Steve Nash continua a far correre la squadra, in attesa del ritorno di Amare…
Dopo il road trip e le tre convincenti vittorie in casa contro i Sixers, gli Heat e gli Spurs il calendario dei Suns non presentava sulla carta nessuna sfida impegnativa, se escludiamo l'ultima partita con i Clippers. Infatti visitavano la U.S. Airways Arena i Warriors, che non sembrano gli stessi dell'inizio stagione e i Cavaliers che fuori casa presentano molte difficoltà .
I Suns invece andavano in trasferta a Denver, una squadra piena di infortunati, a Sacramento, forse la più grande delusione ad Ovest dell'anno e a Los Angeles contro i Clippers.
Come tutti sappiamo però, nella NBA non puoi mai rilassarti o sottovalutare l'avversario, che è esattamente quello che è successo contro i Nuggets e i Kings.
A Denver ci sono voluti, di nuovo, tre overtime e un gran tiro quasi allo scadere di Carmelo per piegare gli uomini di D'Antoni.
"Non so cosa ci succede quando giochiamo tre overtime - ha dichiarato il coach nel dopo partita – Abbiamo avuto due tiri per vincere la partita ma non ci siamo riusciti. Loro invece hanno messo a segno i loro 'big shots' quando ne avevano bisogno. Bisogna fargli i complimenti per questo."
La cosa più frustrante, oltre a perdere di nuovo nel terzo overtime, è che i Nuggets si presentavano alla partita senza alcuni giocatori importanti come Nene e soprattutto K-Mart.
"Anche se loro avevano alcuni giocatori infortunati - affermava Marion – non è facile batterli qua a Denver, non è mai facile come pensi."
La sensazione che ci ha lasciato la partita è che i Suns avessero decisamente sottovalutato le possibilità dei Nuggets.
Le due partite successive, giocate in casa, hanno ridato tranquillità ai Suns con due vittorie convincenti contro Golden State e Cleveland.
Contro i Warriors è stata di nuovo la difesa la protagonista, limitando Davis e soci al 38% nei tiri dal campo. Contro Cleveland invece la chiave è stata nell'attacco, dove i tiratori dei Soli sembravano inarrestabili, due su tutti: Bell, che è migliorato molto nelle ultime partite, con 23 punti e 5 su 6 da linea dei tre punti e Eddie House con 12 provvidenziali punti consecutivi nell'ultimo quarto.
"Eddie ha fatto un grande lavoro stasera - ha detto il suo compagno Boris Diaw - ma è semplicemente quello che fa ogni partita."
Anche l'allenatore dei Cavs si è unito al coro d'elogi per la guardia: "Ho l'impressione che quasi tutti i suoi tiri erano con la mano di qualche nostro giocatore davanti - ha dichiarato Mike Brown - eppure continuava a metterli dentro. Devo togliermi il cappello di fronte alla sua prestazione."
La trasferta a Sacramento è stata semplicemente la peggior partita dell'anno e forse la peggiore da quando D'Antoni allena questa squadra. Il 90-119 parla da solo e così anche le statistiche di alcuni giocatori: Nash è passato inosservato con i suoi 7 punti e 8 assist ma è stato quasi disastroso con 5 turnover; Marion ha preso solo 5 rimbalzi e Diaw soltanto 3 assist, numeri tutt'altro che normali nei tre uomini più importanti dei Suns quest'anno.
"Stasera abbiamo giocato male sia in attacco sia in difesa - dichiarava Nash dopo la tremenda sconfitta - era come se non volessimo giocare. A volte capita in una stagione così lunga e piena di partite. Abbiamo fatto troppi errori e sono questi che li hanno portati ad avere un vantaggio così ampio."
Il calendario, per fortuna, dava ai Suns l'occasione di risarcirsi e farsi perdonare subito, la sera seguente contro i Clippers a Los Angeles. Dove, in effetti, gli uomini di D'Antoni hanno espiato le loro colpe contro una delle rivelazioni della stagione, vendicando, già che c'erano, la sconfitta del 10 Dicembre nello stesso scenario.
"Abbiamo dimostrato molta forza e determinazione stasera dopo la sconfitta di ieri - ha detto Nash dopo la vittoria allo Staples - abbiamo mosso bene la palla e i nostri tiratori hanno approfittato di questa circostanza, senza un vero giocatore interiore è l'unico modo che abbiamo per vincere."
