Indoor Soccer, una prece…

Morta la MISL, il futuro per l'indoor soccer sembra sempre più nero…

Nell'inverno scorso vi abbiamo intrattenuti, durante l'offseason della MLS, con il resoconto di quanto avveniva nella MISL II, ovvero la lega di indoor soccer professionistico che prendeva nome ed ambizioni da quella attiva negli anni '80 e di cui abbiamo parlato nei nostri articoli retrospettivi. Quest'anno non potremo farlo.

Non potremo perché la Major Indoor Soccer League non esiste più; è fallita o, come amano dire coloro che non chiamano le cose col loro nome, ha cessato le operazioni. E ci risiamo: alla fine la lingua batte dove il dente duole. Perché diciamo così? Perché è la 5ª volta negli ultimi 16 anni che una lega di indoor soccer professionistico deve mestamente chiudere i battenti; capite da soli che un tasso di mortalità  del genere non può che erodere la credibilità  di questo sport sul suolo americano.

Quando la NPSL venne chiusa nel 2000 (ne parleremo tra breve nei nostri articoli di retrospettiva), il piano era di riorganizzare la Lega come singola entità  (esattamente come la MLS, dunque), per tagliare i costi ed allargare il mercato e la base di tifosi per questo sport.

Il commissioner Steve Ryan ha operato in questa direzione durante gli ultimi 8 anni; e ha avuto successo nell'ambito del taglio dei costi (attraverso una riduzione degli stipendi dei giocatori che i media USA definiscono drammatico). Quello che non è riuscito a realizzare è la 2ª parte del programma: non è cresciuta la Lega e non è cresciuto il seguito dedicato a questo sport.

9 squadre sono il massimo che la MISL II ha mai avuto al suo interno. È successo la scorsa stagione, in cui per la 1ª volta negli 8 anni di vita della lega tutte le squadre della stagione precedente si sono presentate per disputare il campionato.

Un altro segno incoraggiante è stato il fatto che per la 1ª volta la MISL II aveva attirato su di sé l'attenzione anche delle Major Leagues di altri sport: il proprietario dei New Jersey Devils (NHL) Jeffrey Vanderbeek ha creato la franchigia dei New Jersey Ironmen per farli giocare nella nuova arena, il Prudential Center (solo omonima del centro commerciale che sorge a Boston), e fece in modo che la partita inaugurale della 1ª stagione della squadra fosse sotto i riflettori grazie alla presenza di una leggenda del calcio come Pelé quale "capitano onorario".

Tuttavia va detto che dal 2000 al 2007 sono fallite tantissime squadre (alcune anche storiche): i St. Louis Steamers, i San Diego Sockers, i Cleveland Force, i Kansas City Comets, i Dallas Sidekicks e i Monterrey LaRaza (questi ultimi sono tornati proprio lo scorso anno).

E tutte le speranze che la presenza di Vanderbeek e i collegamenti tra gli Ironmen e la NHL incoraggiassero altri investitori delle Major Leagues a stabilire delle partnership con la MISL sono state disattese; prima ancora che la stagione finisse i California Cougars avevano annunciato che si sarebbero chiamati fuori dalla Lega perché consideravano la sua struttura finanziaria impossibile da sostenere. E non erano gli unici: c'era una rottura tra i vari investitori sulla direzione futura della lega. In ogni caso la maggior parte di loro aveva annunciato le strategie per la stagione 2008/09.

Eppure la lega si è dissolta alla fine di maggio e il futuro (di cui parleremo tra un attimo) non appare brillante.

Alla fine, tutto ruota attorno al contenimento dei costi: i giocatori prendono uno stipendio che non è assolutamente sufficiente per vivere: così, nonostante si parli di sport professionistico, la maggior parte dei calciatori deve fare un altro lavoro per arrivare alla fine del mese. Gli staff delle squadre (anche di quelle più importanti e conosciute, come i Blast, i KiXX o i Wave) sono composti da molti meno membri di quanto ne abbia una qualunque squadra di baseball Single-A; e questo, in una lega che si denomina Major League, non è un buon viatico.

Tutto questo non significa che gli investitori della MISL non abbiano speso soldi; semplicemente non li hanno quasi mai spesi in maniera adeguata alle esigenze della lega.

Prendiamo ad esempio la stagione passata: sono stati spesi più di 200.000 $ per trasmettere le partite su Fox Soccer Channel. Ma questa spesa non è stata supportata da alcun tipo di pubblicità  o promozione della trasmissione in TV, e quindi si è dovuto ridurre il resto del budget per trovare i fondi necessari alla produzione "in proprio" delle partite (cioè quello che faceva la MLS fino a pochi anni fa).
La Lega aveva anche 2 responsabili differenti del marketing e delle public relations e il personale sufficiente per mantenere attive queste 2 aree; ma si è deciso di smantellarli entrambi. Il sito della Lega costava troppo e da un certo momento in poi non è stato più aggiornato (per trovare i risultati il sottoscritto più volte è andato a cercarli direttamente sui siti delle squadre); l'All-Star Week-End è stato cancellato per il 2° anno consecutivo; e potremmo continuare ancora.

