Jamal ed Eddy ora partono stabilmente in quintetto
La stagione dei Chicago Bulls si è sviluppata in modo alquanto controverso ed è passibile di svariate valutazioni. Da una parte potrebbe essere considerata una vera e propria delusione dato che con gli innesti di Jay Williams e Donyell Marshall, in molti parlavano addirittura di stagione da 40 vittorie e conseguente approdo nei playoff nel debole Est.
Non tutto il proseguo dell'anno è stato negativo, Jalen Rose si è messo in mostra e probabilmente meritava la chiamata alla Partita delle Stelle, Marshall ha fornito un ottimo apporto, Fizer è esploso nella seconda parte di stagione, salvo poi lasciare per un infortunio, altri come Williams, Eddie Robinson e Hassell, hanno varamente deluso su più fronti.
Vogliamo approfondire la stagione controversa e densa come non mai di due giovani quali il play-guardia Jamal Crawford e il centro Eddy Curry.
Il prodotto locale si apprestava a disputare la seconda stagione tra i pro e al training camp le parole di Bill Cartwright facevano ben sperare "Eddy ha molto più talento di quanto pensassi la prima volta che l'ho visto giocare. Il ragazzo è molto veloce ed ha buoni movimenti di piedi, ha avuto un'ottimo atteggiamento durante l'estate, con una buona esperienza nella Summer League e al Pete Newell Camp(camp per la preparazione dei lunghi che si svolge durante l'estate, coordinato dallo storico coach Pete Newell. ndr)".
Curry aveva appena chiuso una stagione sostanzialmente in sordina, con molti alti ma soprattutto bassi, caratterizzata da un effettivo inutilizzo nella prima fase e da una maggiore fiducia, parzialmente ben ripagata, con la dipartita di Tim Floyd sulla panchina e la sua successiva sostituzione.
Curry ha concluso la stagione dai rookie a 6.7 punti, 3.8 rimbalzi, un ottimo 50% dal campo in 16 minuti di impiego medio, tuttavia era atteso a cifre leggermente superiori, soprattutto a consistenti miglioramenti in difesa ma Eddy è subito caduto in disgrazia e in pratica fuori dalla rotazione, arrivato ormai a contestare il coach per il suo scarso utilizzo che a suo parere era dovuto solo a questioni personali.
Eddy sembrava aver puntato i piedi, visto che ormai gli venivano preferiti almeno quattro lunghi prima che lui si togliesse la tuta e consapevole del fatto che mezza lega avrebbe fatto salti mortali per averlo, chiese di partire.
Curry da Febbraio inizia a vedere il campo, cosa successa abbastanza di rado nei primi tre mesi, arrivano conforanti doppie doppie, con la ciliegina sulla torta della vittoria contro i Lakers in cui tiene Shaq a soli 13 punti con un misero 3-11 al tiro. Successivamente arriva anche il career-high di 26 punti, chiudendo il mese con uno stratosferico 63.4% nella percentuale al tiro.
Il lungo ha mano morbida anche se da registrare, movimenti veri da pivot, anche se per ora un pò rozzi ma dato che il fisico non si inventa, anche se è solo 209 centimetri, pare poter esere il centro del dopo Shaq, perché ha grossa stazza ed in mezzo all'area sa farsi valere.
E' inevitabile però che abbia ancora grossi problemi, è veramente molto indietro nei fondamentali al punto che spesso diventa difficile anche insegnarglieli perchè il fisico lo fa viaggiare ad una velocità superiore rispetto alla tecnica. I dati di fatto parlano di un giocatore che fatica con le rotazioni difensive e che raramente riconosce le situazioni prima che accadano.
Curry sta sviluppando un affidabile “jump hook” che fa ben sperare, l'assistente Bob Thorton, appurati i problemi ad attaccare fronte a canestro, ha deciso di lasciar perdere il lavoro sui punti deboli ed intensificare quello sui pregi, la velocità di piedi su tutti, dando così la posssibiltà al giocatore di dare un contributo consistente nella metà campo offensiva.
Coi Warriors è arrivata una grande partita da 24 punti e 10 rimbalzi, nondimeno Curry chiude la stagione in doppia cifra abbondante in punti ma in meno di 20 minuti di utilizzo con 4.4 rimbalzi ed è addirittura primo nell'intera NBA per quanto riguarda la percentuale dal campo, sforando addirittura il 58%!
