Olimpica USA, serve l’impresa

Freddy Adu e Ever Banega, due dei protagonisti del torneo olimpico calcistico

La Nazionale calcistica USA arrivò fino alle soglie dell'Olimpo in occasione delle Olimpiadi di Sydney, piazzandosi al quarto posto e andando molto vicino a prendersi una medaglia. Incredibilmente però quattro anni dopo gli USA fallirono la qualificazione olimpica per mano del Messico.

A Pechino la Nazionale USA ci sarà , e ancora una volta spera di poter competere per una medaglia, ma il torneo calcistico olimpico si sta facendo sempre più difficile edizione dopo edizione, con sempre più campioni a partecipare (mai in precedenza si era vista gente come Lionel Messi e Ronaldinho), e se anche quella del 2008 e forse la più forte e desperta Olimpica mai scesa in campo con la maglia stelle e strisce, stavolta sarà  difficilissimo anche superare il primo turno.

La scorsa settimana il CT Peter Nowak ha annunciato i convocati per le Olimpiadi, dichiarandosi assolutamente soddisfatto delle scelte effettuate, che però sono state l'inevitabile risultato di una serie di compromessi tra Nowak stesso e vari soggetti: giocator, club, procuratori e anche il CT della Naizonale maggiore Bob Bradley. Nowak non ha però volute dire se qualche scelta è stata obbligata, come invece è ormai noto. Ad esempio, l'ex centravanti della Nazionale polacca e del Chicago Fire avrebbe voluto con sé
Landon Donovan come fuoriquota, ma i Los Angeles Galaxy hanno rifiutato, non essendo obbligati a rilascire un giocatore non Under 23, come ammesso dallo stesso Ruud Gullit, e ciò anche a causa della concomitanza con il turno di qualificazione mondiale CONCACAF.

Nonostante la presenza dell'anziano (36 anni) Brian McBride, l'Olimpica USA sarà  la più giovane mai scesa in campo da quando sono stati ammessi I fuori quota.

In porta Brad Guzan è finito fuori quota di pochi mesi. Nonostante i 23 anni ha già  fatto vedere qualcosa di buono nei due campionati e mezzo alle spalle e le molte presenze con la Nazionale maggiore che gli sono valse un contratto con l'Aston Villa. In nazionale è il secondo fisso di Tim Howard, ma certo gli manca ancora quell'esperienza a certi livelli, specie quando di fronte si troverà  giocatori alla Messi. Alle sue spalle continua a farsi le ossa il 20enne Chris Seitz, ottimo ai Mondiali Udner 20 del 2006, ma che purtroppo continua a non trovar spazio nel Real Salt Lake, dove è bloccato dall'esperto Nick Rimando.

La difesa si presenta con qualche problema. Fuori dalla lista Jonathan Spector (West Ham) infortunato, al suo posto Michael Parkhurst (New England Revolution), di origine irlandese, veloce e attento, già  sul taccuino del Fulham, ma privo di esperienza internazionale. La linea di difesa dovrebbe vedere, accanto a lui Michael Orozco (San Luis, Messico), che ben si sta comportando nella Primera Division messicana. Il problema è che i due insieme mancano un po' fisicamente (entrambi 180 cm), e certo un Carlos Bocanegra o un Gooch Onyewu sarebbero stati di grande aiuto. A destra la velocità , e la scarsa dimestichezza col pallone, di Marvell Wynne (Toronto FC), mentre a sinistra dovrebbe toccare a Nathan Sturgis (Real Salt lake), che però quest'anno ha visto il campo assai poco. Di riserva è stato chiamato Patrick Ianni (Houston Dynamo), preferito a Sean Franklin (Los Angeles Galaxy) per l'esperienza, essendo quest'ultimo un rookie, seppur tra i top dell'anno.


La presentazione della nazionale Under 23 che ha partecipato alle Qualificazioni Olimpiche

