Rock e Lentezza

Larry Brown? Lento, lentissimo…

Cos' è rock e cos'è lento in da Nba World dunque?
Visto che a mamma Rai va di moda questo black or vediamo di far un po' di ordine nel mondo cestistico"

Ovviamente nel mondo Nba come in quello della pallacanestro italiano v'è rock e v'è abnorme lentezza, vi son diavoli ed acquasanta, v'è una destra rigida e calcolatrice ed una sinistra utopica idealista. O stai di qua o stai di là  (o sei Mastella).

Son anni che litigo nel basket col popolo dei lenti, col popolo degli schemi, delle difese asfissianti e delle castrazioni dei talenti puri. Quelli che nel calcio mi han stuprato un decennio di Baggio perchè non pressava, quelli che eran contenti di Jure Sdovz al posto di Michael Ray Richardson, quelli che ancora vanno fieri della finale di coppa campioni vinta dalla Virtus contro l'AEK Atene, partita che se l'avessi vista da bimbo mi sarei dato per disperazione al tamburello indoor.

Ancora quelli, intellettuali del basket, radical chic da divanetto, che snobbano il basket USA, definendolo il basket dei nani e delle ballerine, il basket degli ignoranti americanotti che mangian cheeseburger alle partite, il basket in cui la regular season è solo HarlemGlobertrotteria senza senso ed in cui la difesa è ridicola"

In cui i tifosi sanno a stento canticchiar "defense defense" senza aver quel piglio creativo e coinvolgente del tifo nostrano. Questi sono i lenti, quelli che nulla sanno in fondo della cultura sportiva assoluta, cioè la cultura di chi lo sport lo ha praticato, lo ha vissuto, si è formato socialmente e, magari anche eticamente.

Poi se non si arriva al top, al vertice, non si può far altro che ammirare, come a teatro, le performance di veri artisti dello sport che si ama. Non penso che sia da meno una performance di Michael Jordan rispetto ad una di Pavarotti: il talento, la costanza, il lavoro e la serietà  sono simili (forse anche il peso), cambia la tecnica, cambia il genere, ma, vedere MJ e veder LP dovrebbe esser lo stesso spettacolo.

Si posson criticar le folle USA se si mangian un cheeseburger mentre ascoltan Pavarotti ma, di certo non per come si comportan dentro le arene" Lo scandalo semmai è solo e soltanto nell'educazione sportiva italiana e, nel virus neanderthaliano del tifo becero ed antisportivo radicato nel DNA dello spettatore europeo.

E' Rock l'arena USA in cui le famiglia ci passan ore tranquille con le famiglie, in cui i bimbi guardan i nani che saltan sui tappeti elastici ed i babbi guardan i culi delle cheerleaders, è rock lo spettacolo NBA perché il pubblico è solo pubblico e null'altro deve essere.

E' Rock l'importanza del risultato NBA, importante ma non decisivo per la sicurezza degli spettatori, dei giocatori e spesso della tranquillità  professionale degli allenatori.

E' lenta talvolta la solita ipocrisia USA che porta a puttanate come la "Player Dress Code", che mi pare un po' eccessiva, il parruccone Stern, devo ammetter, stavolta ha esagerato.

Poi vi son miei gusti personali.
Rock oltremodo, è rockissimo il modo di giocar dei Suns, gli elbow pass di Jason Williams o le frenetiche penetrazioni di Ginobili.

E' Rock che nella mia lista di scarico video su E-Mule vi sia un'infinita lista di ESPN Classics su Doctor J, Magic, Charles Barkley, pur senza dimenticar Kobe, T-MAC e compagnia schiacciante"

E' lento non ammirar tali personaggi giocar, senza aver la mandibola calata dall'eterno stupore; è lento non ammirare un campione perché non gioca nella propria squadra, è lentissimo esultare per una vittoria dopo una partita magari oscena o, dopo che un allenatore vince stuprando magari la squadra più talentuosa mai vista in europa (a chi alludo?).

