La reazione del tabloid The Sun il giorno dopo il sorteggio del Girone C
A pochi giorni dal via dei Mondiali, con la prima del Girone C fra USA e Inghilterra fissata per sabato 12 giugno alle 20.30, facciamo il quadro del gruppo che vede gli USA con Inghilterra, Algeria e Slovenia.
Inghilterra favorita, poi tutte le altre. Sembra essere questo il copione del Gruppo C, che vede gli uomini di Fabio Capello come compagine più forte, con Slovenia, Algeria e Stati Uniti che si giocheranno il secondo posto. Per la Nazionale guidata dal tecnico italiano l'unico problema può essere rappresentato dalla distrazione nerazzurra di Don Fabio, che l'Inter avrebbe voluto come successore di Mourinho ma che la Football Association ha comunque blindato fino al 2012.
ALGERIA
La storia di questa Nazionale africana è alquanto breve: solo tre partecipazioni a una fase finale dei Mondiali di calcio e un trionfo storico in Coppa d'Africa nel '90. L'Algeria è salita alla ribalta internazionale tra gli anni Ottanta e Novanta. Le due qualificazioni consecutive ai Mondiali del 1982 e 1986 si conclusero con due eliminazioni al primo turno ma, ciò nonostante, si è trattato pur sempre dell'Algeria più forte di tutti i tempi. Nel 1990 arrivò al vertice della propria storia con la conquista della Coppa d'Africa: la finale venne vinta per 1-0 contro la Nigeria con un popolo tutto in festa. Da allora l'Algeria è caduta nell'oblio del calcio internazionale, non riuscendo a qualificarsi mai per i Mondiali ed inanellando brutte prestazioni nella Coppa d'Africa. Ma negli ultimi due anni il vento è cambiato con un quarto posto del 2010 nella massima rassegna calcistica africana ma, soprattutto, la qualificazione ai Mondiali dopo ben 24 anni di attesa. Rabah Saadane sarà l'unico allenatore che ha guidato l'Algeria negli unici 3 Mondiali disputati da essa. Se nella prima avventura della nazionale africana a Spagna '82 condivideva la panchina con Rogov e Maouche, nel 1986 portò la sua Nazionale a disputare, seppur eliminata nel girone eliminatorio, il Mondiale in Messico. A parte alcune esperienze come allenatore di club poco significative dopo il trionfale quinquennio 82-86 ritornò nel 1999 fino al 2004 e ancora nel 2007. Saadane si affida soprattutto a quei calciatori algerini che militano nei campionati europei.
In porta, il posto da titolare dovrebbe essere affidato a Gaouaoui, portiere che milita nella squadra algerina dell'ASO Chlef. In difesa ci sarà Bougherra dei Glasgow Rangers e Yahia del Bochum, la giovane promessa Halliche (Nacional Madeira) e Belhadj (Portsmouth). La linea mediana, senza l'infortunato dell'ultimo momento Meghni (Lazio), è composta dai giocatori più interessanti come il capitano Mansouri, abile regista del Lorient, l'ottimo Ziani che milita in Germania con il Wolfsburg, Bouazza del Blackpool e Lemmouchia (ES Setif). Saifi e Ghezzal (Siena) saranno i due attaccanti di riferimento, con Matmour (Borussia Monchengladbach), Ghillas (Hull City) e Djebbour (Aek Atene) pronti a subentrare.
INGHILTERRA
Gli inglesi si vantano, tutt'ora, di aver inventato il gioco del calcio, ma finora a questa "supponenza sportiva" non è corrisposta alcuna vittoria di rilievo a livello internazionale, eccetto l'unica vittoria Mondiale nel 1966 grazie a una contestatissima finale contro la Germania Ovest nel vecchio Wembley, decisa da un gol fantasma di Hurst. La Nazionale Inglese da allora è riuscita in un solo caso, nel 1990, ad arrivare in semifinale, mostrando un calcio non certo esemplare. I "Three Lions" si presentano a Sudafrica 2010 potendo contare senz'altro sull'esperienza in panchina di Fabio Capello, il friulano arcigno in grado di vincere ovunque sia andato ad allenare. Capello, al suo primo Mondiale da ct, è riuscito a dare nuova linfa e nuovo vigore ad una Nazionale abituata da troppo tempo a vivere solamente delusioni sportive. Capello da allenatore di club nazionali ha vinto moltissimo (9 scudetti, 4 Supercoppe Italiane, nonché una Coppa Campioni), ed ora deve dimostrare di essere un vincente anche alla sua prima esperienza come selezionatore di una squadra nazionale. Capello dovrà garantire la formula che lo ha portato a vincere tutto e ovunque con squadre pragmatiche, concrete e determinate. Le capacità ci sono tutte, si tratta di uno degli allenatori più affermati e di prestigio.
