San Jose: Best soccer ever

George Best (a destra) in maglia Earthquakes con l'olandese Lex Schoenmaker

Prima di inziare questo articolo vorrei fare ai lettori di PlayitUSA una breve prefazione. Nei precedenti capitoli della storia del soccer nelle città  che attualmente ospitano la MLS abbiamo sempre usato il titolo "Prima della MLS" seguito poi dal nome della città  in questione. Abbiamo parlato di franchigie storiche, come Chicago Sting, Dallas Tornado, New York Cosmos, Los Angeles Aztecs, squadre che sono ancora ricordate con piacere dalle comunità  locali ed allo stesso tempo sono oggetto di curiosità  per i più giovani, e nel caso dei Cosmos addirittura oggetto di culto. Abbiamo parlato anche di squadre indoor nella M(I)SL e delle altre leghe ad essa concorrenti e/o postume. Siamo andati a spulciare gli archivi di vecchie e dimenticate leghe semipro come WSA ed LSSA, a ricordare i tempi grami di quando il soccer sembrava morto (basti pensare che nel 1993, un anno prima di Usa '94 nella APSL erano rimaste appena 5 squadre, le uniche franchigie professioniste in tutta l'America!). Abbiamo parlato di quei sodalizi nella NASL che sono durati pochi anni e non hanno lasciato il segno, come Houston Hurricane, Colorado Caribous, Kansas City Spurs e Denver Dynamos, o addirittura abbiamo citato nel caso di Salt Lake City (che prima dell'avvento del Real Salt Lake non aveva mai avuto una squadra di soccer di alto livello) i Salt Lake Sting, che non terminarono la loro seconda e ultima stagione perché fallirono schiacciati dal peso dei debiti, e gli Utah Blitzz che militarono nella USL D3. Ma questo articolo non comincerà  con la solita introduzione "Prima della MLS", perché nella città  californiana del terremoto più conosciuto della storia moderna, il soccer si è sempre chiamato, ad esclusione del breve interludio dei Clash, con un solo nome: San Jose Earthquakes.

La franchigia vede la luce nel dicembre 1973. In realtà  il commissioner nella NASL Phil Woosnam avrebbe voluto che la squadra nascesse a San Francisco, ma il miliardario slavo Milan Mandaric (recente ex proprietario del Portsmouth finito nei guai per uno scandalo di corruzione nella Premier League) decide di iniziare le operazioni a San Jose. Woosnam, avendo bisogno assolutamente di una seconda squadra in California (se non l'avesse trovata le tre franchigie in procinto di nascere, Vancouver, Seattle e Los Angeles, si sarebbero ritirate) ed avendo poco tempo per mediare accettò. La notizia che una franchigia NASL sarebbe approdata in città  viene accolta molto bene dalla popolazione locale, già  al tempo con una forte comunità  ispanica, tanto più che il nome viene scelto da un concorso promosso dal quotidiano locale San Jose Mercury News. La spunta il nome Earthquakes, a ricordare il famoso terremoto di San Jose, uno dei più violenti della storia. La squadra prende casa allo Spartan Stadium, stadio di proprietà  del college locale, dove giocherà  fino al fallimento della NASL. Mandaric fa sul serio e acquista dai falliti Atlanta Chiefs il cannoniere Paul Child, dall'estero arrivano il difensore inglese Laurie Calloway, e l'ex Celtic Glascow Jimmy Johnstone, uno dei "leoni di Lisbona". Degno di nota è anche Johnny Moore, scozzese di nascita ma americano di acquisizione, il primo giocatore messo sotto contratto dagli Earthquakes. Con 9 partite vinte, 8 pareggiate e 3 perse i Quakes arrivano secondi dietro i Los Angeles Aztecs nella Western Division. La media spettatori, ben 16.584 presenti allo Spartan Stadium, è la più alta di tutta la NASL. La corsa al titolo però finisce al primo turno dei play-off ad opera dei Dallas Tornado, che sconfiggono San Jose per ben 3-0. Paul Child, con i suoi 15 goal è capocannoniere di lega.

