Back in the day. La schiacciata rovesciata di MJ.
Il sesto libro che esaminiamo è “Michael Air Jordan”dell’amico Christian Giordano, edito da Libri di Sport, la collana che tutti conosciamo diretta da quel Ricky Morandotti che una volta era giocatore di primissimo piano fin al punto di essere sull’orlo della NBA.
Bene, è un libro su Michael Jordan. Il più grande atleta di sempre, non si discute. Eh sì, perché ci sono rimaste poche verità in questa vita e in questa società frenetica ma…un attimo…è ancora bello vivere in un mondo in cui è risaputo che lui è stato il più grande e che i Red Sox, passeranno gli anni e anzi i secoli e tutte le mode, ma alla fine perdono sempre contro gli Yankees.
Vi scrivo nel “day after” il terzo dibattito televisivo tra John Kerry e Gorge W. Bush e scusate, non resisto e quindi….vi presenterò questo libro attraverso una serie di domande ai due protagonisti del testo in questione : Jordan e Giordano.
A proposito, vi avviso : questo Giordano è proprio un fiume in piena.
“Bene, qual è il più grande pregio del libro ?”, domando io inaugurando il confronto. Giordano, che qui ha da difendere un record e che quindi ha le vesti del Presidente e che noi chiameremo affettuosamente (il Presidente…) “Grande Imbecille” guarda dritto nella telecamera : “Più che un libro è un’enciclopedia, compresa di dati, statistiche e soprattutto delle preziose note che sono raccolte dopo ogni capitolo”.
Lo sfidante è tranquillo e fin d’ora dimostra una certa sicurezza in sè stesso. “Voglio essere chiaro fin da subito : è impossibile raccontare la mia vita, fosse anche con un libro di 480 pagine”. Noto subito la sua posizione sulla difensiva, necessaria quando si trova di fronte ad un volume comprensivo veramente di tutto quello che c’è da sapere su vita e miracoli di MJ.
Chiedo “Qual è il più grande difetto del libro ?” e la domanda accende quel volto di cavallo sempre spento dello sfidante, detto la “Banduerola Ingessata” o “Horsy Flip Flopper” dagli amici. “Il più grande difetto del mio libro, beh, è da incolpare all’imprevedibile voglia di competere del mio caro amico…Dovevi proprio tornare con Washington e costringermi a raccontare solo una parte della tua storia ?”.
“Il tuo più grande difetto, dovendo pur ammettere sinceramente che ce ne sono pochi e che per trovarne uno ho impiegato lo stesso tempo che impiega Briatore su uno yacht, è quello di elogiarmi troppo . Lo so, sono il migliore, ma nemmeno un imperatore romano si faceva descrivere così”.
Chiedo adesso, pur riuscendo per poco a rimanere serio dopo aver visto ridere forzatamente lo sfidante dal New England, “se c’è una parte del libro in particolare che risalta”. Il presidente mi fissa e dice : “Le pagine iniziali, nelle quali narro la vita da bambino e da ragazzino di Michael”. Mi permetto di aggiungere che sì, quelle pagine sono veramente preziose e non solo per la vita di MJ ma anche per lo sfondo storico dell’America tra i ’60 e i ‘70”.
Lo sfidante sembra subire ma la coscienza di non poter fallire, essendo il Presidente in carica in leggero vantaggio, gli fa subito dire “che riconosco la bellezza di quelle pagine, ma le note da enciclopedia, come quelle sui termini tecnici del baseball, il primo amore di Michael, sono una vera chicca per chi vuole conoscere l’America a partire dai suoi giochi”.
“E conoscere l’America dai suoi sport è una corsia preferenziale in questo paese”, ribatte il Presidente, “e lo è ancora di più a partire dal singolo individuo che più tutti nella storia di questo paese ha convogliato su di sé milioni e milioni di appassionati”.
Lo sfidante non ci sta. “Quello è Babe Ruth. Nessuno come lui ha cambiato questo paese. Anzi, diciamo i New York Yankees. Diciamo pure i Niners di Jerry Rice”. “Senatore, insomma” interrompe divertito il Presidente e difendendo il suo eroe va avanti dicendo che “nessuno è stato più capace di far amare gli USA nel mondo più di Michael Jordan”.
Dichiarazione importante e interessante ma poi a ben vedere…quale altro cittadino americano trasforma una tranquilla giornata alla Muraglia Cinese come una caccia all’autografo scatenata da migliaia di occhi in mandorla adoranti e da altri milioni che lo seguono in TV ? Ehi, ho detto la Cina, mica Terre Haute, Indiana….la Cina…la prossima concorrente globale degli USA !
Ritorno in me dopo questi intimi pensieri. Concedo loro la dichiarazione finale. Comincia il Presidente : “Miei concittadini, il mondo mediatico ha conosciuto il suo meglio con questo signore con il numero 23, Michael Jordan nato a Brooklyn, New York. Se voi pensate che la TV abbia reso il massimo proponendo le sue schiacciate io vi dico, è vero.
Ma solo un libro può raccontarvi stagione dopo stagione le indiscrezioni e la vita non solo agonistica del più grande atleta di sempre, le sue gioie e i tanti dolori di un uomo che ha conosciuto la grandezza perché il suo talento è stato semplicemente un dono del Signore. Non vi dico che il libro sul più grande sia il libro….più grande…ma che dire…a giocare con il fuoco ci si scotta un po’”.
Senatore, a lei l’ultima parola. “Il libro merita, c’è veramente tutto e il contrario di tutto. Il Presidente che ho di fronte ha fatto un ottimo lavoro d’archivio, lo trovo molto simpatico nella formulazione di tutti i titoli e mai banale. Va rispettato comprando il suo libro e leggendolo con il pensiero di partecipare per un po’ a una delle tante, ma forse la più grande, della favole americane.
Comincia sempre così…un bambino che sogna di volare nel cortile di casa, i dolori che si trovano sul cammino, la gioia finale, l’immortalità e una Top 10 delle sue migliori azioni che addirittura io preferisco ai miei adorati Purple Heart del Viet Nam.”
I due sfidanti se ne vanno, baciano le rispettive consorti. Io, uomo solo e un po’ triste, me ne vado a casa. Accendo il televisore, riguardo il suo “The move” contro i Lakers. Poi apro il libro, il titolo a pagina 447 è la prima frase che leggo.
Dice “Simply the best”, e allora anch’io mi sento un pò migliore di quello che avrei potuto essere.