Michael Hoyos, centrocampista dell'Estudiantes e possibile futuro del centrocampo USA
Il centrocampo è certamente il problema minore per la Nazionale USA, visto il livello dei giocatori attualmente a disposizione e anche la qualità dei ricambi e dei prospect. Un punto fermo per il futuro CT.
Il primo nome che viene in mente è inevitabilmente quello del figlio dell'attuale CT. Le prestazioni sudafricane hanno infatti confermato il 22enne Michael Bradley tra i talenti emergenti del calcio internazionale, dimostrando che forse il palcoscenico del Borussia Moenchenglandbach gli sta un po' stretto. E pensare che dopo i Mondiali 2006 nessuno lo avrebbe preso in considerazione. Su di lui invece verrà costruita la Nazionale per il 2014.
Nell'analizzare i giovani e meno giovani in vista del prossimo ciclo, abbiamo effettuato una suddivisione dei centrocampisti centrali tra quelli "classici" capaci di distruggere e ripartire – à la Bastian Schweinsteiger o Daniele De Rossi, per capirci - e centrali più tecnici e d'attacco, sul modello dei vari Mesut Özil e Wesley Sneijder, con a parte le ali.
Cominciamo dai centrocampisti "classici". Detto di Bradley, tra i reduce del Mondiali c'è Ricardo Clark, titolare nel ruolo di mediano negli ultimo due anni. Recentemente trasferitosi all'Eintracht Frankfurt, a livello internazionale però Clark ha sempre messo in mostra una lunga serie di limiti, e la sua sostituzione dopo 30' negli ottavi col Ghana potrebbe aver segnato il suo futuro con la Nazionale, anche se in Brasile avrà solo 31 anni.
Al suo posto si è visto, con certamente migliori risultati, Maurice Edu. Reduce da una stagione coi Rangers Glasgow iniziata molto tardi causa infortuni , quando chiamato in causa Edu non ha mostrato remore o problemi di qualsivoglia genere, facendo il suo e rendendosi anche pericoloso in avanti. La sua calma e la sua prestanza fisica sembrano farne il compagno ideale in mezzo per Bradley, che con uno bravo a coprirlo è più tranquillo nelle folate offensive. A soli 24 anni, con già una certa esperienza internazionale, buoni piedi e una versatilità che gli consente di giocare anche da centrale di difesa, Edu è sicuramente nella top list per il 2014.
La vera concorrenza per lui potrebbe arrivare, al momento, dal solo Jermaine Jones. Il centrocampista dello Schalke 04, uno dei migliori della Bundesliga fino a due anni, è però fermo da più di un anno per infortunio, e la data del suo rientro non è ancora nota. Di madre tedesca e padre americano, il 28enne Jones potrebbe essere un vero valore aggiunto per potenza, esperienza e leadership qualora dovesse tornare a posto fisicamente. Per lui - capace come Edu di essere schierato anche in dfesa – il banco di prova sarà sicuramente la Gold Cup 2011, che gli USA dovranno vincere per poter partecipare alla Confederations Cup 2013.
In un centrocampo con tre centrali si candidano ad un posto anche Benny Feilhaber, giovanotto di belle speranze ai tempi di Amburgo e Derby County e ora un po' fuori dalla luce dei riflettori da quando gioca in Danimarca. Qualche bel lampo ai Mondiali potrebbe rilanciarlo in campionati più importanti, e gli USA potrebbero trarre notevole giovamento. In termini di valore aggiunto dal punto di vista tecnico un vero upgrade potrebbe arrivare con il pieno inserimento in squadra di Jose Francisco Torres, che nonostante qualche titubanza nelle sue prime uscite, ha fatto adombrare grandi spazi di crescita. Centrocampista dei messicani del Pachuca, otimo assist man, il giocare in competizioni quali Copa Libertadores e Mondiale per Club lo ha fatto e lo farà sicuramente crescere.
Per quanto riguarda i centrocampisti più offensivi, nel 4-4-2 i posti sarebbero i due sulle ali, e non si vede come anche in 3/4 anni possa arrivare qualcuno a scalzare il duo composto da Clint Dempsey e Landon Donovan, specie dopo le ottime prestazioni sudafricane prima in Confederations e poi ai Mondiali, con entrambi destinati a crescere ancora andando verso nuove esperienze europee in squadre top. L'unico possibile problema è relativo all'età : Donovan ha 28 anni, Dempsey 27, e in vista del 2014 forse qualche preoccupazione potrebbe sorgere, specie per il secondo visto lo stile di gioco più fisico rispetto a Donovan, che è comunque un'ottima alternativa dietro le punte o anche come seconda punta.