Una curiosità . Nel 1974 sbarca San Jose Momcilo “Gabbo” Gavrić. Nato in Croazia nel 1938, esordisce i nella A jugoslava nel 1959 con l'OFK Belgrado, dove resta 9 anni, arrivando anche a giocare con la Nazionale B. Nel 1967 si trasferisce negli Stati Uniti, dove rimedia un contratto con gli Oakland Clippers, che vincono il campionato inaugurale della National Professional Soccer League. E fin qui tutto normale, senonchè nel 1969 Gavrić viene ingaggiato dai… San Francisco 49ers, nel ruolo di playkicker! Diventa così il più anziano rookie della storia della NFL. Coi 49ers gioca 7 partite segnando anche (unico giocatore a segnare sia nella NASL che nella NFL) un “gol” dalle 21 yard contro Dallas su azoine partita dal quarterback John Brody. Con i San Jose Earthquakes poi Gavrić milita dal 1974, diventando allenatore/giocatore fino al 1978.

Nel 1975 si tiene proprio a San Jose il primo torneo indoor, vinto dalla squadra di casa che si impone per 8-5 sui Tampa Bay Rowdies. Paul Child è il capocannoniere del NASL Indoor Tournament 1975 con 7 goal. In campionato però le cose non vanno bene, e nemmeno l'arrivo di Ilija Mitic dai Dallas Tornado solleverà  gli EarthQuakes dall'ultimo posto della Pacific Division. La media spettatori però cresce ancora raggiungendo le 17.927 presenze.

Nel 1976 Jimmy Johnstone lascia San Jose, ma arriva il portoghese ex Benfica Tony Simàµes, preso a campionato in corsa dai Boston Minutemen. Con 14 vittorie e 10 sconfitte i San Jose Eartquakes finiscono la regular season in cima alla Southern Division, ed una media spettatori di tutto rispetto, ben 19.826 paganti, più dei Cosmos di Pelé e Chinaglia. Durante i play-off San Jose si sbarazza dei Dallas Tornado 2-0, vendicandosi dell'eliminazione subita due anni prima, ma nelle semifinali i Quakes soccombono davanti ai Minnesota Kicks per 3-1. Ilija Mitic entra in classifica cannonieri con 14 centri, Paul Child lo segue con 13 reti. Il portiere Mike Hewitt si piazza al secondo posto nella classifica degli estremi difensori, e Tony Simàµes figura nel NASL All Stars Team '76.

Nel 1977 San Jose termina il campionato al secondo posto della Southern Division con 14 vittorie e 12 sconfitte, la media spettatori cala rispetto all'anno prima,attestandosi sui 17.739 paganti. La corsa al Soccer Bowl termina al primo turno ad opera dei Los Angeles Aztecs che eliminano i Quakes per 2-1. Nel 1978 Johnny Moore e Tony Simàµes lasciano la squadra ma Milan Mandaric non mette mano al portafoglio per acquistare due degni sostituti, e la squadra ne risente terminando mestamente la stagione all'ultimo posto della Western Division con sole 8 vittorie e ben 22 sconfitte.

Causa il pessimo andamento della franchigia il pubblico cala vistosamente totalizzando 14.281 spettatori di media allo Spartan Stadium. L'anno dopo nulla viene fatto per invertire la rotta e gli EarthQuakes ripetono lo stesso mesto campionato dell'annata precedente, ciononostante gli spettatori aumentano raggiungendo la media di 15.092 presenze. Laurie Calloway, bandiera dei Quakes, lascia al termine della stagione '79. Mandaric cerca di riscattare la squadra dopo le grame stagioni '78 e '79 ed acquista l'olandese Guus Hiddink (ogggi CT della Russia) dai Washington Diplomats e George Best dai Fort Lauderdale Strikers. Purtroppo i nuovi acquisti non portano giovamento alla squadra, che ancora una volta, con 9 vittorie e 23 sconfitte termina la stagione all'ultimo posto della Western Division. Nemmeno l'acquisto a campionato in corso dai San Diego Sockers del trinidegno Steve David, già  stella di Miami Toros e Los Angeles Aztecs, riesce a sollevare la situazione. Per fare concorrenza alla neonata MISL, la NASL organizza il campionato indoor per la stagione 1980/81. Con 18 partite vinte, 18 perse e 10 pareggi, i San Jose Earthquakes arrivano penultimi nella Western Division, mancando così l'accesso ai play-off. Best metterà  a segno 25 reti, alla pari di Steve David. Il pubblico indoor sarà  di circa 5.499 unità , mentre allo Spartan Stadium cala ancora una volta attestandosi sulle 13.169 unità .

