine abbiamo fatto le giocate che dovevamo fare per vincere".

I Nets invece si ritrovano sotto tre a uno, con le spalle al muro ed obbligati, ora, a tirare fuori gli attributi per cercare di ribaltare una situazione a dir poco complessa. Di sicuro a Miami servirà  che la squadra si risvegli dopo le tre cattive prove che hanno causato la situazione attuale, reagendo alle difficoltà  che hanno bloccato una squadra che, nella prima partita, era sembrata perfetta. Con la sconfitta di ieri sera però i Nets sono 7-1 negli ultimi scontri nei playoffs con gli avversari, a dimostrazione che forse gli Heat sono un po' indigesti a New Jersey.

Frank a fine gara è sembrato abbattuto: "Non abbiamo lavorato abbastanza bene in difesa per metterci nella situazione di vincere. Noi abbiamo avuto le nostre opportunità , ma bisogna dare credito a Miami. Alla fine, noi non abbiamo difeso abbastanza bene"

Ma i problemi di New Jersey non sono solo, come potrebbe sembrare a prima vista, la difficile selezione di tiro di Carter, un Kidd non sempre sfavillante o un Jefferson che tropo spesso è relegato a terza punta della squadra, limitato ad aspettare la palla sugli scarichi e a raccogliere le briciole di quello che gli lasciano gli altri.

I problemi più importanti dei Nets vengono da una panchina che a questo punto, con la geniale idea di Cliff Robinson di farsi squalificare per uso di marijuana, è veramente ridotta all'osso. A disposizione di Lawrence Frank, a parte gli uomini del quintetto, c'è veramente poco a meno che non si voglia credere che Jacque Vaughn e Lamond Murray sono giocatori che possono essere più che degli onesti complementi.

Kidd fa un'analisi lucida della situazione: "Quando torni a casa avendo vinto una gara in trasferta, sei sempre fiducioso, ma noi abbiamo perso un'occasione d'oro per proteggere il nostro campo. Ogni volta che perdi due gare in casa la situazione si complica, ma noi ora abbiamo una gara 5 da giocare, e dobbiamo farci trovare pronti".

L' appuntamento per gara 5 è domani nella notte italiana, lì vedremo se Miami riuscirà  a chiudere la serie o i Nets si conquisteranno il diritto di tornare sul loro campo per la sesta partita.

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