Sempre sulle fasce ha fatto ormai il suo tempo DaMarcus Beasley, 31enne e in questo momento alla ricerca di un club dopo aver lasciato i Rangers. In grande ascesa invece è il 24enne del Bolton Stuart Holden. Giocatore versatile eloce (sicuramente più di Feilhaber e Torres), buoni piedi e visione di gioco, utilizzabile su entrambe le fasce o in mezzo, in Premier League, scendendo in campo con continuità , dovrebbe raggiungere la piena maturazione ad alti livelli.
Tolti i nomi noti, abbiamo un misto di veri e propri prospect e qualche vecchia conoscenza ancora in giovane età ma che mai ha convinto in Nazionale. Ci sono ad esempio ragazzi della MLS quali Sam Cronin (San Jose), Eddie Gaven e l'ala Robbie Rogers (Columbus), e il talentino Luis Gil (16enne del Real Salt Lake già nelle mire dell'Arsenal).
Ci sono poi giocatori che al momento possono scegliere tra più paesi quali il virgulto dell'Academy del DC United Andy Najar (conteso dalla Nazionale dell'Honduras), Mikkel Diskerud, che gioca in Norvegia con lo Stabà¦k e già nel giro dell'Under 20, e infine il 19enne dell'Estudiantes Michael Hoyos, che Nazionale USA e Argentina hanno già iniziato a litigarsi. Se gli USA non si muovono bene rischiano di ritrovarsi con una situazione simile a quelle vissute con Giuseppe Rossi (oggi Azzurro) e Neven Subotic (che ha preferito la Serbia dopo essere cresciuto nelle giovanili americane).
Oltre questi sono da seguire tutti quei giovanotti che hanno scelto l'Europa invece della MLS per cresceree sfondare nel grande calcio. I nomi sono quelli di Charles Renken e Joseph Gyua (17enni dell'Hoffenheim, cresciuti con la federazione a Bradenton e cercati anche da Chelsea e Liverpool), Jared Jeffrey (20 anni, anche lui in Germania al Mainz), Lester Dewee (18 anni, Olympique Marsiglia), Will Packwood (16enne in rampa di lacio al Birmingham City), Erik Benjaminsen (17enne, compagno di Diskerud allo Stabà¦k e nell'Under 20), e infine il 18enne centrocampista del West Ham Sebastian Lletget. Proprio quest'ultimo viene considerate da tecnici e osservatori non solo americani come la maggiore promessa tra i ragazzi all'estero. Addirittura il capo degli osservatori degli Hammers Jimmy Hampson ha dichiarato che Lletget è stato il 14enne più forte mai visto a Upton Park. Affermazione impegnativa visto che lì si è formata gente come Frank Lampard e Joe Cole. Si vedrà .
Non vanno infine dimenticati una serie di giovanotti che sono andati vicini alle convocazioni quest'anno. Il primo è Alejandro Bedoya, laterale di ottime prospettive degli svedesi dell'Örebro SK. Segue Sacha Kleijstan, appena ingaggiato dall'Anderlecht, dove troverà l'ambiente adatto per raggiungere la costanza necessaria ad alti livelli. Last but not least ovviamente, Freddy Adu. 21 anni appena compiuti, Adu è sinora la grande promessa tradita del calcio americano. Tornato al Benfica dopo l'ennesimo prestito, stavolta all'Aris Salonicco, Adu ha necessità di trovare un ambiente stabile e un allenatore che creda in lui, altrimenti è meglio che ripensi presto alla MLS. Su di lui si riversano le speranze di un salto di qualità tecnico di cui gli USA hanno un fondamentale bisogno. Ma al momento, visto il suo rendimento a dir poco altalenante (quando almeno era in campo), è poco più di un sogno. E anche in Nazionale il suo futuro è tutto nei suoi piedi e nella sua testa, ma certo ci sarà bisogno di un CT che creda nelle sue possibilità e che abbia voglia di costruirgli la squadra intorno, cosa al momento a dir poco improbabile.
2/3 – continua