Ricorda George Best nella sua biografia "Gli Earthquakes stavano fallendo miseramente nello sforzo di tornare all'altezza della loro reputazione". Al termine della stagione 1980 Hiddink torna in Olanda. Nel 1981, nonostante i 13 goal di Best, tra i quali uno dei più belli della sua carriera contro gli Strikers, San Jose ancora una volta non raggiunge i play-off per la quarta volta consecutiva, terminando il campionato nella Western Division come fanalino di coda con 11 vittorie e 21 sconfitte. La media spettatori diminuisce ancora, arrivando a 12.400 paganti. Rimane agli onori delle cronache un tour dei San Jose Earthquakes in Gran Bretagna, del quale però sono noti a noi solo i risultati contro l'Hibernian (3-1 per gli scozzesi con goal della bandiera per SJ dell'ex Best) e contro il Linfield (1-1).

Spartan Stadium, mercoledì 22 luglio 1981, 11,629 i fans sugli spalti. Il gol arriva al 56', dopo un momento di confusione in campo che aveva visto ammoniti sia il grande George che il portiere Phil Parks, oltre ad un discutibile gol del tedesco campione del mondo Bernd Holzenbein, che aveva portato gli Strikers a 2-0. Al 56' l'azione parte da Gary Etherington e David Irving sulla destra, ma è Best ad arrivare sino in area mettendo letteralmente a sedere gli aversari (ne salta 5) fino a depositare la palla nell'angolo destro alle spalle del portiere Jan van Beveren, accorciando le distanze. Poco dopo è ancora Best a pareggiare, su rigore stavolte, facendo andare il match ai supplementari. La classe… Best ci prova dalla distanza sorprendendo Van Beveren che tocca appena, sulla ribattuta arriva Mustafa Hukic che dà  la vittoria ai Quakes. Memories…


The Best goal

Nel 1982, data la disastrosa situazione economica della NASL, tutte le squadre cercano di tagliare i costi, determinando così l'esodo della maggior parte delle stesse straniere che tornano in blocco nelle rispettive patrie, e di alcuni giocatori americani che si lasciano attrarre dalle sirene della MISL, determinando così un calo del livello di gioco e di conseguenza anche di spettatori generalizzato che aggraverà  la situazione. I San Jose Eartquakes lasciano andare via Best, e non acquistano nessun sostituto di nome. Purtroppo per i Quakes anche la stagione 1982 si conclude con il mancato raggiungimento dei play-off, causa piazzamento al penultimo posto della Western Division, con 13 vittorie e 19 sconfitte. Gli spettatori allo Spartan Stadium scendono 11.012 a partita. Va peggio nel torneo indoor 1981/1982 dove i Quakes arrivano ultimi nella West Division con 5 vittorie e 13 sconfitte e la media spettatori indoor crolla a 2.843 presenze.

Nel 1983, l'anno del Team America, la squadra cambia nome in Golden Bay Earthquakes, pur continuando a giocare allo Spartan Stadium, con la speranza di aumentare così il numero degli spettatori. Mandaric acquista l'uruguagio naturalizzato americano Fernando Clavijo, già  professionista nell'Atenas di Montevideo a conosciuto negli Usa per aver giocato nei New York Apollo nella ASL e per aver prestato i suoi servigi ai New York Arrows nella MISL (ed oggi coach dei Colorado Rapids della MLS con risultati altalenanti). Altro colpo per i Golden Bay è il croato Steve, vero nome Slavisa, Zungul, già  stella nell'Hajduk Spalato e conosciuto negli USA per aver giocato nei New York Arrows. Coadiuvati dai nuovi acquisti i Golden Bay, con 20 vittorie e 10 sconfitte arrivano secondi nella Western Division, con conseguente risalita della media spettatori che tocca le 11.933 presenze. Durante i play-off, rivisti dopo 5 anni bui, gli Earthquakes fanno polpette dei Chicago Sting sconfiggendoli per 6-1, ma nella gara di ritorno cadono per 1-0. Si rende necessario il mini game dove i Golden Bay eliminano gli Sting per 5-2. Nel turno successive però sono però i Toronto Blizzard ad avere ragione dei Golden Bay Earthquakes vincendo sia all'andata che al ritorno per 1-0 (dts) e 2-0. L'allenatore Dan Popovic è nominato coach of the year, Steve Zungul finisce al terzo posto della classifica cannonieri con 16 reti, dove figura con una rete in meno Godfrey Ingram. Steve Zungul, assieme al centrocampista Stan Terlecki, verranno nominati nei NASL All Stars '83. Sul fronte indoor invece la stagione NASL non ha luogo causa problemi economici, così gli Earthquakes si uniscono alla MISL per la stagione 1982/83. Con 17 vittorie e 31 sconfitte i Golden Bay finiscono al penultimo posto della Western Division.