Ultima nota positiva della settimana è stato il ritorno di Leadrinho Barbosa dopo una lunga assenza per un infortunio al ginocchio, nelle due partite nelle quali ha giocato a pieno ritmo, il numero 10 ha registrato 17 punti e 4 rimbalzi di media.
"Stasera ho recuperato il livello di prima dell'infortunio - affermava il giovane brasiliano - Quest'anno mi sento molto più a mio agio degli scorsi anni e sicuramente avere al proprio fianco un giocatore come Steve Nash aiuta chiunque."
I prossimi impegni prevedono due partite in casa contro Lakers e Sonics e un lungo road trip di sei partite tutte contro rivali della Eastern Conference, tra cui Miami, Cleveland e Philadelphia.
Amaré Report
Amaré Stoudemire nel frattempo continua la sua riabilitazione esercitandosi con tiri facili, quasi senza saltare. Nonostante l'ambiente a Phoenix sia di moderato ottimismo il giocatore continua a mettere le mani avanti: "Prenderemo tutto il tempo necessario, non c'è fretta. È solo una questione di tempo. La cosa più probabile è che torni intorno a Marzo."
Sembra quindi che la previsione del suo ritorno dopo l'All Star Game non si rispetterà , anche se bisogna precisare che i Suns giocheranno soltanto tre partite tra la il match delle stelle a Houston e l'inizio di Marzo. Quindi non c'è ragione di forzare il suo rientro alla data prevista per solo tre partite.
Comunque sia, la decisione non sarà presa fino a metà Febbraio e dipenderà tutto dalle sensazioni che avrà il giocatore.
"È solo questione di come mi sentirò - dice Stoudemire - se mi sento bene a Marzo, tornerò a Marzo, altrimenti ad Aprile."
Nonostante tutte queste dichiarazioni prudenti, la sensazione è che tornerà questa stessa stagione, i Suns stanno andando troppo bene per non tentare l'assalto alle Finals e Stoudemire sa bene che il suo ritorno supporrebbe il decisivo salto di qualità .
Around the Valley
Inauguriamo una nuova rubrica nel Team Report: Around the Valley. Uno spazio dove metteremo tutte le curiosità e notizie meno importanti del mondo Suns.
Questa settimana cominciamo con una notizia che ha a che fare con Ron Artest. Ebbene sì, anche i Suns hanno chiamato i Pacers, ma tranquilli, non sono interessati al polemico giocatore. Sembra infatti che Colangelo abbia chiamato Larry Bird per fargli sapere che i Suns sarebbero stati interessati a partecipare in una trade a più squadre, offrendo ciò che rimane (3 milioni di dollari circa) della "trade exception" che hanno ottenuto dallo scambio con Atlanta.
Però come è stato già detto da tutti i media Americani, Bird si è più volte mostrato contrario ad una trade a tre o più squadre, per cui pare che per ora i Suns dovranno tenersi la "exception", che ricordiamo, si può usare solo per un anno, cioè scade quando si compie l'anno dallo scambio di Joe Johnson.
L'altra curiosità di questa settimana è la notizia che una dozzina di associazioni tra cui: una di vicini della zona, una che rappresenta la comunità asiatica, e alcune che lottano per preservare gli edifici storici hanno fatto appello al tribunale superiore della contea per fermare la costruzione di un complesso vicino allo U.S. Airways Arena.
Ciò che collega questa notizia ai Suns, oltre alla vicinanza con l'Arena, è che il complesso è un progetto (del valoro di 200 milioni di dollari) di Robert Sarver, il proprietario della squadra.
L'origine del problema è che il complesso ingloberebbe un edificio storico, un vecchio magazzino degli anni '20, che era usato come mercato quando nel centro di Phoenix c'era una, ormai scomparsa, "Chinatown".
Inoltre, le associazioni che hanno denunciato il progetto vorrebbero che nel complesso fosse previsto un museo riguardante appunto la vecchia Chinatown di Phoenix.
Sarver nonostante quest'inconveniente ha dichiarato: "Non credo che causerà ritardi, stiamo procedendo come previsto. Prevediamo di mettere la prima pietra quest'estate."
Ovviamente vi terremo aggiornati anche su questa contesa legale.
Alla Prossima!