Tony Delk è in una posizione difficile: J.R. Bremer gli sta soffiando il posto di titolare
Boston Celtics @ San Antonio Spurs 80-81
Boston Celtics @ Houston Rockets 92-101
Atlanta Hawks @ Boston Celtics 66-86
Indiana Pacers @ Boston Celtics 93-98
Mancano poche settimane all'All-Star Weekend, occasione per l'NBA di rifarsi il trucco e mettere in mostra il meglio di quello che può offrire, ed il sottoscritto approfitterà di questa breve pausa per scrivere due righe (beh, qualcuna in più) su quello che i Boston Celtics hanno mostrato e su quello che presumibilmente ci si potrebbe aspettare per il prosieguo della stagione. Poiché questa pausa arriva più o meno a metà stagione, è normale chiamarlo mid-season report.
Già da un paio di settimane ho iniziato a raccogliere informazioni, dichiarazioni e fatti che stonerebbero in un report settimanale, ma che calzano a pennello in un mid-season report. Oltre a questo, avevo già in mente quali sono state le cose buone e quelle meno buone della squadra del Massachussetts.
Tra quelle meno buone c'era sicuramente la fatidica domanda: play o non play? Avrei voluto scrivere che da molti anni ai Celtics manca un vero play, cosa che da una parte può essere negativa se si vuole dare una dimensione più organica al gioco, ma d'altro canto avendo due stelle con un trattamento di palla più che egregio, e che molto spesso è una di loro che si affaccia alla metà campo avversaria col pallone in mano, forse il problema di avere un vero play non è la preoccupazione principale.
Si sarebbero potute scrivere altre cose a favore e contro su quest'argomento, spulciare dichiarazioni con opposte opinioni, ma a giudicare dalla settimana appena trascorsa mi sono reso conto che il lavoro di raccolta e selezione su questo argomento sarebbe stato, molto probabilmente, inutile.
Fuori Tony Delk per una distorsione alla caviglia sinistra, in leggera crisi tecnica Shammond Williams, coach Jim O'Brian si è girato in panchina e ha visto J.R.Bremer. Finora il rookie ha collezionato solo apparizioni sporadiche in pieno garbage time, anche se in estate ha mostrato di tenere bene il campo, per questo ha avuto il contratto dalla dirigenza di Boston.
Si dice che l'America sia la terra delle opportunità : trovati nel posto giusto al momento giusto e mostra le tue capacità , vedrai che il tuo talento sarà notato e valorizzato a dovere. Nel momento propizio J.R. Bremer si è fatto trovare pronto, e le sue cifre di assoluto livello gli hanno permesso di farsi notare come meglio non poteva.
Già contro gli Spurs Delk ha giocato solo 20 minuti e Bremer dalla panchina ben 30, con 10 punti ed un egregio 4 su 7 dal campo, conditi con 4 rimbalzi. Dalla gara seguente è partito in quintetto, 8 su 13 dal campo, 22 punti e 6 assist contro Houston, 13 punti e 6 assist contro Atlanta e 12 punti e 5 assist contro Indiana: una gran bella settimana, non c'è che dire.
Proprio nell'ultima partita Bremer ha avuto qualche difficoltà iniziale, ma ha avuto parole d'incoraggiamento da parte di Antoine Walker che lo hanno rincuorato permettendogli di terminare la partita con discrete cifre.
Intanto Delk è rientrato dall'infortunio, ma ha giocato solo 15 minuti partendo dalla panchina. Interrogato sull'argomento, coach O'Brian ha risposto: "non so cosa succederà , valuteremo quanto Tony sarà in forma e solo allora decideremo chi sarà titolare", ma già il fatto di mettere in dubbio un fatto che solo una settimana fa non era neanche lontanamente in discussione, la dice lunga su come le cose siano cambiate.
Sia Delk che Bremer hanno dichiarato che a loro non importa chi partirà titolare e chi dovrà sedersi in panchina, ma è ovvio che sono solo scontate dichiarazioni di comodo.
Adesso viene il bello: tornerà in quintetto Delk o rimarrà Bremer? Ad inizio stagione avevo pronosticato come sorpresa della stagione dei Celtics proprio J.R.Bremer, ma finora il mio pronostico si era rivelato errato. Adesso invece sembra proprio che sarà proprio lui la rivelazione della stagione, ma per confermare questa previsione J.R. deve proseguire a giocare bene e soprattutto dimostrare che con lui la squadra gioca meglio. Ovviamente O'Brian gli darà ancora la possibilità di dimostrare appieno il suo valore, sta a lui mantenersi il posto in quintetto.