Nel 1984, Stan Terlecki viene ceduto ai New York Cosmos, ma arriva lo jugoslavo-canadese Branko Segota, già  conosciuto per i suoi servigi nella MISL. Le premesse per un campionato di vertice nel 1984 ci sono tutte, ma vengono impietosamente disattese dai fatti. Nonostante i goal di Zungul e Segota, rispettivamente al primo e secondo posto della classifica marcatori, i Golden Bay Earthquakes terminano ancora una volta il campionato, l'ultimo della NASL, all'ultimo posto della Western Division, con 8 vittorie e 16 sconfitte. La media spettatori scende a 10.676. Steve Zungul viene nominato MVP e viene nominato tra le NASL All Stars '84. Il 1984 vede anche l'organizzazione dell'ultimo torneo indoor della NASL. Con 19 vittorie e 13 sconfitte i Quakes riescono ad arrivare ai play-off dove però vengono sconfitti dai San Diego Sockers per 5-2 e 7-2. Steve Zungul è capocannoniere anche nel torneo indoor.

Alla fine della stagione 1984 la NASL fallisce, ma gli Earthquakes, ora con l'originale dicitura San Jose Earthquakes e non più Golden Bay, risorgono grazie al presidente Peter Bridgewater e disputano nel 1985 il campionato WSA, una nuova lega semiprofessionista nata dopo il fallimento di NASL ed USL. A rendere più interessante la stagione avrebbero dovuto contribuire i tour di Aston Villa e West Bromwich Albion, ma la tragedia dell'Heysel in Belgio avvenuta nello stesso anno, fa si che la FIFA promulghi il famoso divieto per le squadre inglesi di oltrepassare i confini della madrepatria, ad esclusione della nazionale. In sostituzione delle due squadre britanniche, vengono chiamati i brasiliani del Santos e i portoghesi dello Sporting Lisbona,in più la WSA, per aumentare il numero di partite organizza dei match contro gli Edmonton Brickem e la Nazionale del Canada, con i risultati valevoli per la classifica. I San Jose Earthquakes riescono vincere il campionato, cosa mai riuscita nella NASL e nella MISL, davanti ai Victoria Ripide che si ritirano a fine campionato. Non abbiamo notizie sui giocatori che al tempo componevano la rosa degli Earthquakes.

Nel 1986 la WSA si espande allungando il calendario a 14 partite, contando anche i risultati delle partite disputate contro Dundee FC e Manchester City. Il campionato viene vinto dagli Hollywood Kickers, mentre i San Jose Earthquakes arrivano penultimi con 3 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte, i giocatori da ricordare di quella sfortunata formazione sono Chance Fry, Derek Sanderson e Steve McCargo. Nel 1987 le cose per San Jose vanno meglio, con 31 punti si piazzano a pari merito di San Diego Nomads e Seattle Storm. Nello spareggio per la finale San Jose prevale su Seattle per 3-0 ma in finale purtroppo sono i San Diego Nomads a portarsi il titolo a casa a spese degli Earthquakes che vengono sconfitti per 3-1. Vale la pena di ricordare l'accaccante J. Mihaljevic, capocannoniere WSA e George Pastor.

