La Nazionale messicana alza la Gold Cup 2009
È il Messico a piazzare nella propria bacheca la quinta Gold Cup della sua storia, battendo in finale per 5-0 una Nazionale USA imbottita di riserve, rompendo comunque una tradizione negativa che vedeva El Tri non riuscire a vincere su suolo americano da dieci anni. Erano ben 79.156 gli spettatori presenti al Giants Stadium - in gran parte in maglia verde - che hanno assistito ad una vendetta attesa da tempo da parte dei messicani, in particolare dopo le ultime due Gold Cup (nel 2007 in finale).
I gol del Messico sono arrivati tutti nel secondo tempo. Ha aperto le marcature il capitano Gerardo Torrado (centrocampista del Cruz Azul) con un rigore messo a segno al 56'. Dopo di lui è toccato a Giovani Dos Santos, Carlos Vela e Jose Antonio Castro, per un totale di 4 gol in 23 minuti e numerose belle parate di Perkins, fino al 5-0 di Guillermo Franco al 90' con gli USA in 10 da due minuti per l'espulsione del difensore Jay Heaps. Per la cronaca, è la peggiore sconfitta subita dagli USA contro il Messico su suolo americano (in trasferta invece c'erano stati due 6-0, nel 1949 e nel 1957).
Stati Uniti in formazione tipo "B", come sempre in questa Gold Cup, dopo aver lasciato a riposo i titolari che erano stati impegnati in Confederations Cup (ad eccezione di un paio di apparizioni di Benny Feilhaber e Charlie Davies). In porta Troy Perkins, linea di difesa con Heaps a destra, Marshall e Goodson in mezzo, e Heath Pearce a sinistra. A centrocampo Logan Pause e Kyle Beckerman a correre con Stuart Holden a creare, e trio d'attacco composto da Robbie Rogers a Davy Arnaud sulle fasce e Brian Ching centravanti. Il Messico, a dimostrazione di una rosa che consente al CT Javier Aguirre maggiori scelte, scende in campo con una formazione assai più competitiva. Guillermo Ochoa in porta, difesa con Magallon e Valenzuela centrali, Israel Castro a destra e Fausto Pinto a sinsitra. A centrocampo, Efrain Juarez a destra e Alberto Medina sulla fascia sinsitra, con Gerardo Torrado e Jose Casto centrali. Coppia d'attacco formata da Miguel Sabah e Giovani Dos Santos. Fuori inizialmente il 20enne attaccante/trequartista dell'Arsenal Carlos Vela, ancora non al top dopo un infortunio, ma pronto ad entrare dalla panchina.
Il Messico è in controllo del match da subito, mettendo spesso sotto il centrocampo USA, dove Logan Pause appare spesso incerto e Kyle Beckerman nervoso, con i due assolutamente incapaci di limitare l'iniziativa avversaria. Sono gli USA però a rendersi pericolosi con Stuart Holden e con Ching, che mettono in difficoltà una difesa in cui l'assenza di Rafa Marquez si fa sentire. El Tri tiene assai di più il pallone, ma sembra incapace di sfondare in avanti, dove Chad Marshall è bravo nel marcare Giovani Dos Santos. Ed è prorpio Marshall al 44' a salvare la propria porta dopo un errore di Clarence Goodson, apparso spesso in ritardo. Si chiude così un primo tempo tutto sommato equilibrato, con chance da entrambe le parti.
Nel secondo ecco in campo Carlos Vela per un Alfredo Medina pessimo. Vela - che cambierà la faccia della partita – va a piazzarsi accanto a Sabah, con Dos Santos che scala sulla fascia destra. Ma sono di nuovo gli USA, stavolta con Robbie Rogers, a rendersi pericolosi con due tiri: il primo alto di poco, il secondo nelle braccia dell'attento Ochoa. Ma il lavoro delle ali messicane inizia a far breccia nel punto debole degli USA, i fianchi, dove Heaps e Pearce dimostrano ancora una volta di non essere al livello.
Al 55' arriva il vantaggio messicano grazie ad un'incredibile svista dell'arbitro. Giovani dos Santos dà una gomitata in faccia a Jay Heaps, ma il giovane ex Barà§a si tuffa e l'arbitro assegna il rigore al Messico! Ad andare sul dischetto è il capitano, Gerardo Torrado, che firma l'1-0.
Quando ci si aspetta la riscossa, arriva invece il diluvio. Passano solo 6 minuti e Giovani Dos Santos fa 2-0 su assist di Vela. Al 63' Bob Bradley prova a smuovere le cose togliendo l'impalpabile Arnaud per Kenny Cooper e due minuti dopo cercando la fantasia di Santino Quaranta al posto dell'inguardabile Pause. Ma al 67' è proprio Carlos Vela a chiudere virtualmente il match. Ma non è finita, perché prima Jose Castro (al 79'), ancora grazie a Vela che lo piazza solo davanti a Perkins, e Guillermo Franco (al 90', entrato 20 minuti prima per Sabah), su assist di Fausto Pinto, fanno 5-0. Nel frattempo Bradley aveva mandato dentro il rookie Sam Cronin (promettente, ma con alle spalle solo qualche partita di MLS con Toronto) all'81', mentre Heaps si era fatto cacciare all'88'.
