Lebron: BIG in Miami, anche Wade non può nulla contro James
Cleveland ha iniziato la stagione con una serie di vittorie notevole, 9-2 il record dopo la vittoria 115 a 93 contro i Celtics.
I nuovi arrivati subito ben inseriti alla corte di Lebron, coach Mike Brown che dopo l'assistentato ad Indiana si trova a guidare King James e la sua corte verso i play-off, la squadra al terzo posto per punti segnati in tutta la lega, poi…
Iniziano i problemi, arrivano le sconfitte, e ci si accorge che la squadra non difende, che in certi momenti se non segna Lebron non segna nessuno…
Difatti Cleveland ha perso 7 delle ultime 12 partite per poi ottenere 3 vittorie consecutive nelle ultime 3 gare contro Denver, Miami e Utah, , infliggendo la prima, e per ora unica sconfitta, dell'era Riley agli Heat.
Adesso il record della squadra è di 14 vittorie e 9 sconfitte, buono per il sesto posto nella Eastern Conference.
Quindi alti e bassi per Cleveland? Andando più in profondità si può vedere come Le 7 sconfitte dei Cavs siano arrivate per la maggior parte in trasferta,cinque per la precisione e solo due in casa e non credo sia un caso che le due sconfitte in casa siano arrivate contro squadre impronosticabili come gli Hawks vittoriosi alla Q-Arena per 100 a 94 e come i T-Wolves corsari per 89 a 85.
Le ultime tre vittorie arrivate contro squadre toste e ben organizzate sono arrivate tutte e tre in casa.
Cleveland è una squadra di giovane costituzione, in pratica tutto il roster è stato ricostruito in estate, guidata da un quasi 21-enne, ricordiamo per l'ennesima volta che Lebron James sarà maggiorenne e potrà bere in pubblico solo dopo il 30 dicembre 2005, quando compirà 21 anni.
Questo fa si che sia una squadra ancora in fase di costituzione, i compagni si stanno aggiustando al gioco di James, e quindi per mancanza di esperienza, sia individuale sia collettiva, come squadra soffre le trasferte manca dell'energia, della determinazione che i 20.562 spettatori della Quicken Loans Arena, si perchè il “minorenne” garantisce un tutto esaurito dopo l'altro ai Cavaliers, sanno dare alla squadra.
I Cavaliers sono come detto una squadra offensiva, quando mancano della consueta energia i giochi si sviluppano con lentezza e tutto l'attacco diventa più prevedibile, e nella propria metà campo i Cavs non riescono, ne in casa tanto meno in trasferta, a fermare un attacco di un'altra squadra NBA.
Nella serie di trasferte effettuate sul finire di Novembre non è bastato il solito James, attualmente viaggia a 30.7 punti, con il 50% dal campo, 5.9 assist e 5.3 rimbalzi a partita, il cast di supporto è di volta in volta mancato a fianco del 23 che da solo non è riuscito a vincere queste gare, epico lo sforzo perdente dei 52 punti segnati contro i Bucks.
In casa, riuscendo a giocare a più alto ritmo, trovando punti di riferimento, abitudini, energia, gli altri 11 del roster hanno dato un contributo maggiore alla squadra che per vincere deve prevalere in fase offensiva sui propri avversari.
Larry Huges sta trovando pian piano gli spazi liberi nell'attacco di Cleveland per inserire le sue penetrazioni e il suo in-between game, micidiale nella passata stagione accanto ad Arenas e Jamison a Washington.
In difesa rimane un difensore di discontinuo e poco abituato a giocare una difesa di squadra organizzata, come tutti i suoi compagni del resto, ma resta un atleta istintivo straordinario, capace di oltre 1,5 rubate a partita, e di difendere individualmente su qualunque esterno NBA.
Il problema dei Cavs in questo momento è che non hanno un gioco difensivo a cui aggrapparsi nei momenti in cui non producono attacco, se la palla non entra non sono in grado di impedire agli avversari di segnare.
In attacco fortunatamente è sempre disponibile il signore Lebron James, in ogni stagione, con qualsiasi tempo, è un canestro sempre pronto ad accadere, sia che lo realizzi lui stesso sia che trovi i compagni con assit abbaglianti per istinto e efficacia.
Nei momenti di necessità in attacco James è in grado di mettersi in proprio e di gestire completamente una partita, scalando e innestando le marcie a sceonda del momento e dell'avversario, dimostrando un controllo totale di se e del gioco; esemplare la partita contro Miami: nel terzo periodo Miami rimonta uno di venti punti e si fa sotto in maniera pericolosa nel quarto quarto, 95 a 87, James silente nel secondo tempo, vede gli avversari avvicinarsi troppo e si mette in proprio realizzando 14 punti nel 4 periodo di cui 12 consecutivi che tengono Cleveland sempre avanti nella gara.
Mike Brown dovrà cercare di dare un minimo di coesione difensiva alla squadra, il talento in attacco non necessita di troppi aggiustamenti, bisogna cercare di trovare soluzioni difensive che consentano a Cleveland di reggere anche contro le grandi squadre, poichè come dice un vecchio adagio: ” L'attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite”; questo detto arriva dal football NFL ma è assolutamente applicabile anche all'NBA dove non fai strada nei playoff se non sei in grado di incidere difensivamente in una serie al meglio delle sette partite.
Che Lebron voglia smentire anche questa legge storica della NBA?