L’esplosione di Andruw Jones

La nuova stance ha contribuito ai progressi di Andruw Jones… e che progressi!

Quest'anno al trono degli slugger fa l'occhiolino un giovanotto ventottenne dalla piccola isola caraibica di Curacao: Andruw Jones, Center Fielder degli Atlanta Braves.

Tutti gli amanti del Baseball non possono che essere felici per il successo di questo ragazzo: è sempre bello quando una grandissima promessa sboccia definitivamente in un campione completo.

I freddi numeri danno un'idea della potenza del giocatore: 50 HR e 125 RBI sono valori di eccellenza, che lo pongono finalmente nell'elite della categoria. Un numero così elevato di fuoricampo non veniva raggiunto nelle Majors dal 2002, quando A-Rod ne batté 52 per i Texas Rangers; nella NL, nessuno ne batteva tanti dalla stagione record di Barry Bonds (73 HR nel 2001).
Inoltre trovandoci nell'era post-BALCO, questo risultato non può essere inficiato da voci di alcun tipo.

Per anni però Jones era stato considerato solo un potenziale campione: la sua scarsa voglia di allenarsi negli Spring Training gli aveva costruito addosso questo ruolo di giovane dotatissimo ma svogliato, incapace di sfruttare al meglio le proprie innate capacità . Atlanta è da sempre stata la città  di un Jones - ma di Chipper, un classico "all-around player" adorato da stampa e tifosi.

E qui si parla di un giocatore, Andruw, la cui fase difensiva aveva sempre impressionato: se escludiamo il primo anno e mezzo di MLB, che dobbiamo considerare di ambientamento nonostante avesse già  mostrato le sue grandi qualità  in campo esterno, è nel 1998 che Andruw esplode come difensore: come CF dei Braves (il ruolo più difficile per un esterno, data l'ampia porzione di campo da coprire) mette insieme ben 20 assist con soli 2 errori, per una fielding percentage quasi perfetta: .995!

Tale exploit gli fa guadagnare il primo di quelli che saranno ben 7 Gold Gloves consecutivi, dal 1998 al 2004, grazie ad una eccellente percentuale difensiva in carriera di .990; e nulla lascia pensare che quest'anno possa mancare l'ottavo riconoscimento alle sue eccezionali capacità .

Nonostante questo, tifosi ed addetti ai lavori mantenevano sospeso il giudizio sul giocatore, perché l'aspetto offensivo del gioco di Jones aveva sempre lasciato a desiderare: mancava quella consistency tanto cara agli americani, in un giocatore volubile e poco diligente, streaky hitter spesso deconcentrato al piatto e quasi mai puntuale nei momenti decisivi.

Le prime avvisaglie che qualcosa stesse cambiando si ebbero al training camp di Marzo scorso, in Florida. Jones si presenta in forma fisica eccellente, si impegna come non mai negli allenamenti, e in batting practice utilizza una posizione (stance) particolare, con una maggiore apertura di gambe: a giornalisti e compagni spiega che è stato un consiglio dell'Hall of Famer Willie Mays.

Questi aggiustamenti portano subito dei risultati: Andruw stupisce nella Grapefruit League battendo 10 fuoricampo con una media di .400.

A dispetto di due brillanti settimane d'inizio stagione, in cui batte .323, la seconda metà  di Aprile sembra purtroppo confermare i consueti sinistri presagi: Jones entra presto in un profondo slump che si rivela il peggiore della carriera, uno 0 su 28 (inclusi 10 strikeout) che prima lo priva del ruolo di cleanup - il quarto nell'ordine di battuta - e poi addirittura obbliga il manager Bobby Cox ad imporgli due panchine consecutive come "riposo mentale".

Gli scettici ridono sotto i baffi: Andruw Jones è la solita incompiuta. E invece NO. Grazie al supporto dei compagni (in particolare il grande Chipper Jones) Andruw non perde fiducia in se stesso, mantiene la nuova stance e inizia una striscia di due settimane in cui batte uno straordinario .485 che gli vale di diritto il rientro nello spot di cleanup a metà  Maggio, spot che non lascerà  più.

Giugno è il mese della progressiva ascesa sua e di tutti i Braves: Andruw illumina il Turner Field con prestazioni spettacolari, ed aiutato dai rookies meraviglia (LaRoche, Langerhans, Johnson, Francoeur) porta Atlanta a iniziare la rimonta verso il primo posto della NL East. L'ultima settimana di Giugno vede Andruw premiato insieme con il grande pitcher John Smoltz come "Player of the Week": giusto prologo per il titolo di "Player of the Month" che gli viene assegnato pochi giorni dopo.

“Ha avuto un anno esplosivo” dichiaria il manager Bobby Cox “Non guardate solo i numeri. E' un vincente”

Il nostro dunque - assistito dai rookies - si prende la squadra in groppa e nonostante gli infortuni di altri titolari Atlanta si ritrova a fine Luglio lì dove merita: davanti a tutti, superando anche la sorpresa di inizio stagione: i Washington Nationals.

Nell'ultimo mese e mezzo i Braves consolidano il proprio primato mantenendo uno stabile margine di sicurezza - mai inferiore alle 4 partite - sulle agguerrite rivali divisionali (prima i Nats, poi i Marlins, ora i Phillies), mentre Jones continua a mettere insieme numeri da far paura: mancherà  la Triple Crown a causa dell'imprecisione nel box (la sua media è di .270) ma in HR e RBI si mette dietro autorevoli avversari come Pujols, Lee e Cabrera.

Particolarmente significativo è il suo storico fuoricampo a Philadelphia il 14 Settembre: oltre ad essere il 50 nella stagione è anche il 300 in carriera! Il fatto che tale colpo sia stato il culmine di un rendimento settimanale favoloso (381, 5 HR, 10 RBI) gli è valso il titolo di "Player of the Week" per la seconda volta in stagione.

Ora Andruw Jones è finalmente divenuto un grandissimo a tutto tondo: a soli 28 anni, ha battuto tutti i record del proprio club ed è entrato nel ristretto club (12 giocatori - tutti attuali o futuri Hall of Famers) di chi ha battuto 300 Home Runs prima di compiere 30 anni di età .

Una stagione come quella che sta vivendo Andruw Jones dovrebbe portarlo al titolo di MVP: ma deve vedersela con altri due grandissimi come Albert Pujols e Derrek Lee, legittimi pretendenti al titolo, per un ballottaggio che sarà  incerto fino all'ultimo.

Uno dei tre certamente godrà  di tale riconoscimento per la prima volta in carriera" e questo è un bene per il Baseball e per tutti noi che lo amiamo.

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