Il Big Ben dirà 'stop' anche a Shaq?
Esiste un dualismo piu' semplice da descrivere di quello che ci apprestiamo a vedere, sotto la luccicante etichetta di “NBA Finals”? Mi sa di no.
Negli anni 80 l'unica differenza era che la citta' operaia era in costa Est, aveva vessilli biancoverdi ed un sacerdote del Midwest: oggi invece siamo in mezzo alla Zona Industriale, ci vestiamo di biancorossoblu ed il profeta e' un uomo mascherato. Per il resto gli scenari sono gli stessi.
Oddio, gli stessi…
Dopo aver visto la Finale della A2 ad Est, pronosticare Detroit con argenteria al dito risulta essere piu' un atto di fede che un reale pronostico. Una serie intera di ciapano' con dei risultati degni del campionato di promozione. Va bene tutta la difesa di questo mondo, ma ho visto in campo gente che non avrebbe infilato un tiro neanche se l'avessero messa sopra l'orologio dei 24 secondi….. lo straordinario Ben Wallace, a meta' di gara 6, ha buttato per terra la fascetta che gli teneva i capelli (capelli???? un pon-pon di crine parcheggiato sopra la testa!) dopo aver sbagliato dei tiri ad una distanza dal canestro paragonabile a quella che separa l'automobilista dalla macchinetta dei pedaggi dell'autostrada, e a basket non ti devi neanche preoccupare del verso del pallone!!!!
Ma tante', i Pistons hanno vinto e quindi si giocano la possibilita' di impedire la parata di Hollywood.
Dall'altra parte, il frastuonante carrozzone dei Lakers, una squadra che sembra l'Isola dei Famosi, dove Pappalardo pesa il doppio di quello vero, Giada de Blanc non ha la mamma scassapelotas, ma il papa ex del mestiere ed il palestratissimo Walter Nudo invece di tifare Sampdoria aveva uno spiccato debole per Utah.
Io immagino un giornalista che segue gli Atlanta Hawks, e che ogni giorno deve penare per scrivere 4 righe su una squadra dove non succede mai nulla. E che di notte sogna i Lakers, non tanto come squadra, ma piuttosto come straordinaria opportunita' di avere ogni santo di' qualche decina di spunti per riempire pagine su pagine.
Il piu' grande centro degli ultimi 30 anni del gioco, che e' in perenne sovrappeso e in stato di forma accettabile solo 2 gg alla settimana (la metafora dei gettoni dell'insuperabile Flavio Tranquillo e' un gioiello), cordialmente detesta il miglior interprete del gioco da quando il 23 si dedica ad altro, il quale ha gia' una collezione di sinapsi che sembra Guernica di Picasso, ma siccome e' un uomo come gli altri ogni tanto fa del sesso… peccato che una volta si e' “dimenticato” di chiedere il permesso alla occasionale partner e ne e' venuto fuori un casino con una forbice che va dal portafoglio molto dimagrito al cielo a scacchi per anni svariati.
A questo aggiungi un culturista con l'hobby del gioco che da 20 stagioni consegna 20elli a profusione, per 18 di questi ha fatto la Naomi Campbell in un paese di Mormoni, girando con la Harley o con il camion, mettendo su il gioco a due piu' distruttivo che si ricordi; pensionato l'amichetto di antiche scorribande, si e' segato lo stipendio perche' vuole finalmente vincere ed e' andato a portare acqua ai due sopra descritti.
Siccome pero' cosi' era troppo normale, ci mettiamo anche uno di Oakland (che e' quello che vorrebbe diventare Quarto Oggiaro, se potesse crescere a citta') che nella vita ha fatto la zecca sui playmaker altrui, che negli ultimi anni ha perso 2 o 3 passi ma nessuno ha avuto il coraggio di dirglielo, e l'ego e' rimasto smisurato.
A dirigere questo cast di primedonne, uno che dice di stare nel Montana, legge di Filosofia, adora fare il contrario di quello che gli altri farebbero, e al campionato mondiale dell'Arroganza lo trattano come Binda al Giro del 1929.
Tutto questo sotto la scritta “Hollywood”.
Se pensate che Spielberg, Nicholson, Washington e compagnia, in bella mostra nelle prime file dello Staples, siano li' per godersi la partita, vuol dire che non avete capito niente: questi qui sono ad un corso di recitazione, e gli uomini in canotta gialla (o bianca se e' domenica) sono i docenti. Il direttore dell'Artist Studio e' quello con la barba e gli occhiali, che da anni chiede che si sostituisca la palla a due con il “ciak” e la sirena finale con il “buona, la teniamo”, ma pare che qualcosa si debba concedere alla Lega che accetta di fare da copertura a tutto questo.
Oh, a questo punto bisognerebbe parlare anche di basket (e quando mi sovviene questo pensiero, se succede anche a voi, mi domando sempre perche' avete aperto questa pagina…..), e va bene, facciamolo pure, anzi spingiamoci un po' piu' in la'.
Proviamo non soltanto a fare un pronostico (Lakers in 6 gare, come, non l'avevo gia' scritto?) ma anche, per aumentare il livello di sputtanamento nel caso le cose non andranno cosi', addirittura a raccontare come andranno le singole partite.
Facciamo un paio di premessine semiserie:
A favore Lakers:
– il fattore campo
– gente in grado di tenere Shaq (con il gettone inserito): zero
– Kobe Bryant
– la voglia di Postino e Guanto
– il basket in generale
A favore Pistons:
– il fatto che Kobe non ha udienze in calendario
– si sente fino a Bolzano il rumore delle rotelle di Larry Brown che girano
– l'imponderabile
E allora via con le visioni:
– Gara1: Lakers +5. Gara molto equilibrata, Shaq viene ripetutamente mandato in lunetta, e ci piglia con le solite percentuali, Sheed gioca benone, Rip idem ma poi Kobe mette tutti a sedere.
– Gara2: Lakers +15. Shaq viene mandato in lunetta un casino, verso la fine ci piglia di piu'.
– Gara3: Pistons +10. Dopo 10 minuti di gioco ci accorgiamo che il gettone non e' inserito. Ben Wallace tira giu' una montagna di roba buona, i grigi fischiano 2-3 falli in attacco al Gozzillone che capisce, il resto lo fanno gli altri.
– Gara4: Lakers +6. Gara4 e' sempre quella determinante, e Kobe lo sa. Semplicemente nessuno lo vede, siamo sopra i 35, il resto lo fa il Postino, anche il cast di supporto ci piglia.
– Gara5: Pistons +12. Questa i Lakers la potrebbero anche perdere, ed infatti la perdono. Scazzo generale dei gialloviola e Pistoni che non vogliono deludere il loro pubblico. Finisce con il “Beat LA” di prammatica. Rip stasera la mette da ogni dove ed anche Billups ha la mano calda.
– Gara6: Lakers +13. L'apoteosi. Finale con Malone che abbraccia tutti, Payton che quasi piange e Kobe e Shaq mano nella mano. Wallace 1 e 2 che, sui titoli di coda, dicono che “domani e' un altro giorno”. Titoli di coda, sipario.
Sto rileggendo quanto scritto e gia' mi scappa da ridere al pensiero dei Pistons vincenti o di uno sweep, ma daltronde non mi costa niente perdere una reputazione mai avuta e quindi sara' divertente seguire le finali credendo di sapere gia' tutto.
Ci si risente alla fine della festa, ci racconteremo assieme di quanto sono bravo o di quanto sono pirla.
Un saluto ed un ringraziamento (cit.)