Nel 1988 Bridgewater vende la compagine di San Jose ad una nuova dirigenza. La squadra si piazza al terzo posto con 7 vittorie e 5 sconfitte ed un'altra volta deve effettuare lo spareggio per il titolo, contro quei San Diego Nomads dai quali erano stati sconfitti in finale l'anno precedente. La partita termina ai rigori ed è San Jose ad avere ragione di San Diego per 2-1. La finale però si rivela ancora una volta amara per gli Earthquakes perché verranno travolti in finale dai Seattle Storm per ben 5-1. Il centrocampista Thomas Boy e l'attaccante Abuelo Cruz vengono nominatii tra le all stars della WSA, ma al termine della stagione, causa mala gestione dei nuovi proprietari, i San Jose Earthquakes falliscono.

Nel 1994, sulla scia del grande successo dei mondiali negli Usa (con gran stupore e delusione di scettici delatori e menagrami), la USSF, assieme ad un pugno di investitori annuncia ufficialmente la nascita della MLS, con San Jose nelle prime 7 città  che ospiteranno una franchigia. Il 17 ottobre 1995 viene trasmesso in diretta TV "MLS Unveiled" con i nomi, le maglie, i loghi ed i giocatori che comporranno le future squadre, il nuovo sodalizio per la città  del terremoto si chiama San Jose Clash, e giocherà  allo Spartan Stadium come avevano fatto in passato i mai dimenticati San Jose Earthquakes. Sempre allo Spartan Stadium, a testimonianza di quello che gli Earthquakes e la comunità  di San Jose ha rappresentato e rappresenta per il soccer negli USA, viene tenuto il match inaugurale della MLS, tra San Jose Clash e DC United il 9 aprile 1996. La partita viene seguita allo stadio da 31.000 appassionati e trasmessa in diretta dalla ESPN. Il risultato viene sbloccato negli ultimi secondi da Eric Wynalda, regalando la vittoria ai San Jose Clash. Il 27 ottobre 1999, la famiglia Kraft, che ha comprato la franchigia dalla MLS, acquista il copyright sul vecchio nome San Jose Earthquakes facendo si che la compagine di San Jose torni al vecchio e storico nome dopo 4 anni passati come San Jose Clash. La trovata viene recepita in modo positivo dagli appassionati del soccer locali e non, ma questo non farà  aumentare il pubblico allo Spartan Stadium. Anzi, dato il pessimo andamento della squadra, sul fondo della Western Division con 7 vittorie, 8 pareggi e 17 sconfitte, crolla da 14.959 a 12.460 spettatori.

