Gli alti e bassi di Beckett

Josh Beckett: talento indiscusso

Parliamo di Josh Beckett. Un fenomeno, senza dubbio. I fan di Boston erano eccitati all'idea di vedere il World Series MVP del 2003, lo Yankee killer con la maglia dei Florida Marlins, lanciare a Fenway Park con la mitica B sul cappellino. Il suo talento non è davvero in discussione, nè la sua capacità  di lanciare sotto pressione. Al limite ciò che era in dubbio, ad inizio stagione, era la sua integrità  fisica, quelle dannate vesciche alle mani che non gli permettevano di lanciare al massimo delle proprie capacità , per la precisione.

In carriera non ha ancora avuto una stagione "vergine", senza viaggi sulla Disabled List. Per completezza, va detto che nel 2005 ha ottenuto il massimo in carriera di GS (29), IP (178.2) e W (15), inoltre è andato in DL solo al termine della stagione, quando era ormai chiaro che i Marlins non si sarebbero qualificati per i playoffs. Ci fossero arrivati, sarebbe rimasto sul monte a lanciare, a disposizione. Diciamo che si è trattato di una DL di precauzione insomma.

Il suo debutto è stato scintillante, con 7.0 IP ed 1 solo punto guadagnato sul lanciatore. E' andato avanti così facendo girare la testa a tutti i tifosi di Beantown per 3 partite, poi ha iniziato a cedere.

Arriviamo ad oggi, 23/06. Attualmente Beckett ha un record di 8-3 molto buono, ma con un'ERA di 5.09, deludente a dir poco. Cos'è successo a Beckett? E' un bluff? Perchè ha un'ERA così alta e non riesce ad essere incisivo come ad inizio stagione e come negli anni passati? Cerchiamo di dare una risposta guardando ai dati di quest'anno e paragonandoli a quelli degli ultimi 3 anni di National League, in cui ha avuto, rispettivamente, 3.04, 3.79 e 3.37 di ERA.

Uno dei fattori che spiegano il declino nell'efficacia di un lanciatore è certamente l'incapacità  di mantenere una BB:K accettabile. Negli ultimi 3 anni di National League Beckett è rimasto costantemente su un rapporto di 1:2.8. Quest'anno ha 1:2.3. Un calo discreto, ma non drammatico, facilmente spiegato dal fatto che nella National League si affrontino anche i lanciatori, con uno strikeout decisamente più semplice (e comunque una BB evitata). E' prevedibile, affrontando un battitore designato (ossia uno specialista) che le cifre calino e che dunque l'ERA salga. Meno normale è comunque che l'ERA salga di quasi 2 punti! Ci deve essere qualche altro problema.

Come abbiamo visto in questo articolo su Brandon Webb la capacità  di tenere la palla bassa può essere fondamentale per le fortune di un lanciatore. Beckett è marginalmente un groundball pitcher, anche se non lo si può davvero definire tale. Negli ultimi anni la sua GO/AO è andata regolarmente diminuendo, avvicinandosi progressivamente ad 1. Quest'anno, come al solito, è lievemente sopra 1. L'anno scorso ebbe 8 groundouts in più. Per ora ha 3 groundouts in più rispetto ai flyouts, quindi tutto sommato siamo in linea con le statistiche degli anni passati.

Allora sicuramente concederà  più valide. Insomma, qualche problema concreto dovrà  pur averlo questo ragazzo! Beh, quest'anno concede .240 di BA agli avversari. Negli ultimi 3 anni, dal 2003 al 2005, ha concesso .246, .235 e .234, quindi non è lì il problema. Nonostante la presenza del DH, concede 6 millesimi in meno rispetto al 2003 (3.04 ERA), e solo 6 in più rispetto all'anno scorso (3.37 ERA). Non ci siamo.

