Serata record di Bowen che ha affossato i Lakers con un 7/8 da tre
Los Angeles Lakers 95 @San Antonio Spurs 114
Sono passate solo 48 ore dalla prima equilibrata gara di semi finale di conference fra San Antonio Spurs e Los Angeles Lakers, ma già tutte le previsioni della vigilia sono scomparse per fare largo ad una realtà ben precisa.
La seconda gara in programma la notte scorsa ha infatti riservato uno scossone ai cuori di entrambe le tifoserie. Con una prestazione di squadra impressionante, gli uomini di coach Popovich hanno posto la propria candidatura per la vittoria della serie e hanno strapazzato i rivali californiani regalando ai tifosi di Kobe e compagni una serata da incubo.
A conti fatti la partita è durata lo spazio di un tempo di gioco. Nel primo quarto infatti, gli Spurs hanno subito attaccato alla giugulare gli acciaccati rivali. I Lakers hanno dovuto forzatamente schierare una formazione di emergenza, con Bryant a occupare il ruolo di ala piccola e Shaw seconda guardia. Un'alchimia tattica che non ha impedito alla squadra texana di chiudere in testa il primo quarto di 13 punti (31 a 18) e il secondo di 17 (29 a 25 di parziale). A questo punto la partita poteva essere cambiata solo da un moto d'orgoglio dei giallo viola, ma gli Spurs non hanno mai calato il livello d'intensità e nonostante un ultimo quarto positivo abbia evitato la totale debacle, i padroni di casa hanno chiuso la pratica sul 114 a 95 dopo aver toccato un vantaggio massimo di 33 punti.
Eroe della serata in casa San Antonio si è rivelato Bruce Bowen. Schierato come sempre da specialista difensivo per limitare al massimo le folate di un Kobe sempre più arrabbiato, l'ala piccola ha fatto molto di più. Giocando con grande intensità ha saputo sfruttare ogni libertà offensiva concessagli dall'assenza di una ala di ruolo nel roster avversario e ha marcato la sua serata di gloria. Alla fine per lui il punteggio ha detto 27 punti con un 7 su 8 da tre che costituisce il record nei play-off per la franchigia texana, accompagnato da un lavoro incessante sui blocchi e tanto per gradire, ben 3 stoppate.
Accanto al numero 12, gli Spurs hanno potuto contare un'altra volta sulla loro arma favorita, il gioco corale. Tim Duncan si è saputo limitare orchestrando una notte da soli 12 punti, accompagnati però da 13 rimbalzi e 7 assist. A mettere palloni nel cesto ci hanno invece pensato i rappresentanti del reparto piccoli dei grigi. Parker è cresciuto rispetto a gara 1 segnando 16 punti con 4 assist. Jackson ne ha messi 10, Claxton 15, ma alla fine l'apporto più importante è arrivato, tanto per cambiare, da Manu Ginobili, che ha portato alla causa 17 punti, con 3 rimbalzi e altrettanti assist. A conti fatti Robinson e Rose hanno potuto vivere una sera di relativa vacanza, limitandosi a fatturati rispettivi di 4 punti e 4 rimbalzi e 5 punti con 5 rimbalzi.
E i campioni del mondo?
I Lakers, travolti dalla mareggiata Spurs, hanno cercato di rimanere a galla con Shaq e Kobe, autori di 27 punti a testa ma anche di 8 palle perse totali. Per il resto, la serata non ha lasciato spazio a impennate d'orgoglio di comprimari e coach Jackson ha potuto testare i suoi rookie in vista delle prossime cruciali prime sfide sul terreno dello Staples Center. Le risposte arrivate da Pargo e Rush sono certamente da raffrontare con il clima della gara, ma i 13 e 10 punti rispettivamente fatti segnare dalle due riserve, lasciano qualche speranza aperta per l'immediato futuro.
Buio fitto invece per le pedine tattiche che avrebbero dovuto fare la differenza per gli ospiti. Horry si è scontrato con la versione più bella di Duncan e nonostante si sia limitato in attacco per non concedere nulla sull'altro lato del campo, non è sembrato riuscire a tenere le sue posizioni. Shaw e Fisher stavolta hanno perso le sfide dirette e il bottino di soli 11 punti in due la dice lunga su quanto debbano crescere per portare ai Lakers un minimo di chances nelle prossime sfide.
Nel dopo gara, le parole del coaching staff degli Spurs sono state tutte dedicate al meritato elogio di Bowen, che dal canto suo è stato laconico quanto realista. "Sono felice, ma questa è solo una battaglia. I Lakers sono una squadra di campioni, cresceranno e per batterli dovremo migliorare ancora..
Parole di circostanza o solo un richiamo alla concentrazione?
Per le prossime sfide ci si sposterà a Los Angeles e anche se O'Neal ha dichiarato di amare le situazioni di questo tipo, i Lakers dovranno per forza fare un 2 su 2 nella loro città per non cedere lo scettro anzitempo.
Il vantaggio è degli Spurs, la dinastia in pericolo.
Alla prossima"