Tra i convocati non ci sarà David Beckham a causa del grave infortunio subito al tendine d'Achille e Capello dovrà fare a meno di un'importante alternativa per il centrocampo. La difesa si avvale dell'esperienza di John Terry, con gli inglesi sperano che l'ex capitano non risenta troppo delle vicende extra-calcistiche che lo hanno coinvolto di recente, mentre Ferdinand si è infortunato pochi giorni fa. La zona mediana della squadra può contare su Steven Gerrard e Frank Lampard, sempre in grado di accendere la luce del gioco e di garantire anche molte reti. Anche Joe Cole e Buzz Carrick sono in grado di fornire giocate importanti, puntando soprattutto sul calcio più tecnico il primo, e fisico il secondo. L'attacco può contare sulla strepitosa vena realizzativa di Wayne Rooney ma anche sulla prestanza fisica di Peter Crouch, praticamente imbattibile nel gioco aereo. Ogni squadra ha sempre un punto debole e quello degli inglesi può essere nel ruolo del portiere: Capello ha puntato soprattutto su “Calamity” James, che spesso nella sua carriera è stato autore di 'papere' clamorose.
SLOVENIA
Per i biancoverdi allenati da Matjaž Kek il Mondiale in Sudafrica sarà la giusta occasione per provare a migliorare l'ingloriosa partecipazione del 2002 in Giappone e Corea del Sud, quando la Slovenia venne eliminata al primo turno con zero punti ed appena 2 reti segnate. Dopo aver disputato un girone di qualificazione eccezionale, arrivando seconda dietro alla Slovacchia ma riuscendo a mettersi dietro nazionali come Polonia e soprattutto Repubblica Ceca, la Slovenia è riuscita, nei playoff, ad eliminare la Russia di Hiddink. La sfida è lanciata, grazie anche ad una nuova generazione di calciatori che lasciano ben sperare per il futuro. Matjaž Kek è riuscito ad amalgamare molti giovani che hanno già dato segnali confortanti. La bravura del tecnico sloveno è stata anche saper dare una compattezza di squadra che, venendo da 14 campionati differenti, poteva non trovare la giusta coesione nel gioco. Il valore tecnico espresso nelle qualificazioni è stata l'arma in più per arrivare alla rassegna iridata in Sudafrica.
La formazione slovena vede in porta Handanovic (Udinese). Nella linea arretrata ci saranno Jokic (Chievo), Cesar (Grenoble), Brecko (FC Koln) e Suler (KAA Gent). A centrocampo troveremo Kirm del Wisla Cracovia, Radosavljevic (Larissa), Sisic (PAS Ioannina), Koren (West Bromwich Albion) ed anche la giovane promessa classe '90 Krhin (Inter). In avanti ci sarà la coppia formata da Dedic, che milita nel Bochum, e il bomber Novakovic del Colonia.
STATI UNITI
Nove partecipazioni Mondiali impreziosite da un terzo posto nel 1930 ed un secondo posto sorprendente nell'ultima Confederations Cup. Il bronzo conquistato in Uruguay poteva costituire un importante punto di partenza per questa Nazionale, ma l'involuzione è cominciata da quel momento con una lunghissima assenza dai Mondiali di ben quarant'anni (dal 1950 al 1990). Questa Nazionale è salita agli onori della cronaca calcistica proprio nella Confederations Cup dell'estate scorsa, un'edizione dove gli States potevano addirittura trionfare con un 2-0 sul Brasile nel primo tempo, ma poi la classe e l'esperienza della Seleà§ao è venuta fuori rimontando lo svantaggio ed aggiudicandosi il trofeo (3-2 il finale). La federazione americana si è ritrovata a dover sostituire il ct Bruce Arena dopo la deludente apparizione nel Mondiale di Germania 2006 con Bob Bradley, fino ad allora allenatore nel campionato a stelle e strisce. Bradley ha ripagato subito la fiducia mostratagli dalla federazione: la Gold Cup conquistata nel 2007, il secondo posto nella Confederations Cup 2009 e una tranquilla qualificazione a Sudafrica 2010 sono stati il suo biglietto da visita. Ora potrà disputare il suo primo Mondiale da commissario tecnico e sfruttare l'ottimo lavoro che ha compiuto negli ultimi 4 anni. Bradley, oltre ad essere il commissario tecnico degli States, si occupa anche della selezione degli Under-23 della nazionale americana.
In porta ci sarà ancora Tim Howard, che con la sua lunga esperienza in Inghilterra l'ha fatto diventare uno dei portieri più affidabili del panorama internazionale. In difesa Bradley potrà affidarsi a Cherundolo, il milanista Onyewu, DeMerit e Bocanegra a sinistra. A centrocampo c'è il vero leader e capitano di questa nazionale: Landon Donovan, che tanto bene ha fatto in Premier League nell'Everton, e che può essere considerato il calciatore americano più forte. Nella linea mediana ci saranno anche Michael Bradley e Maurice Edu (o Jose Torres) in mezzo con Clint Dempsey a sinistra. Nel reparto offensivo le speranze vengono riposte nel giovane Jozy Altidore ma anche Edson Buddle può offrire un decisivo contributo di gol. La grande forza fisica abbinata alla prestanza di alcuni componenti della squadra sono i fattori che avevano maggiormente impressionato la critica e gli addetti ai lavori durante la Confederation Cup.