Nash e i Suns vicini al KO
Chiarisco subito di essere un grandissimo ammiratore di Steve Nash, ma dopo aver visto la partita di domenica notte, non dovrebbe esserci un solo dubbio su chi sia l'Mvp di questa stagione. Il confronto, nel momento decisivo è stato a dir poco impietoso: l'Mvp della scorsa stagione si è fatto rubar palla da Parker sul +2 a 6 secondi dalla fine e Kobe ha messo il canestro del pareggio in entrata allo scadere.
Nel supplementare, Nash, dopo che aveva sbagliato le ultime 10 conclusioni dal campo (comprese alcune triple comode che potevano spezzare la partita in due nell'ultimo periodo), ha messo il tiro da tre del 98-95 Suns, quindi Kobe ha riportato i suoi sotto di uno a 10 secondi dalla fine. Poi Nash, ha portato palla nella metà campo dei Lakers, molto probabilmente si aspettava un fallo, ma ciò non è avvenuto, e Walton lo ha forzato alla palla due a sei secondi dalla fine.
Il resto è storia: Kobe Bryant raccoglie il tocco di Walton e dal gomito destro della lunetta si alza per il tiro in sospensione allo scadere, il risultato è quello che si apettavano quasi tutti e cioè canestro e vittoria per i Lakers.
La partita ha presentato alcune novità tattiche, come la decisione di D'Antoni di raddoppiare continuativamente Bryant e Odom anche a 6-7 metri dal canestro, scelta che in alcuni casi si è rivelata vincente, 11 palle perse del duo, ma che ha portato anche a facili conclusioni dal perimetro degli altri gialloviola ( 6-11 da tre del trio di panchinari George, Cook e Vujacic).
La gara è stata in equilibrio sin dall'inizio, con Kobe che ha giocato solo 9 minuti nel primo tempo, condizionato da problemi di falli. I Suns inizialmente si sono appoggiati su Steve Nash, che ha cominciato con un ottimo 7 su 8 dal campo, mentre tutti i suoi compagni arrancavano.
Nel secondo tempo ci sono stati timidi segnali di risveglio di Shawn Marion, che pur litigando con il canestro nel tiro da fuori, almeno ha dato il suo contributo a rimbalzo e in contropiede, mettendo a referto la sua prima doppia doppia della serie (20+11). Purtroppo per lui nel quarto periodo ha sofferto in post-basso contro Lamar Odom, autore di un'altra prova superba da 25 punti 8 rimbalzi e 5 assist, commettendo falli a ripetizione, così a tre minuti dalla fine è arrivato il sesto, che lo ha estromesso dalla partita, proprio nel momento decisivo.
Nonostante ciò i Suns sembravano avere la partita in pugno a 12 secondi dal termine sull' 89-85, Diaw ha fatto 1 su 2 dalla lunetta, poi una clamorosa tripla di Parker, 1 su 10 dal campo fino a quel momento e infine la palla rubata, i supplementari e il tiro di Kobe già descritto.
Come avevamo già detto in gara 3, stiamo assistendo al capolavoro della carriera di Phil Jackson, che si dimostra ancora di più un maestro assoluto nel gestire i finali di partita nei Playoffs. Qualcuno storcerà il naso e dirà che si tratta di fortuna, ma è successa troppe volte nel corso degli anni la stessa cosa per parlare di aiuto della buona sorte.
Come dimenticare la tripla di Paxson e la stoppata di Grant del 1993, il tiro di Kerr del 97, The Last Shot di Michael Jordan nel 1998, l'incredibile tripla di Horry nella memorabile gara 4 contro i Kings del 2002, il "miracle shot" di Derek Fisher contro gli Spurs nel 2004 con soli 4 decimi di secondo a disposizione: tutti finali di partita gestiti sapientemente da Phil Jackson.
Nel finale di partita sapeva che D'Antoni avrebbe fatto di tutto per mettere la palla nelle mani di Nash, miglior playmaker e tiratore di liberi della Lega e ha consigliato ai suoi di aspettare e raddoppiarlo appena varcata la metà campo cercando la palla rubata e non il fallo: Nash ha aspettato troppo in entrambi i casi un fallo che non è mai arrivato.
La storia dimostra che è quasi impossibile riprendersi dopo sconfitte del genere in così pochi giorni e i Suns di questo periodo non ci sembrano proprio la squadra ideale per emergere da un simile baratro, maturato poi in queste condizioni. Per i Lakers si prospetta a questo punto uno storico derby con i Clippers, entrambe le squadre infatti hanno tre match point a disposizione, contro avversari alle corde.
Le dichiarazioni
Steve Nash (riguardo alle due azioni di cui è stato protagonista in negativo) :
In quelle situazioni, è difficile che gli arbitri chiamino un fallo, la prima mi è stata strappata dalle mani, nella seconda azione c'è stato maggior contatto fisico, Boris stava cercando di chiamare un timeout, ma gli arbitri hanno deciso per la palla a due. Abbiamo fatto tutto il possibile per vincere la partita, ma alcune giocate decisive sono andate a nostro sfavore. Abbiamo ancora delle chanches di passare il turno. Bryant è stato straordinario ha avuto due opportunità e ha messo due grandi tiri
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Kobe Bryant:
Ho giocato tante partite di Playoffs ma mai una come questa, con la nostra squadra più volte messa spalle al muro, la partita che sembrava persa più di una volta e nonostante ciò siamo stati capaci di portare a casa la vittoria. Questa partita ci ha fatto maturare di 10-15 anni, sono queste le vittorie che ti fanno crescere come squadra e ti danno la necessaria esperienza
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