Nel 2001 la squadra viene rilevata dal gruppo Silicon Valley Sports & Entrateinment, e la squadra viene rivoluzionata sia nel parco giocatori che nell'ambito della gestione. Via il general manager Lynne Meterparel, al suo posto Tom Neale, e l'allenatore candese Frank Yallop prende il posto del tedesco Lothar Osiander. Arriva il difensore Jeff Agoos dai DC United, ritorna Ramiro Corrales (oggi in Norvegia al SK Brann), così come Troy Dayak, di ritorno da un brutto infortunio nei due anni spesi in A-league. Dai Richmond Kickers arriva il candese Dwayne De Rosario, dai tedeschi del Bayer Leverkusen in prestito l'attaccante Landon Donovan, non contento di scaldare la panchina in Germania e troppo felice di tornare nella sua amata California. Dagli inglesi del Wallsall FC viene acquistato il centrocampista danese Ronnie Ekelund, con un passato nel Brà¶ndby ma anche al Southampton, qualche apparizione al Manchester City ed un'esperienza in Francia tra le fila del Toulouse. Manny Lagos invece arriva dai Tampa Bay Mutiny, mentre il difensore Eddie Robinson preso dalla University of North Carolina. La preparazione precampionato viene effettuata in Messico. I San Jose Earthquakes escono rigenerati dalla campagna acquisti e dall'aria nuova che si respira sia in campo che nello staff dirigenziale, e terminano la regular season al secondo posto della Western Division totalizzando 45 punti, due in meno della capolista Los Angeles Galaxy, ma causa la tragedia dell'11 settembre il campionato viene interrotto ed i play-off vengono disputati sulla base delle partite giocate fino a quel momento. La MLS si impegnerà  molto dal punto di vista della solidarietà  giocando varie partite per poter donare del denaro ai familiari delle vittime. Nel primo turno dei play-off gli Earthquakes hanno la meglio sui Columbus Crew per 3-1 e 3-0, ma nella fase successiva sono i Miami Fusion a spuntarla nella partita d'andata sconfiggendo San Jose per 1-0. Il ritorno allo Spartan Stadium non ha storia, con gli Earthquakes che fanno a pezzi i Miami Fusion sconfiggendoli per ben 4-0. Si rende così necessario lo spareggio, che viene vinto da San Jose per 1-0, volando così al Columbus Crew Stadium dove il 21 ottobre di fronte a 21.626 spettatori si svolge la finale tra San Jose Earthquakes e Los Angeles Galaxy, questi ultimi per la terza volta in finale senza vincere mai il titolo. Los Angeles passa in vantaggio al 21' quando Luis Hernandez, assistito da Greg Vanney infilza il portiere Joe Cannon, ma gli Eartquakes non si perdono d'animo e verso la fine del primo tempo trovano il goal del pareggio con Landon Donovan assistito da Ronald Cerritos. Nel secondo tempo gli Earthquakes attaccano ma non riescono a segnare, così si rendono necessari i tempi supplementari, al tempo con la regola del golden goal. Entrato in campo da appena 6 minuti, il danese Eklund crossa in area dei Galaxy, dove Dwayne De Rosario tira una staffilata che si conficca dritta in rete. I San Jose Earthquakes conquistano così la loro prima MLS Cup. La media spettatori nella regular season registra però un pauroso calo attestandosi ad appena 9.635 presenze, ma durante i play-off cresce arrivando a 13.269 paganti. Joe Cannon si piazza al terzo posto della classifica portieri, Frank Yallop viene nominato coach of the year, Jeff Agoos premiato come defender of the year, la squadra vince il fair play award, e Troy Dayak è il come back player of the year.

Nel 2002 avviene un altro avvicendamento al vertice dei Quakes, la squadra viene gestita in tandem da Silicon Valley Sports & Entrateinment e dall'Anschutz Entrateinment Group, e il general manager Tom Neale viene sostituito dallo scozzese Jonny Moore, già  giocatore con gli Earthquakes ai tempi della NASL. A rinforzare la squadra viene acquistato dai Dallas Burn l'italo-argentino con passaporto ecuadoriano Ariel Graziani, mentre viene ceduto ai Dallas Burn il salvadoregno Ronald Cerritos. In virtù della MLS Cup 2001, i San Jose Earthquakes disputano per la prima volta nella loro storia la CONCACAF Champions' Cup, ovverosia la Coppa dei Campioni del nord-centro America. San Jose passa il primo turno contro gli honduregni del CD Olimpia, vincendo in Honduras per 1-0 e in California per 3-1, ma nella fase successiva, poco possono i Quakes contro i messicani del Pachuca. La compagine californiana perde 3-0 in Messico, rendendo così inutile la vittoria per 1-0 allo Spartan Stadium. Nella regular season i San Jose Eathquakes arrivano secondi nella Western Division con 45 punti, la media spettatori è di 11.150 presenze, meno rispetto al 2000 ma molto meglio rispetto all'anno precedente. La corsa alla MLS Cup 2002 finisce però al primo turno, con doppia sconfitta per 2-1 ad opera dei Columbus Crew. Ariel Graziani va a segno per 14 volte, e Joe Cannon viene nominato goalkeeper of the year. Al termine della stagione il consorzio Silicon Valley Sport and Entrateinment lascia il campo libero alla Anschutz Entrateinment Group. Joe Cannon, Jimmy Conrad, Wade Barret ed Ariel Graziani lasciano la squadra, arrivano il portiere canadese Pat Onstad dai Rochester Raging Rhinos della A-League, dai Los Angeles Galaxy il difensore Craig Waibel, così come il centrocampista Brian Mullan, mentre il difensore Todd Dunivant viene prevelato dal Boulder Rapids Rerserve militante in PDL. Ciliegina sulla torta è l'hawaiano Brian Ching, prelevato dai Seattle Sounders dopo essere stato tagliato due anni prima dai Los Angeles Galaxy con i quali aveva totalizzato 8 presenze.

