David Stern, da venti anni al timone della NBA.
Una quarantina di anni fa l'America sognava di conquistare la luna e di vincere la corsa allo spazio, oggi David Stern, Commissioner della NBA dal 1984, ha deciso che il prossimo passo per la sua Lega sarà la conquista dell'Europa. Già , questo potrà apparire strano o bizzarro ai più, ma sono ormai diversi anni che questo avvocato ebreo di Brooklyn sta cullano il sogno di esportare il basket Pro fuori dai confini degli States.
Il primo passo fu, a metà degli anni novanta, la conquista del Canada (già peraltro "vicina" grazie alla NHL), operazione che, col senno di poi, potremmo definire riuscita a "metà " visto che i Grizzlies hanno abbandonato Vancouver per Memphis e Toronto (forse la città più "americana" del Paese), pur tra alti e bassi, si mantiene in linea di galleggiamento tra problemi economici (le tasse per i cittadini "non canadesi" sono molto più alte ed i giocatori NBA, a parità di ingaggio, guadagnano meno che nelle altre franchigie), ambientali (vedi il "poco" interesse del pubblico per la pallacanestro) e tecnici.
Negli stessi anni negli uffici della Lega sulla Fifth Avenue si studiava a tavolino il progetto di allocare una franchigia a Città del Messico per avere così presente la NBA in ognuno dei tre grandi Stati del Nord America. Stern si pose quale uno dei più strenui difensori del progetto malgrado non mancassero i dubbi e le critiche, ma alla fine, preso atto che i problemi sarebbero stati più economici che logistici (gli standard medi del Messico sono molto al di sotto di quelli degli altri due Paesi) l'idea fu accantonata.
Ma il Commissioner non ha mai abbandonato le sue mire espansionistiche e negli anni ha cullato, tra il serio e la provocazione, un nuovo progetto: esportare la NBA nel Vecchio Continente. Ai più questo progetto è sempre parso pura utopia a causa dei molteplici problemi di natura tecnica e logistica, ma i vertici della Lega hanno provato, a piccoli passi, ad avvicinare i due continenti con "piccoli assaggi" di NBA in giro per l'Europa sotto forma di amichevoli pre-stagionali, Camp e Clinic ufficiali e diverse iniziative volte ad esportare il prodotto nei vari Paesi aumentando così il numero di appassionati e simpatizzanti. La medesima operazione è stata compiuta, peraltro, con il Giappone, un mercato dalle infinite potenzialità , con innumerevoli risorse in cui la Lega sta cominciando ad attecchire.
Ora, a venti anni dal suo insediamento quale Comissioner, David Stern ha deciso di tornare alla carica. Dal suo arrivo nella Lega ha dovuto affrontare tanti problemi e spesso li ha risolti brillantemente; nel 1984 la NBA era ai minimi storici in termini di popolarità , dilaniata dai problemi di droga, con 23 squadre e pochi soldi. Grazie anche al suo operato oggi siamo di fronte ad una realtà economicamente solida, stabile finanziariamente, in grado di offrire uno spettacolo a livello mondiale, con tante stelle ed un alto tasso di spettacolarità .
Ovvio che il merito sia egualmente diviso tra tante componenti, ma anche Stern il suo lo ha fatto visto anche che i proprietari delle franchigie lo hanno più volte riconfermato con uno stipendio a "tanti zeri" manifestando sempre stima ed apprezzamento per il lavoro svolto.
Il suo progetto appare ancora "nebuloso", ma lui è il primo a sommetterci "se possiamo programmare una trasferta da Portland ad Orlando non vedo perché i Lakers non possano volare da L.A., passando da Boston, fino all'Europa". Secondo lui il progetto di espansione globale della Lega passa anche da ciò, bisogna infatti creare solidi legami con le altre realtà per garantire un futuro roseo alla NBA, "nei roster di molte nostre squadre ci sono già tanti giocatori europei, siamo oramai una Lega internazionale, giochiamo partite di pre-stagione in giro per il Mondo quindi non vedo perché non possiamo esportare, in pianta stabile, la NBA al di là dell'oceano".
Ovvio che, ad influire fortemente su questo progetto, ci sono problemi, in primis, di tipo logistico ed ambientale, ma per ora il Commissioner ed il suo staff sembrano non volergli dare grosso peso soffermandosi invece sui benefici della questione "a questo punto della mia carriera questo è un grande progetto che ho intenzione di realizzare, ciò offrirà nuove risorse alle nostre franchigie, aprirà un mercato economico, per ora, poco esplorato e dalle grandi potenzialità , ma soprattutto farà della NBA la prima Lega "globale" del pianeta oltre che un modello per tutte le altre leghe sportive".
Dietro al progetto quindi paiono esserci molteplici obiettivi tra cui il lato economico parrebbe farla da padrone, ma non va dimenticato che per un uomo come Stern, che di sfide ne ha vinte tante, lo stimolo della dura prova pare essere il vero sprone. Sulle future ed eventuali location ancora nulla di certo: "In tanti parlano di Parigi, ma stiamo pensando anche alla Spagna, all'Italia, alla Germana ed all'Inghilterra, quest'ultimo un mercato per ora poco esplorato, ma dalle grandi potenzialità ".
Appare allora chiaro che il prossimo obiettivo per la NBA di David Stern sarà l'Europa anche se, nell'ottica di una futura espansione, sono molte le realtà all'interno degli States che reclamano attenzione, città come Las Vegas, St.Louis, Cincinnati, Kansas City e Pittsburgh che da anni premono per avere una franchigia Pro nella NBA. Ma sul futuro David Stern appare categorico: "Penso che vedremo presto una franchigia NBA in Europa o in un altro continente".