Danny Califf, capitano dei danesi dell'Aalborg, guiderà oggi la difesa della Nazionale USA
A riposo la MLS dopo la finale del RFK, che ha visto trionfare per la seconda volta consecutiva gli Houston Dynamo sui New England Revolution, e a più di due mesi dall'ultimo match della Nazionale USA, vittorioso, in casa del Sudafrica che ospiterà i prossimi Mondiali, riparte questa notte il soccer con il primo appuntamento ufficiale del 2008. Alla mezzanotte e mezza italiana infatti, la Nazionale USA scenderà in campo all'Home Depot Center di Carson (CA) per affrontare la Svezia, nell'ormai classica amichevole di inizio anno che va a chiudere un ritiro durato oltre due settimane. Ritiro che apre anche l'anno che darà il via al percorso verso il Mondiali 2010, il cui obiettivo necessario per gli USA è la qualificazione, senza possibili alternative.
Il gruppo messo insieme da Bob Bradley per il training camp in corso è ovviamente un misto di giocatori provenienti da Major League Soccer e paesi scandinavi. Necessità fa virtù, visto che sia la MLS che i campionati nordici seguono lo stesso tipo di calendario, che prevede una lunga pausa invernale. Sui 25 chiamati, sono 4 gli "scandinavi", guidati dal capitano dei danesi dell'Aalborg BK Danny Califf, il più esperto del gruppo e già in campo nei recenti match con Svizzera e Sudafrica. C'è poi il difensore Clarence Goodson, scelto da San Jose nell'expansion draft ma recentemente accordatosi con i norvegesi dell'IK Start. Un ritorno (mancava dal giro della Nazionale dal 2004) è quello di Ramiro Corrales, 31 anni, un passato tra Columbus Crew, Miami Fusion, MetroStars e San Jose Earthquakes, dove pare possa tornare dopo gli ultimi 3 anni passati in Norvegia con Ham-Kam e SK Brann. L'ultimo, novità assoluta, è l'attaccante dei danesi dell'AGF Aarhus Jeremiah White, alla prima convocazione, 25enne con una carriera fra Serbia, Grecia e Francia.
I 21 in arrivo dalla MLS sono un misto di gioventù ed esperienza, con qualcuno chiamato da Bob Bradley con la chiara idea di dargli semplicemente un'occhiata da vicino, anche se certo non si può dire che così questo training camp sia stato altro che un" training camp, senza nessun valore aggiunto reale, se non quello di far allenare giocatori che altrimenti sarebbero stati fermi per ben 4 mesi. Troppo a livello pro. Motivo per cui David Beckham, ma come lui altri, ha richiesto e ottenuto un permesso per allenarsi per conto proprio venendo accolto dall'Arsenal. Lascia poi perplessi il fatto di mettere insieme giocatori che probabilmente insieme non si ritroveranno mai in Nazionale. Ma tant'è"
L'unico nome che spicca veramente è quello di Landon Donovan, 25 anni e già 96 presenze in Nazionale, che va all'inseguimento del record di segnature in Nazionale, 34, detenuto da Eric Wynalda. Per la USSF lo avrebbe già raggiunto, mentre per la FIFA, che considera una partita passata in cui Donovan ha segnato non ufficiale, sono 33. Dall'altra parte ci sono 5 giocatori alla ricerca della prima presenza: il portiere Steve Cronin (L.A. Galaxy), Clarence Goodson, Will Hesmer (Columbus Crew), Eddie Robinson (Toronto FC) e Jeremiah White. In totale sono ben 20 i giocatori della rosa con 10 presenze o meno.
Ma andiamo a dare uno sguardo al gruppo cercando anche di capire chi potrebbe scendere in campo stanotte con gli svedesi.
In porta I "titolari" Tim Howard, Kasey Keller e Marcus Hahnemann non si sentiranno molto minacciati dai colleghi presenti a Carson. Allo stesso tempo veterani della MLS come Matt Reis, Joe Cannon e persino un Nick Rimando staranno chiedendosi il perché della loro esclusione. Addirittura uno come Matt Pickens, portiere dei Chicago Fire con il contratto scaduto (per sua scelta) ha anche pensato bene di prendere e partire per l'Inghilterra per un provino con il Norwich City (Coca Cola Championship). Il suo sostituto, Steve Cronin dei Galaxy, ha avuto la fortuna di essere al posto giusto nel momento giusto, visto che il ritiro si sta svolgendo a Carson.