Per prepararsi alla stagione 2003 i San Jose Earthquakes volano in Spagna, più precisamente a Murcia, per disputare il trofeo estivo La Manga Cup (torneo che di solito vede in campo squadre che seguono il calendario calcistico nordico, tipo le scandinave e le russe). La prima partita del torneo è contro il Rosenborg e si conclude con la vittoria dei norvegesi per 2-0, mentre il match successivo contro i russi del Rubin Kazan finisce in pareggio per 1-1. Un'altra sconfitta arriva ad opera del Viking Stavanger per 3-1 ma la partita conclusiva del torneo contro il Lyn Oslo si conclude con la vittoria dei californiani per 3-1. La regular season ha inizio, e con 14 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte i San Jose Earthquakes fanno il vuoto nella Western Division con 51 punti, la media spettatori però scende inspiegabilmente a 10456 paganti, ma nei play-off tocca il picco di 15.127 presenze. Le eliminatorie non cominciano bene per San Jose che cade a Los Angeles per 2-0. Tra le mura amiche però i Quakes regolano la pratica vincendo per ben 5-2 mandando i Galaxy a casa. Nel turno successivo San Jose stacca il biglietto per la finale vincendo contro Kansas City per 3-2. La finale si gioca il 23 novembre all'Home Depot Center di Carson davanti a 27.000 spettatori e vede fronteggiarsi San Jose Earthquakes e Chicago Fire. L'adrenalina è alle stelle e al quinto minuto Ekelund porta in vantaggio San Jose, Landon Donovan raddoppia al 38', poco dopo l'inizio del secondo tempo però DaMarcus Beasley accorcia le distanze, ma solo un minuto dopo Richard Mulrooney riporta gli Earthquakes in una situazione di tranquillità  segnando il goal del 3-1, ma al 54' un'autorete di Chris Roner, entrato pochi minuti prima fa si che Chicago possa credere di farcela, gli attacchi dei Fire aumentano ma il portiere Pat Onstad fa buona guardia. Ma al 71' Landon Donovan, assistito dal canadese De Rosario, fissa il risultato sul 4-2, e per San Jose è la seconda MLS Cup in due anni. Pat Onstad è nominato ancora una volta goalkeeper of the year, e sia lui che Landon Donovan sono nominati nei Pepsi Best 11.

Al termine della stagione 2003 il general manager Jonny Moore fa posto ad Alexi Lalas, e in panchina Dominic Kinnear subentra a Frank Yallop. La squadra non subisce grossi cambiamenti ad eccezione della cessione di Manny Lagos. In CONCACAF Champions' Cup San Jose non va oltre il primo turno contro i guatemaltechi del CSD Municipal, perdendo in Guatemala per ben 4-2 e vincendo allo Spartan Stadium per 2-1, la differenza reti purtroppo arride ai centroamericani che passano così il turno. Nel 2004 i San Jose Earthquakes stentano e raggiungono i play-off in virtù del quarto posto con 38 punti, solo due in più del fanalino di coda Dallas Burn. La media spettatori comunque si alza fino ad arrivare ai 13.001 presenti, la più alta dal 1999. Durante i play off però, la sconfitta subita ad opera di Kansas City per 3-0 demoralizza i tifosi degli Earthquakes che disertano lo stadio lasciando solo 8.659 aficionados a supporto della squadra che, pur vincendo tra le mura amiche per 2-0, non passa il primo turno dei play-off causa differenza reti. De Rosario viene insignito del premio goal of the year, mentre grazie ai suoi 12 goal e 4 assist, Brian Ching viene nominato come back player of the year, e viene convocato nei Pepsi Best 11.