E' lento, lentissimo affidar per Olimpiade una squadra nazionale USA, infarcita di talenti assoluti giovanissimi e rochissimi, ad un allenatore lentissimo che proprio non ha idea di come far giocare rock una squadra così talentuosa. Spero che i vertici USA abbiano imparato qualcosa da tal penoso spettacolo"

Non mi pare abbia imparato qualcosa Isiah Thomas che in una squadra ripiena di talentuosi piccoli spanieranti individui ha preso come head coach il mullah del gioco sudore e sangue"

Sopravvolo sulla ritrovata vena rock di Detroit perchè il solo veder Ben Wallace su un campo di basket mi procura spasmi di nausea quanto il veder un capellone tristo di nome Pelussi divenir idolo della radical chiccheria del tifoso virtussino.

Ma del resto, si sa, i lenti, questi personaggi saputelli ed inflessibili, ci son sempre stati, eran quelli che storcevan il naso su Julius Erving, che nulla aveva vinto, quelli che dicevan che MJ era mangiapalloni ed aveva percentuali basse, senza magari accorgendosi che aveva tre uomini sempre addosso e, magari per quello, tre sui compagni eran sempre liberi di tirar soli soletti indisturbati vincendo anelli a raffica.

Chi vi è di più rock di colui che spinge lo spettatore ad emozionarsi ogni partita? A sognare di emular le sue gesta, a giocar da solo su un canestrino cercando di emular ogni number sopra la porta della camera da letto o, ad ogni allenamento in palestra? E' forse rock Larry Brown? Ettore Messina? Nedo Sonetti????

Può esser Rock uno che non fa giocare Roberto Baggio perché non fa pressing (non Sonetti)? O uno che alle Olimpiadi non fa giocar Dwane Wade e Lebron James perché matricole?
Che tiene il gioco in controllo contro squadre che giocano sempre e solo in controllo contro gli USA, che vuole adeguarsi ad un gioco povero quando ha tutto il ben di Dio del mondo dentro lo spogliatoio. Ecco questa è la cosa più lenta che ho visto nell'ultimo decennio.

Ma v'è un sacco di rock in giro, magari non come la rockissima Nevada Las Vegas di Jerry Tarkanian che si tanto mi commuoveva, ma, il rock di ritorno che ha importato Mike D'Antoni da Treviso city tranquillizza molto la mia fragile psiche"

Il problema degli appassionati di qualcosa è che, se troppo ci si infratta nel particolare alla fine si tende a perder di vista la visione globale" Il basket è un gioco, il gioco è rock se ben fatto. Una cosa è ben fatta se è ricordabile, se passato un certo tempo ci si può ricordar di tale evento non solo per motivi statistici"

Julius Erving che ruba palla, inizia il terzo tempo a metà  del metà  campo dei Lakers, Michael Cooper che tenta di saltar a stopparlo ma a mezz'aria si rende conto dell'inutilità  di tal sforzo, la inevitabile leggendaria schiacciata del Doc, è una sequenza immagini leggendarie" nessuno si ricorderà  mai del risultato finale ma milioni di bimbi , ora purtroppo uomini, han scelto di giocar a basket per quel numero forse inutile per il risultato"

Quello è vero rock, chi dice e crede che l'omologazione possa funzionare è lento, anzi è lentissimo. La qualità  splende se si innalza il livello del gioco, se il livello si abbassa, si adegua alla normalità , cioè a noi; e io non voglio veder declassati i miei idoli. Perché io devo veder un campione, un genio, un fuoriclasse che esprime il suo talento che tanto gli invidio, esprimersi in modo lento, invece che col rock inarrivabile che lui solo sa creare?

Ciò permane un mistero, io continuo a litigare, gli intellettuali del basket inorridiscon a tali miei pensieri. Ho amici virtussini ancor pronti a saltarmi alla gola ogni volta che gli tocco il loro mullah sudore e sangue"

Qualche russo miliardizza Messina, i Knicks danno a Larry Brown il corrispettivo del PIL dell'Uzbekistan, e secondo me quel genio che panchinizzava Roby Baggio ora allena la nazionale italiana di calcio" quindi magari io non capisco niente di sport, ma magari poi, se questo è sport, me ne importa anche relativamente"

Si vede che son troppo Rock per esser sportivamente colto"

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