Con lui ecco Will Hesmer, 23 partite nella MLS con I Columbus Crew e qualche pausa di troppo. Si giocherà il posto in panchina insieme a Zach Wells, appena preso dal D.C. United dopo un anno da secondo di Pat Onstad a Houston per sostituire Troy Perkins (volato in Norvegia, al Và¥lerenga). Anche per lui esperienza assai limitata. Considerato come Bradley ami largheggiare nelle sostituzioni, è probabile che vedremo uno dei due per qualche minute nel secondo tempo. Titolare, di default, sarà ovviamente Brad Guzan (Chivas USA, MLS Goalkeeper of the Year 2007), 4 buone partite (una in Copa America) alle spalle e un provino che lo attende la settimana prossima al Celtic Glasgow, che lo vorrebbe per sostituire Artur Boruc, in probabile destinazione Milan a giugno.
22 agosto, 2007 - Svezia vs. USA 1-0
Dei reparti che stanotte Bradley dovrà schierare, la difesa è probabilmente quello più competitive. La linea dei quattro dovrebbe vedere il velocissimo, ma ancora da sgrezzare, Marvin Wynne (Toronto FC) a destra, una coppia centrale solida ed equilibrata composta da Jimmy Conrad (Kansas City Wizards) e Michael Parkhurst (New England Revolution, MLS Defender of the Year 2007), e da Danny Califf a sinistra. Tutti giocatori reduci da un ottima stagione e con Parkhurst probabilmente destinato all'Europa nel 2009.
Dietro di loro Eddie Robinson, uno che magari non potrà in futuro giocarsi il posto con Carlos Bocanegra o Oguchi Onyewu, ma che sicuramente ha messo in mostra qualità che potranno tornare utili a Bradley nella lunga marcia verso le qualificazioni mondiali, e per questo un po' di esperienza a cominciare da oggi non gli farà male. Come non farebbe male a Clarence Goodson, che non dovendosi trovare davanti uno Zlatan Ibrahimovic ha l'occasione per dare il via alla sua crescita tecnico-tattica, che speriamo possa accelerarsi in Norvegia, come avvenuto in questi anni per Ramiro Corrales, onesto lavoratore della difesa cui Bradley ha voluto dare un'occasione per mettersi in mostra ai fini del suo possibile ritorno nella MLS.
Rimangono poi Drew Moor, 24enne difensore di FC Dallas, e Todd Dunivant, 27enne del Toronto FC. Moor è reduce dal tremendo impatto subito dagli "USA 2" in Copa America, e da allora in Nazionale non si è più visto. Per Dunivant le uniche due presenze risalgono al 2006 con Bruce Arena,, il quale però lo scorso anno, avendolo a NY, ha pensato bene di spedirlo al TFC, il che lascia da pensare sul livello del giocatore.
In mezzo le scelte di Bradley non sono molto chiare, a cominciare dallo schema di gioco, uno dei punti deboli di un CT che in un anno di lavoro non ha ancora trovato la formula più adeguata ai suoi uomini. Assenti i vari Michael Bradley (in campo con l'Heerenveen), Benny Feilhaber (in panchina al Derby County) e DaMarcus Beasley (ginocchio infortunato, si rivedrà la prossima stagione), Bradley cercherà ovviamente di mettere insieme i pezzi che ha disposizione. In caos di 4-4-2 è possibile che schieri a difendere Ricardo Clark (Houston Dynamo, sempre che per lui non valga ancora l'ostracismo decretato dalla MLS per l'aggressione a Carlos Ruiz), con in alternativa il rookie of the year Maurice Edu (Toronto FC) o Sasha Kljestan (Chivas USA), buono anche sulle fasce, nel caso dovesse decidere per un atteggiamento più offensivo. Accanto, in mezzo, Donovan ad attaccare (e Kyle Beckerman, RSL, che "rischia" qualche minuto in campo). Sulla fascia sinistra dovrebbe andare Brad Davis, ottimo a Houston quest'anno. Senza un vero centrocampista laterale destro, su quel lato dovrebbe toccare a Justin Mapp, anche lui reduce dal disastro di Copa America, che vi ha giocato più volte.