Al termine della stagione Ramiro Corrales viene ceduto ai norvegesi dell'Ham-Kam, mentre Jeff Agoos approda ai Metrostars, (che nella stagione 2006 diventeranno Red Bulls). Landon Donovan, scaduto il termine del prestito torna in Germania, ma riesce dopo pochi mesi passati a scaldare la panchina del Bayer Leverkusen, ad accasarsi a Los Angeles sponda Galaxy, stesso lido di approdo del difensore Todd Dunivant. Ronnie Ekelund invece viene ceduto ai California Cougars, militanti nella riformata lega indoor MISL. Ritornano all'ovile Ronald Cerritos e Wade Barret. Prima dell'inizio della stagione MLS 2005, i Quakes volano in Spagna a disputare ancora una volta il torneo estivo La Manga Cup. San Jose inizia nel migliore dei modi vincendo per 3-1 contro gli svedesi del GIF Sundsvall, e nella partita successiva si impone sui norvegesi dello Stabaek per 2-1. In semifinale incontra ancora una volta i norvegesi del Viking Stavanger, ma questa volta i californiani pareggiano 1-1. La lotteria dei rigori dà  ragione ai norvegesi, così ai San Jose Earthquakes non resta che giocarsi la finale per il terzo posto contro gli ucraini della Dinamo Kiev. Anche questa volta finsce 1-1 sul campo e sono ancora i rigori a decidere, la fortuna è benevola con i Quakes che sconfiggono dal dischetto gli ucraini per 6-5. Questa buona affermazione estiva fa pensare ad un campionato di vertice e così è nonostante la maretta societaria. Alexi Lalas viene sostituito da Kate Mc Allister e Ken Freccero, che occupano il posto di general manager ad interim. La squadra però sembra non risentirne, e termina il campionato saldamente al comando della Western Division con 64 punti, 16 in più di Dallas. In virtù del miglior punteggio nella regular season la squadra viene insignita del Supporters' Shield. La corsa al titolo però termina al primo turno dei play-off, ad opera dei Los Angeles Galaxy che vincono all'Home Depot Center per 3-1 e pareggiano per 1-1 allo Spartan Stadium. La media spettatori aumenta leggermente rispetto all'anno prima toccando le 13.037 unità , con un picco di 17.824 paganti durante i play-off. Pat Onstad è nominato ancora una volta goalkeeper of the year mentre Ronald Cerrito vince il Kraft fair play award.


San Jose Earthquakes 2005 – Highlights

Al termine della stagione 2005 però, dati gli infruttuosi colloqui con il comune di San Jose e l'impossibilità  di costruire in tempi brevi un SSS, la AEG prende la sofferta decisione di spostare la squadra ad Houston. Don Garber però promette ai tifosi di San Jose di impegnarsi affinché gli Earthquakes ritornino il più presto possibile nella MLS. Nel 2006 Lew Wollf e John Fisher, proprietari della franchigia MLB Oakland A's, acquistano i diritti dalla MLS per poter usufruire di un opzione triennale al fine di riportare in vita gli Earthquakes, e creano il consorzio Earthquakes Soccer LLC. Gli uffici vengono collocati all'interno del Fairmont San Jose Hotel, e come amministratore delegato viene designato l'ex responsabile dell'ufficio marketing ed acquisti degli A's David Alioto. Dato lo stallo e l'esito negativo in seguito delle trattative per la ristrutturazione dello Spartan Stadium, l'operazione per il ritorno del soccer a San Jose sembra arrivata ad un punto morto, ma grazie ad un accordo raggiunto il 12 giugno 2007 con il comune di San Jose per la costruzione di un nuovo stadio di 22.000 posti espandibile a 30.000, pronto nel 2010, il ritorno dei San Jose Earthquakes diventa realtà .

L'annuncio viene dato il 18 luglio 2007 alla vigilia dell'All Star Game dal commissioner della MLS Don Garber che assieme a Lew Wolff e John Fisher ufficializza il ritorno dei San Jose Earthquakes nella stagione 2008. In attesa della costruzione del nuovo stadio, gli Earthquakes giocheranno nella Western Conference della MLS 2008, con stadio di casa il piccolo (12.500 posti) Buck Shaw Stadium nel campus della Santa Clara University. Per le partite più importanti (ad es. contro i Los Angeles Galaxy di David Beckham) sarà  invece sfruttato il McAfee Coliseum di Oakland (63,026 posti).

Per alcune delle informazioni di questo articolo si ringraziano Franco Spicciariello, Falvo e il forum di BigSoccer.com

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