Una delle preoccupazioni di Nowak è sicuramente la forma fisica della squadra, con speciale riguardo ai giocatori provenienti dall'Europa. E proprio questo formano l'ossatura del centrocampo, il reparto sicuramente più completo del gruppo. Le sicurezze in mezzo sono Freddy Adu (Benfica), l'uomo più creativo del gruppo, e Michael Bradley (Heerenveen), quantità  e qualità  reunite, reduce da un ottimo campionato in Olando e ormai avviato verso Bundesliga o Premier League. Possibile con loro Danny Szetela (Brescia), che però dopo lo splendido Mondiale Under 20 si è un po' perso tra Racing de Santander, dove non ha mai giocato, e Brescia, dove solo verso la fine ha iniziato a trovare continuità , convincendo così Serse Cosmi a confermarlo per il prossimo campionato di Serie B. Al suo posto possibile Maurice Edu (Toronto FC), giocatore tecnico capace di muoversi a testa alta, bravo in sia in fase difensiva che di costruzione, che Nowak potrebbe piazzare davanti alla difesa se non proprio sulla linea dei 4 dietro. Accanto ad Adu e Bradley uno dei giocatori in maggior ascesa della MLS: Sacha Kljestan. Figlio di un immigrato clandestino serbo, Kljestan è al terzo anno con il Chivas USA, ma ha fatto vedere miglioramenti di notevoli entità , grazie ad un fisico ed ad un piede destro di ottimo fattura, che gli permettono di giocare in tutti i ruoli del centrocampo. Di rincalzo, la corsa e i cross di Stuart Holden (Houston Dynamo) saranno sicuramente d'aiuto, mentre è un mister cosa potersi aspettare da Benny Feilhaber. Uno degli eroi della Gold Cup 2007, bravo anche in Copa America, da allora è praticamente scomparso dal campo, travolto dalle traversie del Derby County in Premier League. Di rientro da un'operazione al menisco, Feilhaber per Nowak è una scommesa. Di lui ne conosce caratteristiche e potenzialità , e sa che valore aggiunto può essere. Dal punto di vista tecnico è però assai simile a Bradley, assai più in forma, ed è probabile che per lui ci sia poco spazio.

Davanti l'insieme scelto da Nowak fa pensare. La coppia d'attacco sarà  composta dal più vecchio e dal più giovane del team, col primo a doppiare l'età  del secondo. Parliamo ovviamente di Brian McBride, 36enne ex capitano del Fulham in attesa di un contratto a Chicago, e di Jozy Altidore, 18enne ex Red Bull e neoacquisto degli spagnoli del Villareal. Alti praticamente uguale (183 cm il primo, 185 Altidore), forti fisicamente e nel colpo di testa, lo schierarli insieme porterà  la squadra giocare con lanci e cross. Il rischio è però che si pestino i piedi. Possibile accanto ad uno dei due l'uso come punta di Adu, che però non ama affatto il ruolo, o di Charlie Davies, sgusciante attaccante degli svedesi dell'Hammarby IF, ultimamente mostratosi in gran forma in campionato, candidato ad un posto in squadra dall'inizio. Con un modulo a 5 a centrocampo probabile invece che Nowak schieri l'ala Robbie Rogers (Columbus Crew), ex compagno di Bradley all'Heerenveen, ottimo quest'anno a Columbus dove è uno dei protagonisti del secondo posto assoluto dei giallo neri. Capace di fare il pendolo tra attacco e centrocampo sulla fascia, sapendosi anche rendere pericoloso in conclusione, per lui i minuti in campo non dovrebbero mancare.

Al di là  del nome, chiaramente indiscutibile, solleva qualche dubbio lo stato di forma di McBride, reduce da due mesi di stop da molti di più in precedenza a causa di un grave infortunio al ginocchio subito ad inizio Premier League nell'agosto 2007. Ma su di lui Nowak è stato convintissimo una volta avuta la sua disponibilità . McBride si era infatti ritirato dalla Nazionale dopo i Mondiali 2006, e si ritrova ora sulla strada per Pechino a causa di una battuta, come lui stesso ha raccontato. “Avevamo [il Fulham, ndr] appena finito di giocare contro il West Ham e Jonathan Spector si trovava fuori dagli spogliatoi a parlare con il Lubos Kubik [secondo di Nowak, ex giocatore della Fiorentina, ndr]. Abbiamo inizato a parlare e ad un certo punto Jonathan sherzando dice: 'Lubos, hai sentito che Brian vuol giocare alle Olimpiadi?'. Dopo qualche altra battuta dissi a Lubos che avrei considerate seriamente la cosa. Pensavo tutto sarebbe finito lì, ma pochi giorni dopo mi è arrivata la telefonata di Peter Nowak". Forse però più che una battuta è stata la voglia di essere forse per l'ultima volta sotto i riflettori.

McBride, come detto, è un fuori quota al pari di Guzan e Parkhust. Difficle fare paragoni con un team che presenta molte più individualità  rispeto al passato, ma viene naturale notare come nel 1996 la scelta cadde su gente come il portiere Kasey Keller, certo superiore a Guzan allora come oggi, Alexi Lalas, reduce dall'esperienza al Padova, e Claudio Reyna, forse il miglior giocatore americano di sempre. E forse viene da pensare che stavolta si sarebbe potuto scegliere meglio tra i fuoriquota, ma tant'è.

