Starbury torna più combattivo che mai ai playoffs dopo gli anni bui ai Nets
Altro anno, stessa storia! Per la NBA è finalmente arrivato il periodo caldo, dove sbagliare non è più concesso: i Play Off! Ad ovest una delle sfide con più interessanti da vedere sarà certamente quella tra i San Antonio Spurs, dominatori della Regular Season (60-22) e i Phoenix Suns (44-38), al ritorno nella post season dopo 1 anno sabbatico. Entrambe hanno raggiunto il proprio obiettivo solo nelle ultime giornate: gli speroni hanno sorpassato una Dallas in leggera flessione grazie ad una serie di W impressionanti (17 su 18 incontri portati a casa, prima della sconfitta di Phoenix), mentre Phoenix ha distanziato Houston con 6 vittorie in 7 partite (l'unica sconfitta è venuta ai supplementari allo Staples con i tri-campioni del mondo).
Le sfide annuali sono sorprendentemente a favore dei soli, che hanno perso solo dopo un OT nella prima delle 2 sfide in Texas, vincendo le altre 3. Ed entrambe le 3 W sono state in un certo senso decisive per Phoenix: nella prima si è assistito alla prima grande gara di Marbury nei Suns (43p finali, 26 nell'ultimo quarto), quella che ha dato il via al suo 'cambiamento'; la seconda ha interrotto una serie di sconfitte che cominciava a preoccupare, mentre la terza ha garantito la matematica certezza dei PO.
A vedere le statistiche, la cosa che salta all'occhio è che si troveranno di fonte una delle migliori squadre nei rimbalzi difensivi (Spurs) contro una delle migliori in quelli offensivi (Suns). Inoltre attenzione alla difesa Spurs, una delle migliori del campionato con solo 90p concessi (sono primi anche per stoppate date) contro i 94 di Phoenix. Per il resto c'è sostanziale equilibrio tra i 2 team, con gli speroni che tirano un po' meglio.
La chiave della serie per Phoenix sarà sicuramente la difesa su Duncan, eccellente nell'ultima gara disputata, per costringere gli altri elementi di SA a prendersi le loro responsabilità e l'apporto della panchina, con Outlaw, il jolly tutto fare, su tutti. Importante vedere anche l'impatto con i PO del giovane Amare Stoudemire. Per SA, specularmente, sarà invece determinante il rendimento del supporting cast della stella caraibica e il modo in cui riusciranno a contenere Marion e, soprattutto, Marbury (32p di media nelle 4 sfide), inafferrabile fin qui per il giovane Parker.
E ora un po' di storia:
San Antonio ha partecipato al ballo di fine anno per 23 volte, raggiungendo (e vincendo) la finale una volta, nel 1999 (l'anno del lock out), dove asfaltò i New York Knicks in 5 gare. I libri di storia ci raccontano anche di una finale di conference conquistata nel 2001, dove i texani vennero travolti dai Lakers (loro incubo personale) per 4-0.
23ma apparizione nei Po anche per i Suns, che hanno raggiunto il loro massimo picco nelle finali del 76 e del 93, sconfitti nel primo caso da Boston e nel secondo dalla Chicago della prima era jordanesca. Incubo ricorrente: i Rockets e il 'bacio della morte' di Mario Elie, che li eliminò nell'anno in cui il titolo sembrava cosa fatta, il 1995. L'anno scorso hanno interrotto una striscia di 12 partecipazioni consecutive. Chi è stata l'ultima squadra eliminata (nel 2000)? Indovinate"
Rimane da dare un'occhiata a quintetti, panchine e coach dei 2 team. Eccoli:
Playmaker
Stephon Marbury vs. Tony Parker
Sfida a tutta velocità tra le 2 point guard, con Marbury che finora ha sempre sopravanzato il diretto avversario, sfruttando un fisico più possente. Attenzione comunque al francese, che non ha quasi mai 'bucato' gli appuntamenti importanti e che l'anno scorso si è fatto beffe di un certo Gary Payton"
Guardia
Penny Hardaway vs. Stephen Jackson
Altro duello interessante, tra la rivelazione degli Spurs e un ritrovato Hardaway, finalmente abbandonato dai problemi fisici. Jackson si è rivelato importante in più di una occasione, quando la sua mano sembrava prender fuoco, mentre l'ex Magic si è calato perfettamente nel nuovo ruolo di 3° violino e jolly del team, diventando complemento ideale al duo Marbury-Marion. Sarà lui uno degli uomini chiave della serie.
Ala piccola
Shawn Marion vs. Bruce Bowen
La miglior risorsa offensiva dei Suns contro uno dei migliori difensori degli Spurs (che si sta rivelando anche un ottimo tiratore dalla lunga distanza). Niente male! Bowen dovrà sudare le classiche 7 camice per fermare The Matrix, giocatore che ha ampliato ancor più il suo bagaglio offensivo in questa stagione. Vedremo se ci riuscirà ".
Ala grande
Amarè Stoudamire vs. Tim Duncan
Duello sulla carta dall'esito scontato. Duncan è uno dei possibili MVP della lega, ha numeri da capogiro (23 punti e 12 rimbalzi di media) e un bagaglio tecnico offensivo imbarazzante per chiunque, figuriamoci per un rookie. Stoudemire comunque ha sempre giocato con grinta, non facendosi mai sopraffare del tutto. E le sue migliori gare sono venute sempre contro grandi campioni. Importantissimi saranno comunque gli aiuti del team, altrimenti"
Centro
Scott Williams vs. David Robinson
Altro duello pro-spurs. 'Robbo', anche se non più giovanissimo e dopo una stagione in cui ha prodotto il minimo in carriera per punti e rimbalzi, è sempre una spanna (anche due o tre) sopra Williams, un giocatore con tanta grinta e poco più. Inoltre il n° 50 grigio-nero è alla sua ultima stagione (si ritirerà al termine dei PO) e certamente vorrà lasciare di se un'immagine più che positiva. Immaginatevi scintille!
Panchine
Piena di qualità (Ginobili) e quantità (Rose) quella degli speroni, che hanno praticamente 2 titolari aggiunti sul pino, su cui si siedono anche Smith (in netto calo, ma attenzione alle sue 'seratine'), Claxton, Kerr, giocatore di grande esperienza e kevin 'Half Man Fossil' Willis. Stessa discorso per i Suns, che alternano l'estro di Joe Johnson, finalmente in luce nelle ultime apparizioni, alla muscolarità di Bo Outlaw, giocatore che ha grinta e carattere da vendere (e che potrebbe essere anche inserito tra gli starter). Minuti di qualità si aspettano anche da Gugliotta, Tsakalidis, Voskhul e l'altro rookie Jacobsen, una macchina se in serata.
Pronostico: Spurs nettamente favoriti ovviamente, essendo la squadra col miglior record della lega, nonché miglior team corsaro. Però la loro 'bestia nera' è stata proprio Phoenix, l'unica in grado di batterli 3 volte su 4. E i PO, si sa, non sono di certo pane per i denti dei matematici"