Terza delusione per Salt Lake

Carey Talley, Eddie Pope e Matias Mantilla festeggiano la Rocky Mountain Cup dopo aver battuto Colorado

Il Real Salt Lake arriva all'inizio del campionato MLS 2007 con grandi aspettative, avendo terminato la stagione 2006 con una grande rimonta, che lo aveva portato ad un soffio dai playoff. Un record di 10-13-9 aveva spinto il team dello Utah fino ad appena 2 punti dal paradiso dei playoff, a pari punti con LA. Tutto però si è infranto all'ultima giornata, e anche il secondo anno di esistenza della franchigia è terminato senza play off.

Bendate le ferite la dirigenza e l'allenatore John Ellinger decidono di attrezzarsi per la nuova stagione. Gli arrivi tanto attesi per rinforzare la squadra e proseguire nello slancio della stagione precedente sembrano esserci in partenza: primo fra tutti Freddy Adu, considerato da tutti una delle future stelle del panorama USA. Il giovanissimo attaccante (appena 18 anni ma già  3 stagioni fra i professionisti) arriva dal DC United, dove era poco utilizzato e sembrava pronto, finalmente protagonista e titolare di una squadra, a fare faville sotto la guida di quello che era stato il suo mentore nella Nazionale USA under 17. Altra aggiunta in attacco, il panamense Luis Tejada, famoso tanto per la sua fantasia che per la sua scarsa preparazione atletica. A prendere il posto fra i pali del portiere veterano Scott Garlick arriva Nick Rimando, altro veterano con ben 7 anni di MSL alle spalle fra Miami Fusion e DC United.

L'arrivo di Rimando è il risultato di una piccola bufera. Il portiere arriva come "effetto collaterale" dell'affare Adu da D.C., ma essendo la posizione copertissima con Seitz e Garlick, viene girato a New York. Purtroppo il 35enne portiere Scott Garlick decide di punto in bianco di ritirarsi per andare a fare il manager altrove (visti anche gli stipendi della MLS), lasciando il rookie Chris Seitz da solo. La dirigenza di Salt Lake si trova quindi costretta in pratica a ricomprare da New York il portiere, pagandolo in sostanza per due volte nel giro di qualche settimana. Episodio che dà  la stura ai critici della squadra dello Utah, oltre che confermare i dubbi sulla gestione Checketts-Howes.

Altro avvenimento al limite del ridicolo, il "rapimento" dell'attaccante Jason Kreis da parte della nuova franchigia di Toronto: la dirigenza del Real aveva infatti lasciato il veterano con contratto unprotected, quindi selezionabile per l'expansion draft. Toronto, in una mossa piuttosto discutibile sceglie Kreis al draft, constringendo RSL a sborsare una cifra (che molti hanno definito, non senza ironia, un vero e proprio riscatto) vicina ai $125.000 per riavere Kreis nel roster.


Real Salt Lake 2007 Best Goals

Ecco quindi al via delle danze una squadra che punta quantomeno a ripetere l'anno passato, a non ridursi ad essere squadra materasso della Western Conference. Ma evidentemente i conti sono stati fatti senza l'oste, fin da subito la squadra si dimostra fragile, incapace di imporre il proprio gioco e soprattutto di segnare gol.

Generalmente il cammino di una squadra si può dividere in fasi contraddistinte da diverso rendimento o risultati. Una operazione simile con RSL è difficile. La stagione sembra da subito una via crucis fatta di pareggi strappati con le unghie e coi denti, anonime sconfitte e occasionali vittorie. Addirittura la prima vittoria si fa attendere ben due mesi e 12 partite, peggiore striscia senza vittorie della storia della MLS.

Dopo le prime settimane di campionato, la dirigenza tenta una mossa molto "italiana" per risvegliare una squadra, quasi K.O. dopo appena un mese: fuori il coach della fondazione, Ellinger, dentro Kreis (che passa così dal campo alla panchina) sperando in una risposta soprattutto mentale alla crisi. Risposta che però non si verifica. Quando poi le formazioni provate dagli allenatori cambiano di settimana in settimana, tentando di trovare quel gioco sempre mancante (e un po' anche perché tanto peggio di così difficilmente si poteva andare) ci si rende conto che la squadra che puntava ad un posto playoff non esiste, se non nelle fanfare della dirigenza.

