Dopo Chris Burke tocca a Mike Lamb il ruolo di eroe per caso in Gara-3.
Roger Clemens è ancora una sentenza.
Potrebbe essere questo il verdetto dopo Gara-3 di Championship Series nella National League.
Sul punteggio di 1-1 Astros e Cardinals si ritrovano in Texas per il terzo atto della finale della NL mandando sul monte due ottimi pitcher.
Matt Morris per Saint Louis, l'immarcescibile Roger Clemens per Houston.
Qualche problema in più per Tony LaRussa nella scelta del line-up da mandare in campo, viste le assenza del lungodegente Scott Rolen e del veterano Reggie Sanders, mentre Phil Garner può contare sui suoi uomini più in forma, a partire da Chris Burke.
Il manager dei Cards opta per So Taguchi in esterno sinistro mentre Garner lancia dall'inizio in prima base Mike Lamb.
In una serie molto tattica la terza partita a scacchi la vince il manager di Houston, perché ad aprire le marcature dopo 4 inning dominati dai lanciatori è proprio il giocatore su cui il buon Phil aveva puntato.
Spoon contact su un lancio basso ed esterno di Morris e HR da 2 punti in campo opposto per Lamb.
Un vantaggio di due lunghezze con un Clemens in forma potrebbe essere già decisivo, ma nonostante “The Rocket” sia in buona serata l'attacco dei Cardinals non è facilmente domabile, seppur privo di elementi chiave.
Ed allora nei due inning successivi Pujols e compagni riescono con caparbietà a rimontare, prendendo quello che Clemens concede, poco, e trasformandolo con aggressività sulle basi ed intelligenza in oro, cioè punti.
Due sacrifice fly di David Eckstein nel quinto e di Larry Walker nel sesto riportano la gara in parità , vanificando l'exploit di Lamb.
Ma quando un giocatore degli Astros è “on fire” è veramente letale, ne sanno qualcosa i Braves, ed allora il prima base di Phil Garner mette le basi nella parte bassa della sesta ripresa per un nuovo allungo dei padroni di casa: doppio in apertura di inning e punto segnato sulla successiva valida in campo destro di Jason Lane.
Si è spesso parlato delle “Killer B” di Houston per via delle iniziali dei battitori più pericolosi a disposizione di Phil Garner, ma stavolta se Houston è ad un passo dal 2-1 nella serie il merito è tutto della “L Connection”, Mike Lamb e Jason Lane.
Se infatti i punti sul tabellone, che alla fine del sesto inning diventeranno 4, sono in gran parte frutto delle fatiche di Lamb e Lane, il risultato non è ancora acquisito.
Clemens scende dal monte dopo sei inning in cui ha concesso 6 valide e 2 punti, con la prospettiva di un'altra importante vittoria in post-season.
Due punti però non sono un abisso ed il bullpen degli Astros deve impegnarsi per conservare il vantaggio.
Chad Qualls è strepitoso, lanciando due delicatissime riprese senza concedere né valide né basi-ball, ed eliminando 3 battitori su 6 al piatto.
Nel nono inning è quindi il turno di Brad Lidge, closer d'acciaio pressoché infallibile nei playoff.
I tifosi del Minute Maid Park già pregustano un 1-2-3 inning, magari una chiusura con strikeout, ma devono attendere e soffrire.
Soffrire perché dopo i primi due veloci out l'inning si complica, con la base ball concessa al pinch-hitter John Rodriguez ed il doppio di John Mabry che con 2 strike porta a casa il punto del 3-4.
La situazione è critica, perché in un attimo gli ospiti sono ad una valida dal pareggio.
Al piatto c'è David Eckstein e Mabry è pronto a correre a casa dalla seconda base.
Ma la notte texana è consacrata alla “L Connection”, ed allora Lidge ritrova la sua fastball e costringe il lead-off avversario ad un'innocua fly-ball che Willy Taveras amministra per il terzo out.
La vittoria va dunque agli Astros, 4-3 il punteggio finale, che si appoggiano sulle solide spalle del 42enne più fresco del mondo e trovano l'ennesimo protagonsta inatteso per portarsi in vantaggio nella serie.
I Cardinals sembrano invece perseguitati dalla sorte, perché in Gara-3 arriva anche il terzo infortunio: si tratta del sostituto di Rolen, Abraham Nunez, che in uno scontro con Jason Lane ha la peggio e deve lasciare il campo ad Hector Luna.
Nulla è compromesso, ma un altro passo falso nel'inferno texano potrebbe significare l'addio anticipato ai sogni di gloria.
Già stanotte va in scena Gara-4, con Jeff Suppan e Brandon Backe a sfidarsi sul monte ed a concedere, forse, qualche possibilità in più ai due line-up.