Indiana ringrazia Foster

Jeff Foster, difficilmente dimenticherà  questa Gara-5

Come era già  successo nella precedente serie che aveva avuto come protagonisti i Miami Heat anche in questa semifinale di Conference, che vede opposti alla squadra di Stan Van Gundy gli Indiana Pacers, il fattore campo sta assumendo un'importanza pressoché fondamentale per l'esito della serie.

Infatti nelle prime quattro gare la formazione di casa si è sempre imposta, rovesciando tra le mura amiche non solo il risultato ma anche l'inerzia della serie.

Si è arrivati quindi a Gara-5 sul punteggio di 2-2, con Indiana che chiedeva al proprio pubblico di diventare a sua volta un fattore per rispondere ai tifosi a dir poco focosi di Miami.

Niente di nuovo nei quintetti iniziali con Brian Grant regolarmente in campo con una protezione al dito infortunato.

La novità  si ha invece nell'andamento del primo periodo che, contrariamente a quanto visto nelle precedenti partite della serie, si chiude con gli Heat in vantaggio 21-19, grazie ad una concentrazione difensiva subito efficace ma anche alle difficoltà  offensive dei Pacers, decisamente esitanti in attacco e probabilmente terrorizzati dalla prospettiva di dover tornare in Florida con l'obbligo di vincere per rimanere in gioco.

La squadra di coach Rick Carlisle però entra in partita già  dall'inizio del secondo periodo, grazie al fondamentale apporto di un protagonista del tutto inatteso (ancora più inatteso del Tinsley realizzatore di Gara-1), Jeff Foster.

Il centro dei Pacers infatti comincia nel secondo quarto a prendere con continuità  i tiri che la difesa di Miami, preoccupata dai due All-Star Jermaine O'Neal e Ron Artest, gli concede confidando nella scarsa attitudine realizzativa del lungo avversario (appena 6.1 punti a partita in stagione regolare).

Il risultato è che Foster trova spazi ma soprattutto una serata al tiro a dir poco memorabile, e contribuisce al parziale di Indiana a fine primo tempo con 10 pesantissimi punti.

Al riposo con un vantaggio di 5 punti (44-39) i Pacers si ritrovano anche psicologicamente e nel terzo periodo riprendono esattamente da dove il cronometro li aveva interrotti.

Con un Foster indemoniato a rimbalzo (questa sì che è la sua specialità …) e più che mai preciso nelle conclusioni (9 su 10 dal campo), Indiana allunga ulteriormente nel punteggio, limitando gli Heat grazie alla difesa sulla palla di Artest ed alla intimidazione a centro area di O'Neal ad un innocuo 40% dal campo.

Il break del terzo quarto si chiude ancora nel segno di Jeff Foster, nuovo idolo della Conseco Field House, che realizza in serie un lay-up, una schiacciata ed un canestro dopo rimbalzo offensivo per portare i suoi sul 58-45.

La reazione degli Heat è debole, niente a che vedere con le folate incontenibili della AmericanAirlines Arena, anche perché stavolta i 18345 tifosi urlanti sono dalla parte “sbagliata”, e lo spauracchio Foster si materializza miracolosamente ovunque vada Lamar Odom, limitato dall'MVP di serata a 14 punti con 6 su 15 dal campo.

Nonostante i 6 uomini in doppia cifra (come Gara-4) ed i 17 punti in contropiede, risultato non indifferente soprattutto in trasferta, Dwayne Wade e compagni non sono riusciti mai a ricucire il distacco sotto i 10 punti, senza dare mai l'impressione di crederci, anche se nel finale la punizione in termini di punteggio ha preso dimensioni meno pesanti per gli ospiti.

Inutile dire che il miglior giocatore della partita è stato Jeff Foster, autore di 20 punti (career high nei playoff) con 16 rimbalzi, di cui ben 7 offensivi.

In generale tutta la squadra però è apparsa trasformata rispetto alle opache prestazioni lontano da Indianapolis, beneficiando di una solida prestazione di Jermaine O'Neal, 22 punti e 8 rimbalzi, e di un apporto prezioso di Jamaal Tinsley (7 punti, 8 assist, 6 rimbalzi in 31 minuti per “The Abuser”).

Con Gara-5 vinta con il punteggio di 94-83 gli Indiana Pacers sono chiamati adesso a tornare in Florida ad affrontare il pubblico e l'energia dei Miami Heat, che hanno dimostrato non solo in questa serie di sapersi sempre trasformare quando possono sentirsi “a casa”.

Una certezza però si può avere dopo Gara-5: tra le maglie più vendute della prossima settimana non ci sarà  solo quella di Derek Fisher a Los Angeles. Chiedere a Jeff Foster

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