In sintesi, il Messico ha vinto la Gold Cup semplicemente perché aveva la squadra più forte, con gli americani che hanno pagato il giusto prezzo per aver messo in campo un gruppo giovane, con poca esperienza e ancor meno affiatamento. Lascia perplessi il fatto che il Messico sia arrivato in finale con grande difficoltà , superando a malapena Nicaragua e Panama e dovendo arrivare ai rigori per battere il Costarica. Dall'altra parte si è capito il perché Bradley sia riluttante a mettere in campo troppi giocatori provenienti dalla MLS. La MLS infatti, è una lega sicuramente in crescita, ma dove spesso i giocatori non sono costretti a reggere una tale pressione per 90 minuti. Si aggiunga poi che Bradley appare incapace di aggiustare la squadra in corsa e nei giusti tempi, come si era avuto occasione di vedere in Confederations Cup contro Brasile e Italia. In pratica, dopo essere riuscito a bloccare l'avversario nel primo tempo, questo cambia tattica (in questo caso con l'ingresso di Vela e lo spostamento di Dos Santos sulla fascia) facendo saltare i piani del CT USA, che però – appunto – non sembra in grado di risistemare il tutto tempestivamente.
Se l'obiettivo di Bradley era quello di testare alcuni giovani in ottivìca qualificazioni Mondiali, certamente potrà trarre alcune valutazioni interessanti (specie sull'impossibilità di schierare gente quale Pause, Arnaud e Heaps in match di questo livello). Se invece il CT puntava a vincere la Gold Cup, allora farebbe meglio ad incolpare se stesso e le sue (pessime) scelte. Tra l'altro la federazione farebbe bene a valutare il lavoro di Bradley nel suo complesso da fine 2006 ad oggi. Non dimentichiamo quanto avvenne con il CT USA Steve Sampson prima dei Mondiali 1998. Criticato – giustamente – da tutte le parti, imbroccò una serie di vittorie in Copa America che gli valsero la conferma e la guida della Nazionale ai Mondiali di Francia, che si rivelarono poi i più disastrosi degli ultimi 20 anni per gli americani proprio a causa della sua pessima gestione.
Gli USA avranno la possibilità di prendersi una difficile rivinicita a breve, visto che il 12 agosto dovranno volare all'Azteca (dove non hanno mai vinto) per il ritorno delle qualificazioni Mondiali. Certo ci saranno tutti i titolari, ma sarà molto dura. Intanto la fiesta è tutta messicana.
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CONCACAF Gold Cup - Finale
26 luglio, 2009 – Giants Stadium - East Rutherford, NJ
USA vs. Messico
Marcatori:
MES - Gerardo Torrado (rig) 57
MES - Giovani Dos Santos 64
MES - Carlos Vela (Giovani Dos Santos) 70
MES - Israel Castro (Carlos Vela) 79
MES - Guillermo Franco (Fausto Pinto) 90
USA: 1-Troy Perkins; 16-Jay Heaps, 4-Chad Marshall, 3-Clarence Goodson, 2-Heath Pearce; 10-Stuart Holden, 8-Logan Pause (20-Santino Quaranta, 64), 5-Kyle Beckerman (15-Sam Cronin, 81), 7-Robbie Rogers; 11-Brian Ching (cap.), 22-Davy Arnaud (17-Kenny Cooper, 64)
Non entrati: 23-Jon Busch, 13-Colin Clark, 14-Michael Parkhurst, 21-Brad Evans
CT: Bob Bradley
MESSICO: 1-Guillermo Ochoa; 15-Juan Antonio Castro, 21-Juan Valenzuela, 2-Jonny Magallà³n, 5-Fausto Pinto; 6-Gerardo Torrado (cap.), 22-Efrain Juarez, 8-Israel Castro (16-Carlos Esquivel, 89); 17-Giovani Dos Santos, 14-Miguel Sabah (10-Guillermo Franco, 70), 7-Alberto Medina (11-Carlos Vela, 46)
Non entrati: 12-Jose Coronoa, 3-Ismael Rodriguez, 13-Pablo Barreja, 19-Luis Noriega
CT: Javier Aguirre
Ammoniti:
USA - Jay Heaps 24
USA - Logan Pause 27
MEX - Alberto Medina 45+
MEX - Miguel Sabah 64
MEX - Guillermo Franco 73
MEX - Israel Castro 80
USA - Jay Heaps 88
USA - Jay Heaps (espulso) 88
USA - Kenny Cooper 90+
Arbitro: Courtney Campbell (JAM)
Spettatori: 79,156
Man of the Match: Carlos Vela e Troy Perkins