Visto che la rotazione di otto giocatori di inizio campionato è sostanzialmente saltata, tra infortuni e cali di tensione, l'allenatore ne ha approfittato per dare più spazio anche a Kedrick Brown. Non sono i 35 minuti di Bremer, Brown al momento si deve accontentare di 15-20 minuti, purtroppo il buon Kedrick non è riuscito a sfruttare al meglio questi minuti in fase offensiva, al contrario in fase difensiva ha offerto buone prove, primo tra tutti Tim Duncan.
Adesso deve dimostrare d'essere così efficace anche con 25-30 minuti, ma per passare a questo minutaggio è indispensabile che il suo bottino offensivo sia ben superiore dei 2 o 4 punti collezionati ogni sera.
Tony Battie si è ancora infortunato, questa volta ha avuto un'infiammazione al ginocchio destro, e non c'è certezza della data del suo rientro. Purtroppo si è avuta la conferma che Vin Baker non sfrutta le occasioni come Bremer, tenendosi ben al di sotto della doppia cifra in punti. Ormai questo non fa più notizia.
Con Delk e Battie fuori, la squadra è stata in grado di dare preoccupazioni sia a Houston che soprattutto a San Antonio, per poi vincere facilmente contro Atlanta ma soprattutto contro Indiana, una delle favorite per il titolo dell'Eastern Conference.
Walker al riguardo ha le idee chiare: "questa è stata un'importante vittoria per noi, probabilmente la più importante della stagione". Il motivo è semplice: è stata sconfitta una squadra in gran forma, e non per un colpo di fortuna, ma conducendo la gara per gran parte dei 48 minuti, e questo ha dato molto morale alla squadra.
Con Paul Pierce tornato a rifare i 30 punti a gara e Walker a riprendere le doppie doppie, le belle prestazioni di Bremer hanno dato nuova vitalità alla squadra. Per capire l'importanza di Bremer, è utile notare che se non fosse stato per Tony Battie che è riuscito a scrivere a referto 10 punti contro Houston, in tutte le quattro gare settimanali gli unici tre giocatori sempre in doppia cifra di punti sono stati Pierce, Walker e Bremer.
Per finire due notizie, iniziando dalla prima, quella più importante: è stato firmato Grant Long, ala grande che dovrebbe dare un po' di flessibilità al roster. Sostanzialmente giocherà poco, anche perché non è "di primo pelo", ma sarà molto utile la sua esperienza nello spogliatoio ed in allenamento.
Infine una curiosità : il 25 gennaio l'università che Paul Pierce ha frequentato, la Kansas University, ritirerà la sua maglia, la numero 34, in una cerimonia che si celebrerà allo Allen Fieldhouse nell'intervallo tra Kansas ed Arizona. Probabilmente non sarà l'unica maglia che Pierce vedrà alzarsi sulle volte di un campo di basket, ma questo è ancora un discorso prematuro.
La settimana prossima ci saranno le seguenti gare:
sabato a Milwaukee;
lunedì a Philadelphia;
mercoledì in casa contro Milwaukee;
venerdì in casa contro Denver.
Altre quattro gare interessanti: prima di tutto la doppia sfida contro Milwaukee, ora molto vicina alla zona play-off, in più la sfida più importante, quella contro Phila, e come dolcetto finale un match contro una delle contendenti del LeBron-derby.
Potenzialmente i rinnovati Celtics sono in grado di vincere tutte e quattro le partite, ovviamente qualche "incidente di percorso" può sempre accadere, più facile contro Phila, meno contro i Bucks, da escludere contro i Nuggets.
Sarebbe una bella cosa vedere almeno un 3 sulla casella delle vittorie settimanali, perché averne uno minore vuol dire perdere del tutto contatto con i primi in classifica, e non è opportuno in questo momento, poiché fra poco si dovrà tornare sulla costa ovest, questa volta con ben 6 incontri.
Alla vigilia dell'All-Star Weekend la classifica dell'Eastern Conference ha decretato: New Jersey, Indiana e Detroit sono le tre contendenti al miglior record, solo Boston sembra avere ancora la forza di non perdere del tutto contatto, ma serve una settimana positiva per riavvicinarsi al 60% di vittorie, poiché il 56% attuale non è alto.
Tutte le altre squadre sono inesorabilmente crollate sotto o molto vicino al 50%, permettendo a Washington e Milwaukee di rifarsi sotto.
Appuntamento alla settimana prossima, molto importante per capire le ambizioni dei Celtics.