Per Stromile Swift saltare non è mai stato un problema…
Il 3 Novembre i Grizzlies inaugureranno la stagione 2004/05 con i Washington Wizard al FedEx Forum, la nuova arena che la città di Memphis ha costruito per la sua franchigia NBA.
I Grizzlies arrivano dalla prima stagione vincente della loro storia, difatti nella off-season hanno confermato il roster della scorsa stagione, hanno rifirmato Battier, Gasol e Swift, c'è stata la solo addizzione di Brian Cardinal attraverso la free-agency.
Con una squadra solida e collaudata Memphis ha affrontato la pre-season concludendo con un record di 6 vittorie e di 2 perse; entrambe le sconfitte sono arrivate entrambe con gli Indiana Pacers, le vittorie sono arrivate contro i Bucks e gli Hawks, 2 volte, i Magic e Cleveland; non certo un calendario proibitivo visto che solo Bucks e Pacers l'anno passato sono andate ai play-off, mentre Magic e Hawks hanno battagliato fino all'ultimo per il peggior record della lega.
Partite quindi utili per riallacciare il filo del discorso iniziato lo scorso anno da Hubie Brown per cementare ulteriormente l'intesa di un gruppo già ben amalgamato e per ridefinire il minutaggio da concedere a ciascuno dei giocatori disponibili.
Siginficativi sono i tabellini delle partite disputate, difatti il miglior marcatore di Memphis è andato una volta oltre i 24 punti (Swift contro i Bucks), mentre in tutte le altre occasioni il leading scorer della squadra non è andato oltre i 18 punti; il minutaggio poi sembra distribuito da un farmacista con il classico bilancino: non più di 25 minuti e non meno di 10 minuti a partita per tutti i giocatori impegnati sera dopo sera.
La cosa interessante è che Memphis manterrà questo tipo di attittudine anche durante la stagione regolare, anche contro gli Spurs o contro i campioni in carica di Detroit, la profondità del roster, l'intercambiabilità dei giocatori. La loro multidimensionalità e atipicità sono stati elementi chiave delle vittorie ottenute la scorsa stagione; anche quest'anno sin dalle prime uscite i Grizzlies hanno mantenuto inalterata questa loro caratteristica.
Il contratto dato a Gasol, 6 anni a 86 milioni di dollari complessivi, lo identifica come il giocatore franchigia di Memphis, attorno a lui tutti gli altri da Williams a Miller a Posey sono in grado di dare il loro contributo massimizzando il tempo a loro concesso in campo da coach Hubie. Le vittorie in prestagione sono state ottenute tutte con scarti tra i 4 e i 10 punti, salvo la passeggiata contro Atlanta (104 a 72 il risultato finale), emblema di una squadra equilibrata e conscia dei propri mezzi.
Durante queste prime apparizioni stagionali ha ben impressionato Stromile Swift, seconda scelta assoluta del 2000, l'ex giocatore di Louisiana State è stato sul punto di essere scambiato per tutta l'estate ma alla fine Jerry West ha deciso di esercitare l'opzione sul giocatore che al termine della stagione 2004/05 diventerà unrestricted free-agent, quindi Swift sarà quindi molto motivato durante l'annata per giocarsi le sue possibilità di ottenere un buon contratto la prossima estate; questa potrà essere la ragione per tenere concentrato e motivato il promettente e discontinuo Stro'.
In questa pre-season Memphis ha avuto ben 6 giocatori in doppia cifra per punti segnati, di volta in volta Gasol, Wells, Williams, Posey e Wright si sono alternati nel ruolo di miglior marcatore di serata quasi a offrire ogni partita un protagonista diverso in modo da non fornire un giocatore simbolo con cui identificare la franchigia.
Il fatto di avere un roster stabile, dei ruoli definiti ha aiutato coach Brown che non ha dovuto effettuare troppi esperimenti per provare giocatori nuovi e nuovi quintetti, è stato possibilie quindi cercare di rifiniere la preparazione in vista della regular season, per verificare le alternative in ogni ruolo a sua disposizione: Lorenzen Wright e Tsakalidis come centri, Miller, Posey, Battier e Wells come guardie o ali piccole, Watson e Williams come playmaker, con Swift come alternativa a Gasol in ala grande o come centro per dareulteriore atletismo alla front-line di Memphis.
Inoltre tutte le squadre affrontate dai Grizzlies, salvo i Pacers, erano squadre “in the making” in costruzione: i rivoluzionati Magic, i ricostruiti Hawks e i nuovi Bucks, questo ha consentito a coach Brown una continua rotazione di uomini, una distribuzione di tiri e di minuti tali da far riprendere a tutti i giocatori confidenza con il terreno di gioco e con i compagni; ormai Memphis sta giocando come una squadra conscia della prorpria forza e del suo ruolo nella NBA; anche gli scommettitori se ne sono accorti infatti accreditano i Grizzlies come la 10 squadra favorita per il titolo NBA, alla pari dei Los Angeles Lakers di Mr. Bryant.
Tra qualche giorno le amichevoli lasceranno spazio alle partite che contano e Memphis si trova nella condizione di dover confermare la splendida stagione passata, anzi dovrebbe ottenere qualcosa in più specie alla post-season, ma la strada è ancora molto lunga ci sono 82 partite da giocare per confermarsi come una delle nuove forze emergenti della NBA.