Nel mese di Marzo è uscito col botto ed ha prodotto miglioramenti incoraggianti in tutti gli aspetti del gioco, arrivando a 17.4 punti di media, 6.7 rimbalzi ed il 57.9%al tiro! Ora deve cercare di materializzare queste nuove energie fino alla prossima stagione.
A proposito di Jamal Crawford coach Cartwright ad inizio stagione aveva le idee chiare "Jamal è stato il nostro miglior tiratore dal campo lo scorso anno, stiamo pensando di continuare il percorso iniziato e vogliamo che faccia le stesse cose. Il ruolo di point guard è probabilmente quello più congeniale per lui".
Se mettiamo insieme tutte le lodi che sono state fatte a Crawford nei sui primi due anni di NBA verrebbe da chiedersi il perchè sia stato scelto Jay Williams al Draft, la realtà che su di lui sono stati spesi fiumi di parole perchè, uscito dopo una sola stagione disputata con i Wolverines di Michigan, in due anni Jamal ha giocato solo 84 partite condizionate peraltro dal recupero fisico.
L'inizio di stagione è pessimo, Jamal, sul quale si era probabilmente concentrata fin troppa attenzione, esce veramente con le ossa rotte dal dualismo con Williams, non tanto per i numeri dell'ex Duke, nella normalità , ma quanto per la fiducia del coach nei confronti di Jay.
Il giocatore viene utilizzato esclusivamente come cambio di Williams visto anche il suo scarso adattamento a giocarci insieme nella posizione di guardia, diventa un separato in casa, in attesa di un trasferimento che potrebbe anche non arrivare.
Il dualismo Williams-Crawford finisce per far male ad entrambi, Jamal partito dalla panchina ha passato tre mesi e mezzo in attesa di sapere in quale franchigia avrebbe finito la stagione, il giocatore non capisce più se è una speranza o un peso, perchè è evidente che lui non ha lasciato Chicago solo perchè non è arrivata una contropartita valida.
Successivamente Williams si infortuna, viene fatto giocare infortunato per alcune gare dove fa disastri, poi gli viene preferito in quintetto Jamal che parte quindi come play, ma l'esperimento dura poco e per l'ultimo scampolo di stagione, pare si sia arrivati ad un compromesso. Jamal parte come “2” titolare al fiano di Jay, offre alcune prestazioni “monstre ” e convince come nessuno avrebbe mai creduto possibile.
Nel successo 100-98 coi Knicks, JC sfiora la sua prima tripla doppia chiudendo con 22 punti, 10 assist e 9 rimbalzi, tra l'altro è anche decisivo nella vittoria finale perchè prima a 54 secondi dal termine va in entrata, attira le attenzioni della difesa e scarica l'assist per Curry che chiude la schiacciata del +4, poi dopo il nuovo meno due di “Crazy Eyes” Thomas, segna il canestro della staffa a 14 secondi dalla fine.
Chiude l'annata ad oltre 10 punti di media, 4 assist in quasi 25 minuti ed una prova imbarazzante in quanto è riuscito a mettere a referto ben 33 punti contro Philadelphia.
La stagione si conclude sull'onda dei progressi inattesi e improvvisi per Curry e Crawford che piovono come manna dal cielo per Chicago, che sperava di aver trovato l'assetto giusto per la stagione futura con Jay Williams come point guard, Jamal Crawford, Jalen Rose, Tyson Chandler ed Eddy Curry a completare il quintetto, sia quello decisivo e vincente.
In questi giorni, tuttavia, complice il grave incidente motociclistico dell'ex Duke, il futuro torna ad essere meno roseo: l'intero team è sotto shock, c'è il rischio di carriera per il prodotto dei Blue Devils. La pressione su Crawford sta già salendo" ma il draft e il mercato porteranno sicuramente novità : i rumors parlano addirittura di Garnett, il cui arrivo tuttavia comporterebbe la partenza di non meno di 3-4 giocatori, e il rivoluzionamento della squadra.
Chi vivrà vedrà : non è da escludere che la C&C Connection venga sciolta!