A complicare ulteriormente la situazione per la squadra arriva l'offerta del Benfica, che a metà  stagione porta Freddy Adu finalmente in Europa, trasferimento favoleggiato e pronosticato da tutta la stampa americana da molto tempo.

La sterilità  dell'attacco si dimostra un grosso cruccio per coach Ellinger e poi per il suo sostituto Kreis. Il navigato tecnico, alla prima esperienza da head coach in MLS, si ritrova con giocatori che rendono molto meno di quanto sperato, a cominciare da Adu, che doveva illuminare il centrocampo del Real, sembra invece quello dell'ultimo periodo a Washington, quello che stava in panchina a vedere Christian Gomez giocare nella sua posizione. Ma il problema principale del RSL è relativo soprattutto alla sterilità  sotto porta. Basti pensare che il capocannoniere della squadra, Robbie Findley, ha sommato a malapena 6 gol in tutto l'anno.

Quello che ha funzionato è (strano a dirsi) la difesa, guidata da due veterani come Eddie Pope (che a fine stagione ha deciso ritirarsi), affiancato a campionato iniziato dall'argentino Matias Mantilla (26enne con un passato tra Argentinos Juniors, Huracà¡n e Defensores de Belgrano) in mezzo, e Nick Rimando in porta, raramente ha concesso spazio libero alle incursioni avversarie. Ma come si sa, non basta una buona difesa a non prendere gol e vincere le partite. Sia chiaro, anche qui la sufficienza non la si raggiunge, ma qualcosa lo si doveva pure salvare, per quanto in minima parte.

Miglioramenti si sono poi visti con l'arrivo in mezzo del nazionale USA (in Copa America) Kyle Beckermann dai Colorado Rapids e dell'argentino Fabian Espindola (cresciuto nel Boca Juniors ma preso dagli ecuadoregni del LDU Quito). In avanti invece Javier Morales (alle spalle Newells e Arsenal de Sarandì, arrivato dal UD Vecindario, seconda divisione spagnola), insieme a Findley e al deludente Alecko Eskandarian (liquidato da Toronto), non è riuscito a tappare il buco derivante dalla partenza dello scontento Jeff Cunningham (capocannoniere 2006) per Toronto.

Nota positiva per la squadra e i tifosi la vittoria nella Rocky Mountain Cup contro i Colorado Rapids, una delle coppe (piuttosto folkloristiche a dire il vero) assegnate per i "derby" della MLS. La Coppa delle Montagne Rocciose si assegna alla squadra (fra Rapids e Real) che negli scontri di Regular Season fa meglio. Quest'anno delle sei vittorie in totale nel tabellino del Real, due sono arrivate proprio contro i Rapids fra settembre e ottobre, tanto è bastato per il trofeo, e per rovinare i sogni play off della squadra di Denver, loro sì ancora in corsa fino all'ultimo per la post season.

La stagione del Real Salt Lake è stata quindi molto avara di soddisfazioni, lasciando i supporters della squadra con l'amaro in bocca e facendo sorgere due necessità  impellenti. La prima è senza dubbio cercare di allestire una squadra degna di tal nome per il 2008, capace di non ridursi dopo un mese ad essere senza grinta e senza obiettivi.

Il secondo interrogativo riguarda la dirigenza. Il presidente Checketts ha in parte già  risposto silurando il DG Howes, ma il nuovo assetto della società  sembra ancora incerto, al momento, proprio adesso che pare finalizzato l'accordo per un soccer specific stadium da $110 milioni nel sobborgo di Sandy (UT), che dovrebbe essere pronto nel 2008.

Sicuramente il RSL è una squadra a cui serve un progetto per puntare a qualcosa, non sono più una squadra appena creata, è tempo di cominciare a fare sul serio.

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