A parte Spector, un altro infortunato, ma ora in ripresa, che era stato dato per sicuro è Dax McCarty, che Nowak ha inserito tra le quattro riserve insieme al portiere Dominic Cervi (attualmente in prova al Portsmouth), all'esperto difensore Frankie Hejduk, un veterano delle Olimpiadi del 1996 e del 2000, e l'attaccante del RSL Robbie Findley. Sono 8 in totale i campionati rappresentati nella rosa, inclusa la Major League Soccer ovviamente, che è presente con 10 giocatori di 6 squadre differenti.

Gli avversari degli USA sono terribili. Basti pensare al Brasile, che ha convocato Ronaldinho, Robinho e Pato, all'Argentina, con Messi, Juan Riquelme e El Kun Sergio Aguero, o anche l'Italia di Tommaso Rocchi, Sebastian Giovinco e Giuseppe Rossi, nato nel New jersey ma che ha scelto l'Italia al posto degli USA come nazione calcistica di adozione. Ma prima ancora di questi mostri, gli Usa dovranno affrontare un girone difficilissimo con Olanda, Nigeria e Giappone. La Nigeria, medaglia d'oro nel m1996, si presenterà  con Victor Anichebe (Everton), Osaze Odemwingie (Lokomotiv Mosca), il difensore dell'Olympique Marsiglia Taye Taiwo e l'attaccante del Chievo Verona Victor Obinna. Nell'Olanda ecco il centrocampista Jonathan de Guzmà¡n (Feyenoord), fratello di Julian che però ha scelto il Canada, il compagno di reparto Royston Drenthe (Real Madrid) cercato da mezz'Europa nel mercato estivo, e come fuori quota il centravanti del Feyenoord Roy Makaay, ex Bayern Monaco. Il Giappone infine, probabile cuscinetto del gruppo, si presenta invece con un gruppo tutto casalingo con i soli Keisuke Honda (VVV-Venlo), uno che tira le punizioni alla Holly e Benji e il "catanese" Takayuki Morimoto che giocano fuori dalla J-League.

In sintesi, una missione quasi impossibile. Ma è vero anche che le Olompiadi, calcisticamente parlando, sono un torneo strano. O non sarebbe possible vedere in testa per numero di medagli nel calcio una piccolo nazione come l'Ungheria (3 ori, 1 argento e 1 bronzo) seguita dal Regno Unito (3 ori, ma tra il 1900 e il 1912) e dall'URSS (2 ori e 3 bronzi). Persino negli ultimi 20 anni le semifinaliste che si sono potute ammirare non risultano certo tra le Nazionali top, basta leggere i nomi: Cile, Iraq, Paraguay, Australia, Polonia e Jugoslavia, per no parlare dell'oro vinto dalla Nigeria nel 1996. Di conseguenza, appare impossibile fare pronostici realistici.

Gli USA hanno dato il via alla preparazione olimpica domenica 21 luglio a Palo Alto, California. Voleranno quindi ad Hong Kong venerdì, dove parteciperanno alla ING Cup, contro le Nazionali olimpiche di Costa d'Avorio (30 luglio) e Camerun (2 agosto). Il 7 agosto poi prenderà  il via il torneo olimpico, Gruppo B, col match contro il Giappone, giovedì 7 agosto, cui seguiranno quelli con Olanda il 10 agosto e Nigeria il 13.

U.S. MEN'S OLYMPIC TEAM ROSTER

Portieri: Brad Guzan (Chivas USA), Chris Seitz (Real Salt Lake)
Difensori: Patrick Ianni (Houston Dynamo), Michael Orozco (San Luis/MES), Michael Parkhurst (New England Revolution), Nathan Sturgis (Real Salt Lake), Marvell Wynne (Toronto FC)
Centrocampisti: Freddy Adu (Benfica/POR), Michael Bradley (Heerenveen/NED), Maurice Edu (Toronto FC), Benny Feilhaber (Derby County, ING), Stuart Holden (Houston Dynamo), Sacha Kljestan (Chivas USA), Danny Szetela (Brescia/ITA).
Attaccanti: Jozy Altidore (Villarreal/SPA), Charlie Davies (Hammarby/SVE), Brian McBride, Robbie Rogers (Columbus Crew).

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