Jamal Mashburn, nonostante l'infortunio alla mano destra, è stato decisivo. 21 punti in 40 minuti.
Non è ancora finita. I Sixers perdono in casa 93-91 e sprecano la prima chance di passare al secondo turno della Eastern Conference. La serie è ora sul 3-2 in loro favore, tornerà venerdì sera alla New Orleans Arena, dove si giocherà gara 6 (9.30 pm,ET). Qualora dovessero spuntarla nuovamente gli Hornets, l'eventuale bella (gara7) andrebbe in scena domenica al First Union Center.
Gli Hornets rimangono aggrappati al treno playoff grazie soprattutto a Jamal Mashburn e George Lynch.
Il primo era dato per assente quasi certo dalla gara , l'infortunio al dito della mano destra subito in gara2 pareva precludere a Jamal la presenza nelle ultime sfide di questa serie (già out in gara 3 e 4, e molto criticato per queste sue "rinuncie"), si era parlato di almeno una decina di giorni di recupero. E invece no, "the Mash in gara5 scende in campo, e risulta decisivo, 8 su 20 dal campo, 21 punti e 6 assist in 40 minuti.
L'altro eroe della serata è stato George Lynch, ex Sixers nella stagione 2001 (quella della finale, persa 4-1con LA). Decisamente sottotono in questa serie, fino a gara 4. Il prodotto di North Carolina ('93) ha segnato 12 dei suoi 16 punti complessivi nel quarto quarto. Frazione decisiva per gli Hornets, sotto fino a quel momento in una partita giocata punto a punto per 48 minuti, e dove i 12 individuali di Lynch, in un totale di 22 di squadra nel quarto, sono manna dal cielo per i ragazzi di Coach Silas.
A fine partita traspare l'euforia di Lynch per aver superato un brutto momento. Dichiara di essere riuscito ad entrare nel ritmo giusto in fase di tiro, e di sperare ancora di vincere la serie contro i suoi ex compagni di squadra :
"It was about me.It took me five games. I was rushing my shot in the first four. Tonight i had the opportunity to come out of the bench after watching the flow of the game. We were able to keep the game close, which helped us. None of the shots that I made were rushed shots. They were in the flow of the offense. We want to win this series, but I really want to win this series. It would be against my old teammates, and that would be sweet".
L'inizio di gara vede Mashburn sopra le righe. Contrariamente ad ogni logica aspettativa, l'ala Hornets è il più "caldo" sul parquet. Segna 5 dei suoi primi 6 tiri, e tiene i suoi a contatto con Iverson e compagni (solito trentello per "the Answer"). Il suo rendimento risulterà decisivo per almeno ¾ gara e quando nel finale sente la stanchezza prevalere (un solo canestro per lui nell'ultima frazione), ecco l'insperato quarto di Lynch che permette agli Hornets di piazzare il parziale decisivo 12 a 2 ad inizio del quarto quarto, ed uscire vincitori. Mashburn a fine gara dichiara di aver avuto dolore durante tutta la gara, ma di essere soddisfatto di non essere ancora in vacanza a curarsi:
"It is still hurting, just because I've been out for five or six days doesn't mean it is still not broken. The finger doesn't allow me to follow through as I normally do"I told the guys I didn't want to go home, and that was pretty much the bottom line"
frase forse scontata, ma comunque di rilievo se si considerano le pesanti critiche piovutegli addosso dalla stampa di New Orleans, nei giorni post gar 3 e 4, in seguito alla sua doppia assenza. In sostanza la stampa locale, imputava a Mash la poca volontà di stringere i denti e buttarsi nella mischia anche con qualche acciacco. Critiche ingiustificate alla luce della dianosi (microfrattura all'indice della mano destra), ma legittime se si analizza con un po' di malizia la partita di Jamal. Noi ci limitiamo a constatare che la serie con o senza di lui cambia parecchio, e che la sua presenza, anche in condizioni malconcie, sembra giovare agli Hornets.
"There's non way we could have win the game without him. He knew just his presence could would hel us", ha dichiarato coach Silas, particolarmente ansioso di poter contare sul suo numero 24.
Tornando ad un minimo di cronaca della partita, bisogna sottolineare come gara5 sia stata caratterizzata dall'equilibrio, sia nel punteggio (massimo vantaggio di 10, 60-50 Phila), sia negli scout specifici. Nelle precedenti sfide, in più occasioni, si erano viste le due squadre infliggere pesanti parziali, ieri no. I parziali di quarto indicano un sostanziale equilibrio, + 3 nel primo quarto a vantaggio di Phila (29-26), pari sia il secondo che il terzo periodo (21-21, 24-24) e +5 negli ultimi 12 minuti per Baron Davis e i suoi.
Anche sotto i tabelloni, nessuna delle due squadre ha dominato l'altra, e questo dato è una novità . New Orleans cattura 39 rimbalzi di squadra contro i 43 di Phila, complessivamente NO swegna 32 punti "in the paint" contro i 36 avversari.
E' stata invece una novità la gestione molto attenta dei palloni in casa Hornets. I diversi possessi persi, erano stati per molti la reale causa delle 3 sconfitte nelle prime 4 partite. Ieri gli Hornets hanno perso solo 10 palloni (14 i Sixers), come in gara3 ("starnamente anche quella vinta), mentre nelle tre sconfitte avevano abbondantemente superato questa soglia. 21 perse in gara1, 13 in gara2, 2 19 in gara4, pare essere questo il tabelino che fa' pendere le sorti della stagione di New Orleans.
A contribuire sostanziosamente a questo scout di Phila, è arrivata la prima vera partita playoff di Keith Van Horn. Giocatore sempre molto discusso VanHorn, non era ancora riuscito a d imporsi in questo primo turno contro gli Hornets.
Ieri sera per lui la musica è stata diversa, 21 punti in 41 minuti, che però non hanno voluto dire"passaggio del turno
Il Barone non è apparso nella sua miglior serata. Reduce dal "34" di gara 4 che aveva fugato i dubbi sulla sua condizione (solito ginocchio sinistro), ha ceduto il centro del palcoscenico a Mashburn e Lynch. Il numero "1" degli Hornets chiude la partita con soli 9punti (3/17 dal campo, 0/7 da 3 in 40minuti) con però 10 assist.
Da sottolineare con particolare attenzione il partitone di Jamaal Magloire, presenza imponente e costante sotto le plance Hornets. Jamaal chiuse la sua partita con 17 punti e 12 rimbalzi, distrbuiti in 38 minuti.
Gli Hornets si preparano all'ennesima sfida senza possibilità di errore, sapendo che sarà dura, ma consci anche del fatto che se alla squadra vista nella notte passata, si aggiunge l'indiscusso valore del Barone, la vittoria è a portata di mano, e farsela sfuggire sarebbe imperdonabile.
In casa Sixers la sconfitta coincide con un'occasione persa, la prima di tre chance a disposizione di Larry Brown. La seconda cartuccia è già in canna ed è pronta ad essere sparata venerdì sera tra le mura amiche.
Inutile dire che su AlleI e compagni pendono i favori del pronostico di qualificazione, ma la sconfitta di ieri, rinvia questa data di qualche giorno, togliendo sonni tranquilli ai fans di Phila e regalando a noi amanti del gioco un'altra indimenticabile sfida,"almeno una.