Wade s'è fatto beffe dei 2.26 di Yao per segnarli in faccia un canestro da copertina della stagione
E' venuto un po' meno il duello principale: quando Dan Marino e Clarence Clemons, con calma, hanno preso posto sul loro seggiolino anche Shaq e Yao erano già seduti. In panchina con problemi di falli. Per questo Dan Crawford e Luis Grillo, arbitri di riferimento di Miami-Houston riceveranno nei prossimi giorni una chiamata dall'Olimpic Tower.
Gli Heat hanno vinto 104-95 una sfida contro i Rockets, ricca di significati: sul campo, oltrechè i due centri, c'erano forse le due migliori "combo" del momento, Shaq-Wade contro Yao-T-Mac. I due allenatori sono fratelli, formatisi alla bottega di Pat Riley.
Dwyane Wade s'è rubato lo show segnando 30 punti, 12 nell'ultimo quarto; Flash ha creato gioco per sè e per i compagni, ha confermato la sua grande capacità di giocare al di là delle scelte difensive degli avversari. I due Jones hanno contribuito mettendo i tiri da tre punti creati dal loro compagno. Shaq ha passato giocato solo 27 minuti, segnando 15 punti; nel quarto periodo è entrato dopo 2', ha costretto Yao a commettere due falli e messo in difficoltà Dikembe Mutombo. Ma ha commesso lui stesso il quinto fallo, un po' pigro a centro area difensivo proprio contro il centro africano.
O'Neal non si è fatto intervistare a fine gara, Wade ha parlato volentieri: "Con Shaq seduto in panchina, sapevo di dover fare la differenza - ha commentato - anche se i miei compagni sono stati perfetti al tiro." Nel terzo quarto l'ex Marquette è entrato in area in palleggio, ha trovato davanti a se Yao pronto all'aiuto. Risultato: 2 bellissimi, plastici punti e fallo del centro cinese.
"E' una buona vittoria - ha confermato Stan Van Gundy, già sicuro di essere il coach della Eastern Conference all'All Star Game - perché è venuta in una serata in cui Shaq è stato un fattore per pochi minuti. Sono soddisfatto della nostra difesa e di come abbiamo giocato."
La difesa sul perimetro, che ultimamente aveva preoccupato lo staff di allenatori degli Heat, ha giocato un ruolo determinante: Tracy Mc Grady ha segnato 28 punti con 26 tiri. Nel quarto periodo l'ex Orlando, marcato da Shandon Anderson, ha segnato solo 3 dei suoi 10 tiri. Van Gundy ha scelto di farlo marcare davanti dal suo avversario diretto.
E' una situazione abituale perché Wade e i due Jones sono giocatori che compongono un reparto un po' "undesized", non solo quando gioca Mc Grady. Per questo motivo i giocatori sentono spesso parlare di pressione sulla palla: se manca quella diventa facile ribaltare il lato e tagliare fuori l'intera difesa. "Siamo una squadra - ha chiarito il coach degli Heat - che segna con sufficiente semplicità . Per questo motivo a volte la nostra intensità difensiva scade. E' un atteggiamento che fa parte della natura umana: difendere è fatica fisica e mentale. Ma dobbiamo assolutamente migliorare."
Van Gundy è intervenuto d'autorità anche dopo l'ultima sconfitta, 106-98 sul campo dei Sixers, dopo che O'Neal ha velatamente accusato i suoi compagni di non segnare da fuori quando sono liberi. "Abbiamo parlato della situazione - ha detto il coach - e gli ho spiegato che non può permettersi di essere quello che punta il dito. Non è una buona cosa per la squadra."
Shaq ha ritrattato dopo la vittoria di Toronto ma è abbastanza chiaro che il suo obiettivo era Eddie Jones, reduce da un brutto 3 su 12 al tiro. L'ex guardia dei Lakers contro Philadelphia ha giocato con pesanti dolori alla schiena, ricordo di uno scontro con Lee Nailon. Di certo, ogni volta che si perde qualche partita e Jones non fa canestro, O'Neal rivede un film di qualche anno fa sull'altra costa degli Stati Uniti.
Parole di sostegno a parte, il front office degli Heat firmato Qyntell Woods, un'ala piccola, il ruolo ricoperto da Eddie Jones. L'ex Portland attualmente è sospeso per aver violato il programma anti-droga imposto dalla lega. Aveva alle calcagna mezza Nba, nonostante le belle vicende che hanno virtualmente chiuso la sua esperienza nell'Oregon. L'ha presa male Wesley Person che ha rifiutato di andare in injured list.
Miami acquista un giocatore di talento che viene da uno dei peggiori programmi di pallacanestro della lega: l'intento può essere quello di stipulare una polizza, avere un giocatore che possa mettere punti e cautelarsi dalle lune dei due Jones. La pratica è tutta da verificare. L'anno scorso in 62 partite, 8 da titolare, Woods ha avuto una media di 3 punti.
La testa è quella di un ragazzo che, richiesto di un documento da un poliziotto di Portland, ha dato la figurina dell'Upper Deck.
Il rischio è basso per gli Heat, in giro non c'era poi tantissimo, senza considerare i soliti Spreewell e Jalen Rose, perennemente citati. Di certo questa squadra non cambia volto con il nuovo arrivato.