Controlliamo l'OBA, ovvero la percentuale di arrivo in base degli avversari. E' .315, non terrificante come ci saremmo aspettati. Tre anni fa fu di .319, l'anno scorso di .303. E' aumentata rispetto all'anno scorso, ma in maniera non vistosa. E' addirittura diminuita rispetto a 3 anni fa. La WHIP, ovviamente, ha mantenuto un simile andamento. Quest'anno è ad 1.29. Per intenderci, ad 1.27 c'è Barry Zito, che come ERA ha 3.36. Ad 1.29 c'è Hudson, con la sua ERA di 4.05, mentre peggio in termini di WHIP hanno fatto, ad esempio, anche Aaron Harang (3.92 ERA) e Kevin Millwood (4.29) oltre a tanti altri. Josh è 36esimo in WHIP, ma 78esimo come ERA nella leaderboard MLB. Insomma, qualche problema c'è, senza dubbio, ma l'ERA rimane spropositata comunque. Il mistero sembrerebbe senza soluzione.

C'è qualcosa di interessante però guardando le cifre di Beckett. E' stato strepitoso in alcune partenze, e molto deludente in altre. Il suo 5.09 di ERA infatti è estremamente bugiardo. Non è stato un pessimo lanciatore, ma una specie di Jekyll/Hyde del monte di lancio. Abbiamo suddiviso le sue partenze in Quality Starts (massimo 3 ER in un minimo di 6.0 IP) ed altre. Guardate cos'abbiamo trovato:

Quality Starts: 7.0 IP 1 ER, 7.0 IP 1 ER, 7.0 IP 1 ER, 7.0 IP 3 ER, 7.0 IP 1 ER, 7.0 IP 3 ER, 6.0 IP 0 ER, 6.0 IP 2 ER
per un totale di 8 partenze, 54 IP, 12 ER ed un'ERA di 2.00. Eccellente, per non dire da Cy Young Award a mani basse.

Altre Partenze: 7.1 IP 5 ER, 3.2 IP 8 ER, 5.0 IP 4 ER, 4.2 IP 7 ER, 1.1 IP 7 ER, 5.1 IP 3 ER
per un totale di 6 partenze, 27.1 IP, 34 ER ed un'ERA di 11.20. Terrificante a dir poco.

Beckett è stato dunque un lanciatore da 2.00 ERA in 8 partite, e da 11.20 ERA in altre 6. Non ha avuto mezze misure in realtà  ed è stato o fenomenale o disastroso, ma mai mediocre. Le sue uniche due partenze "borderline" sono state quella da 5.1 IP, 3 ER e quella da 7.1 IP, 5 ER, in cui ha mancato il Quality Start di poco tutto sommato (0.2 IP nel primo caso, mentre nel secondo stava dominando nei primi 7, ed avrebbe avuto un QS se non fosse tornato in campo nell'ottavo).

Insomma, quando è stato in forma ha devastato il lineup avversario e c'è stata decisamente poca trippa per gatti, ma allora cos'ha causato le sue cattive giornate? Di certo non si può parlare della poca adattabilità  all'American League, come abbiamo visto da quanto esposto finora. Di certo non ci si può neanche limitare ad un semplice discorso di "giornataccia" di Josh, perchè un buon lanciatore, quale lui è, può passare da 7.0 IP, 1 ER a 6.0 IP, 4 ER, magari anche 5 ER, ma non a catastrofi da 11.20 ERA.

Possiamo applicare i ragionamenti già  fatti allora alle singole cattive giornate, e paragonarle ai quality start. Quanto abbiamo scoperto ci ha sorpreso. Nei QS ha avuto più flyouts (61) che groundouts (58). Questo è sorprendente, perchè lui è un groundball pitcher, seppur marginalmente, e ci saremmo aspettati di trovare cifre totalmente opposte.