Viceversa, nello stesso periodo in cui ben 4 leghe di indoor soccer hanno chiuso i battenti, la Major League Soccer è passata attraverso crescenti preoccupazioni, perdendo più di 100.000.000 $ nei primi 5 anni di vita. Alla fine si è stretta attorno a soli 3 proprietari (Phil Anschutz, Robert Kraft e Lamar Hunt) che possedevano tutte le squadre.

Da lì la MLS è ripartita, mettendo in conto di perdere altri soldi ma sempre investendo su un modello di business (la singola entità ) che ora è molto vicina al break even point; come c'è riuscita? Grazie all'idea di costruire soccer-specific stadia, attirando anche investitori dall'estero, riuscendo quindi ad attirare anche sponsor più appetibili e uscendo dall'anormalità  di avere un proprietario per più squadre. Negli ultimi anni, sono aumentati anche gli investitori di rango elevato, che di certo offrono l'immagine di solidità  che serve ad una lega in espansione.

La differenza tra i 2 approcci sta in 2 fattori:
1) Anche la MISL si è dichiarata una struttura a entità  singola ma di fatto non lo è mai stata. Quando una squadra aveva problemi di denaro e fondi gli altri proprietari non hanno mai voluto (o non ne avevano le possibilità ) di sostenerla; questo ha condotto, per esempio, alla chiusura a metà  stagione 2004 dei San Diego Sockers e dei Monterrey Fury. Cosa sarebbe stato della MLS se per esempio Phil Anschutz non avesse aumentato il proprio investimento nella lega prendendo il controllo di altre squadre in difficoltà  (fino a controllarne 6 contemporaneamente)?

2) La MISL ha sempre ragionato in questa maniera: "quanto possiamo risparmiare se facciamo così anziché cosà ?". E quando si è deciso di investire in maniera significativa - coi contratti tv o assumendo un commissioner con esperienza in Major Leagues di altri sport - non è stato fornito il supporto necessario (a livello di strutture) per far sì che l'investimento producesse ricavi.

Nel caso della trasmissione tv delle partite la MISL e i proprietari non hanno capito che la televisione di per sé non realizza un buon prodotto: semplicemente aumenta e amplifica ciò che trasmette. E se il prodotto è buono di per sé sarà  un successo; viceversa sarà  solo un gettare la luce su ciò che non va (nel caso della MISL parliamo di arene mezze vuote, mancanza di supporto commerciale, budget di produzione ridotti al minimo).

Il contenimento dei costi non fa nient'altro che generare nuove insicurezze, che conducono alla riduzione ulteriore delle spese, e si avvia una spirale dalla quale uscire è difficilissimo. Viceversa, se si vuole che un qualsiasi prodotto abbia successo è necessario investire su di esso, in maniera oculata ma incessante, e non cedere alla facile tentazione di tirarsi indietro quando i conti sono in rosso; è quello il momento di continuare a credere nel proprio prodotto. I proprietari della MISL II hanno ceduto; ecco perché la MISL è morta.

Ora le squadre che la componevano si sono divise in 3 leghe:

1) Baltimore Blast, Philadelphia KiXX, Monterrey La Raza hanno stretto sodalizio con Rockford Rampage e Massachusetts Twisters e hanno formato la National Indoor Soccer League (NISL). Prevedono una regular season di 18 partite per squadra più una post season cui si qualificano le prime 3: la 2ª e la 3ª giocano una serie di 2 partite (più eventuale minigame) per conquistare il diritto a sfidare, in partita unica, la 1ª classificata nella serie finale; IMPORTANTE: da questa lega sono usciti gli Orlando Sharks, forse per affiliarsi alla PASL-Pro (vedi sotto). Questo è il loro sito; la stagione è iniziata il 15 novembre.

2) Milwaukee Wave, Detroit Ignition, Chicago Storm e New Jersey Ironmen hanno formato la Xtreme Soccer League (XSL). Prevedono una stagione da 20 partite, ma per ora non è chiaro se faranno i play-off o no; il loro sito è già  attivo ma la stagione non inizierà  prima di dicembre;

3) Poi c'è la Professional Arena Soccer League (PASL), che è molto ben organizzata sotto il profilo della struttura ma è men che trascurabile dal punto di vista della competitività  e del tasso tecnico (questo è il loro sito); non è forse un caso che i California Cougars (che hanno cambiato nome in Stockton Cougars) abbiano schedulato una stagione in questa lega e che gli Orlando Sharks stiano pensando di affiliarvisi, vista la pochezza delle 2 squadre nella MISL della scorsa stagione.

Potremmo stare a disquisire ore sull'effettiva utilità  di avere una situazione così frammentata nell'indoor soccer: una soluzione per dare una parvenza di parziale unità  avrebbe potuto essere strutturare queste leghe come parti di una sovra-struttura Major, ossia le vincenti delle rispettive leghe si sarebbero potute incontrare in una serie o in un girone finale per stabilire il campione nazionale e mantenere così in vita il marchio MISL.

Ma evidentemente ci sono altre problematiche di cui noi non sappiamo e che impediscono la realizzazione di tale struttura. Dal nostro punto di vista di appassionati (ma anche di fornitori di un servizio) non riusciamo a comprendere quale possa essere l'interesse verso un prodotto così frammentato e dal valore così infimo. La sensazione più diffusa (ed è dura doverlo ammettere) è quella di essere vicinissimi al baratro"

R.I.P., Indoor Soccer U.S.A".

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