Centrocampo strano, privo dei veterani Steve Ralston (New England Revolution), ideale a destra, e Pablo Mastroeni (Colorado Rapids), il quale in Nazionale ha giocato solo 45' da quando è stato sostituito in finale di Gold Cup, a far capire come Bradley punti poco su di lui. Centrocampo che peraltro difficilmente rivedremo assortito in questo modo in futuro.
Con Donovan a centrocampo, davanti, specie dopo tutte le chiacchiere di mercato che lo hanno coinvolto, Taylor Twellman vorrà dimostrare di valere più soldi di quanti offerti sino ad oggi dal Preston North End ai riluttanti Revs. Eddie Johnson, titolare sicuro in questo gruppo, non ci sarà . È infatti in Inghilterra a trattare col Fulham per il suo passaggio in Premier League. Accanto a Twellman quindi ecco il crack del futuro, Josmer Altidore, 18enne dei NY Red Bulls e già in odore di lasciare la MLS per l'Europa nel 2009. Dietro di loro le seconde punte Chris Rolfe (Chicago Fire), Jeremiah White e Pat Noonan, recentemente "lasciato libero" dai New England Revolution. Proprio questi sarbbe in realtà il partner ideale per Twellman, ma probabilmente Bradley cercherà di far accumulare minuti ed esperienza ad Altidore.
Andando ad analizzare il gruppo nei meandri viene da chiedersi quale sia la necessità di fare un ritiro a gennaio con giocatori di secondo anche terzo livello, per oltre tutto vederli poi scendere in campo con tro una Svezia che ovviamente si presenta infarcita di riserve, potendo allineare solo i giocatori che militano nelle squadre scandinave, non consentendo nemmeno ai giovani americani di mostrare i proprio livello reale contro un avvesrario di qualità .
La Svezia rimane comunque favorite stanotte, sia per l'affiatamento dei giocatori, l'esperienza e la qualità del gioco messo in campo dal gruppo guidato dal CT Lars Lagerbà¤ck. Volendo si potrebbe considerare il match di oggi anche una rivincita, visto che la Svezia che ha battuto gli USA lo scorso agosto, ma quella era una partita vera con entrambe le compagini a pieni ranghi. Gli svedesi poi sono sicuramente più in forma, essendosi già sgranchiti le gambe sabato scorso battendo il Costa Rica 1-0 a San Jose. USA e Svezia si sono affrontate in passato un totale di 5 volte: 3 vittorie per i nordici, 2 per gli americani, l'ultima 10 anni fa a Orlando, Fla., 1-0 con gol di Roy Wegerle (unico giocatore insieme a Hugo Sanchez ad aver giocato sia nella NASL che nella MLS).
In palio stanotte per gli USA la partita numero 500 e una statistica importante. In caso di vittorie gli americani pareggerebbero il numero totale di vittorie e sconfitte, che sarebbero quindi entrambe 194, da aggiungere a 112 pareggi complessivi.
Prossimi appuntamenti per gli USA al momento: il 6 febbraio contro il Messico, il 26 marzo la Polonia e il 4 giugno la Spagna.
I 25 convocati per USA vs. Svezia:
Portieri: Steve Cronin (Los Angeles Galaxy), Brad Guzan (Chivas USA), Will Hesmer (Columbus Crew), Zach Wells (D.C. United)
Difensori: Dan Califf (Aalborg BK, Denmark), Jimmy Conrad (Kansas City Wizards), Ramiro Corrales (SK Brann), Todd Dunivant (Toronto FC), Clarence Goodson (IK Start, Norway), Drew Moor (FC Dallas), Michael Parkhurst (New England Revolution), Eddie Robinson (Houston Dynamo), Marvell Wynne (Toronto FC).
Centrocampisti: Kyle Beckerman (Real Salt Lake), Ricardo Clark (Houston Dynamo), Brad Davis (Houston Dynamo), Maurice Edu (Toronto FC), Sacha Kljestan (Chivas USA), Justin Mapp (Chicago Fire), Pat Noonan (New England Revolution).
Attaccanti: Josmer Altidore (New York Red Bulls), Landon Donovan (Los Angeles Galaxy), Chris Rolfe (Chicago Fire), Taylor Twellman (New England Revolution), Jeremiah White (AGF Aarhus, Denmark).