Nelle sue giornate-no invece ha avuto più groundouts (30) che flyouts (24). Insomma, il ragazzo quando viene toccato con violenza sembra essere comunque capace di tenere la palla a terra, tranne che nelle occasioni in cui gliela buttano direttamente fuori. Nei Quality Starts invece, permette ai battitori di alzare la traiettoria molto di più, ma raramente finisce fuori. Beckett infatti ha già  concesso 17 HR (in 81.1 IP), solo 4 nei 54 IP dei QS, e ben 13 negli altri 27.1 IP. Nei 3 anni precedenti, nelle stagioni complete, ha concesso rispettivamente 9 (in 142 IP), 16 (in 156.2) e 14 (in 178.2) HR, quindi quest'anno ha superato il totale degli anni precedenti, e siamo a poco più di un terzo di stagione!

La chiave è proprio qui: nei quality start non ha concesso necessariamente poche valide e non ha tenuto la palla a terra, ma non ha permesso alla palla di finire fuori. Facevamo paragoni con le stagioni precedenti ed abbiamo visto che, più o meno, le sue cifre erano comunque in linea, o lievemente peggiorate, rispetto alle sue stagioni precedenti. Ebbene, la slugging average contro di lui è drasticamente aumentata. Da .352, .390 e .369 negli anni precedenti, a .460. Tremendo.

E vabbè, abbiamo scoperto l'acqua calda tutto sommato, anche se in maniera relativamente insolita, perchè le cifre sono davvero particolari. Non si è mai visto un pitcher concedere fuoricampo e passarla liscia. Quello che dobbiamo capire a questo punto è il perchè in certe giornate conceda così tanti fuoricampo. Perchè insomma, talvolta non riesca a tenere la palla in campo. Beninteso, diciamo in campo, non per terra o nell'infield, perchè come abbiamo visto, il suo è un raro caso di pitcher più efficace quando la palla viene sparata verso l'alto. L'unico modo per rispondere a questo quesito però è tramite l'osservazione.

Abbiamo visionato ogni partenza di Josh Beckett (davvero!) e per spiegare meglio i suoi problemi dobbiamo tornare indietro di qualche tempo, alle conversazioni avute con Al Leiter ai tempi dei Marlins. Il buon Al negli ultimi tempi non era più esattamente un fenomeno sul monte, ma di certo aveva molto da offrire al ragazzo. Un giorno Leiter vide Beckett lanciare alla grandissima, con quella sua personalità  eccezionale. Una marea di strikeout, ma i risultati non erano certo ottimi quanto ci si sarebbe aspettati con quelle qualità . Leiter dunque andò da Beckett e gli spiegò qualcosa di molto importante: doveva imparare a lanciare "al contatto". Doveva evitare di cercare di umiliare il battitore, sparandogli la sua fastball a 98 mph per ottenere necessariamente lo strikeout.

Beckett infatti cercava sempre di fare l'out col terzo strike. Leiter gli spiegò qualcosa che solo l'esperienza può insegnare e gli disse (in inglese, eh!):

Ragazzo, continuare a lanciare le fastballs ti procurerà  parecchi strikeouts, ma poche vittorie. In MLB i battitori prima di andare K continueranno a sprizzare in foul, e quello che otterrai saranno 5.1 IP, 100 lanci ed una no decision. Impara a risparmiare i tuoi lanci, e diventerai più efficace.

Fu allora che Leiter insegnò a Beckett a lanciare la 2-seam fastball, una sinker da 90-92 mph, molto meno efficace nell'ottenere strikeout, ma molto più efficace nell'ottenere un groundout. Insomma, Beckett imparò a lanciare "al contatto". Imparò ad indurre un out, anzichè a cercarlo con la potenza dello strikeout, risparmiando lanci. Beckett maturò, come Brandon Webb, il nostro eroe sopra descritto.

Josh quest'anno ha lanciato uno sproposito di 2-seam fastballs. Spesso la radar gun segnala un anonimo (per lui) 91 mph, che però produce una groundball. Le partite in cui non ha avuto successo non sono solo state casuali, sono state consecutive (suddivise in 2 strisce da 3 partite ciascuna), e sono coincise con quelle in cui ha avuto un comando inferiore sulla sua cara amica, la 4-seam fastball.

Il problema di Beckett nasce dunque dalla location della fastball a 4 cuciture. La sua personalità  orgogliosa non gli permette di accettare che il suo lancio migliore venga battuto ripetutamente, e quindi spesso si ostina a lanciarlo sempre di più e sempre più forte, col risultato di perdere ulteriormente controllo e di essere toccato spesso. Da esempio un AB contro Miguel Tejada, a Camden Yards, in cui lanciò 10 fastballs consecutive, col risultato di indurre parecchi foul, prima di vedere un missile spedito nel pubblico. Fu l'unico punto concesso in quell'occasione, ma rende bene l'idea circa cosa sia successo durante la stagione a Josh. Ma non solo…

Jason Varitek è esperto, è uno dei migliori catchers in circolazione. Sa cosa deve chiamare per rendere Beckett davvero efficace, ed in quelle partite ha inflazionato la chiamata delle 2-seam fastballs rispetto al solito, a dispetto della voglia di Josh di sparare a 98 mph. Questo spiega l'aumento del GO/AO (30/24) rispetto al solito (58/61), ma soprattutto la diminuzione del K/BB (41/14 nei QS, 26/16 nelle altre partite). La 2-seam fastball però non è uguale a quella di Webb. La curva è bella, ma non è quella di Zito. La splitter non è tanto efficace da sfruttarla regolarmente ed il cambio… beh, il cambio lasciamolo proprio perdere. Per fare gli outs a lungo termine ha bisogno della 4-seamer. Per essere efficace ha bisogno di quel lancio. Non può continuare ad oltranza con le sinkers, perchè non sono efficaci quanto la 4-seamer, e dopo un po' iniziano a battergli anche quelle, se esagera.

La specialità  di Beckett è la 4-seam fastball, e Beckett ha bisogno del suo out pitch. Con quel lancio vive, e con quel lancio muore, sportivamente parlando. Nei quality starts la strategia è sempre stata chiara: sinker, sinker, sinker, eventualmente qualche curva, e se si arriva a 2 strikes senza aver ottenuto l'out, 4-seamer senza pietà , a cambiare velocità  e "movimento" della palla in aria, coi battitori inevitabilmente in ritardo con lo swing. Il risultato è stato un numero molto aumentato di strikeouts, ma anche di popout e flyouts comodi, con contatti pessimi.

Nelle altre partite invece, con la 4-seam fastball inefficace, la strategia raramente ha pagato. Col poco controllo dimostrato, Beckett è stato spesso malmenato quando l'ha riproposta, con HR a ripetizione. Talvolta ha potuto cercare un aumento di sinkers, con l'aumento di groundouts come risultato, ma senza il completo controllo del suo lancio-chiave ha concesso un maggior numero di BB (quando è uscito dalla zona) e di HR (quando è rimasto al centro). E non può lanciare sinkers in eterno, perchè alla lunga gli toccano anche quelle!

Riassumere tutti i problemi di Beckett in un solo articolo è ovviamente riduttivo, ma è fuori di dubbio che tanti guai partono dal controllo del suo lancio principe: la fastball. Per qualche motivo quest'anno è andato incontro a serie di incontri in cui non è riuscito a dipingere gli angoli della zona dello strike con la 4-seam fastball, ed il risultato è stato disastroso. Meno K, più BB, più HR. C'è parecchio da lavorare per Beckett ed Al Nipper (pitching coach dei Red Sox, in sostituzione di Dave Wallace, convalescente dopo un'operazione all'anca), e tutto dovrà  necessariamente partire da lì.

Perchè è con la 4-seam fastball che Beckett fa danni, ed è con la 4-seam fastball che dovrà  necessariamente risorgere.

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