US Open Cup Final Preview

Denilson: se il brasiliano si sveglia, per Boston saranno dolori…

Questa sera, 3 ottobre 2007 alle 20 (ora degli USA costa Est, in Italia all'incirca le 2 del mattino) i New England Revolution si recheranno al Pizza Hut Park di Frisco, casa del FC Dallas. Non si tratta di una normale partita di regular season, in palio c'è la US Open Cup 2007. La partita verrà  trasmessa in diretta nazionale su Fox Soccer Channel. Cerchiamo dunque di capire quali sono le reali possibilità , per ognuna delle contendenti, di portare a casa il trofeo.

IL MOMENTO GENERALE
Boston al momento occupa il 2° posto nella Eastern Conference e il 2° posto assoluto nella classifica generale; Dallas è al 3° posto della Western Conference ma al in classifica generale. Inoltre i Revs sono già  sicuri di fare la post-season, gli Hoops (per quanto sia solo una formalità ) devono ancora agganciarla matematicamente.

Può sembrare superfluo un raffronto del genere, ma non lo è per nulla: infatti Dallas giocherà  con molta apprensione, perché ha la concreta possibilità  di portare a casa un trofeo importante, d'altro canto sa bene che non può permettersi di sprecare troppe energie o di rischiare infortuni in un momento topico della regular season. Ricordiamoci sempre che il FC Dallas dà  dichiaratamente la caccia al titolo MLS da almeno 4 stagioni, e per un motivo o per l'altro lo fallisce puntualmente.

Anche i Revs potrebbero però sentire la tensione legata a questo appuntamento: Boston ha giocato 3 Finali per il titolo MLS (2002, 2005 e 2006) senza vincerne nemmeno una; ha inoltre giocato la finale della US Open Cup 2001 perdendola contro i L.A. Galaxy (sempre loro, dev'essere una maledizione"). Insomma, possiamo ben dire che sarebbe ora che la Beantown calcistica portasse a casa un trofeo. Di sicuro i giocatori sentono questa responsabilità  e se ne faranno carico.

I PRECEDENTI IN CAMPIONATO
Questa sarà  la 3ª volta che le 2 squadre si affrontano quest'anno. Nei 2 incontri di campionato ha sempre prevalso Boston (4-2 al Gillette Stadium e uno striminzito 1-0 al Pizza Hut Park, con grandi parate di Reis determinanti per il risultato).

In generale, però, i Revs comandano alla grande negli scontri diretti: 19 vittorie Boston, 9 vittorie Dallas, 1 solo pareggio. Da quando poi alla guida del team biancorossoblu c'è Steve Nicol, lo score è di 11 vittorie, 0 pareggi e sole 3 sconfitte.

La curiosità  è che quando ha giocato al Pizza Hut Park contro avversari che non fossero gli Hoops (dunque nelle finali 2005 e 2006) Boston ha sempre perso.

Naturalmente ogni gara fa storia a sé e tutti questi precedenti non conteranno nulla o quasi quando le squadre saranno in campo, ma di certo Dallas non vorrà  farsi imporre il 3° stop consecutivo della stagione dai Revolution, tanto più che c'è in palio un trofeo di grande importanza.

GLI UOMINI-MATCH
Per quanto riguarda Boston, di sicuro l'osservato speciale sarà  Taylor Twellman, il cannoniere principe di questa squadra. Twellman non sarà  mai l'attaccante adatto a palcoscenici diversi da quello della MLS, perché sta bene negli USA: ha già  giocato in Europa (in Germania, al Monaco 1860), ma la fretta con la quale è tornato a casa fa capire che la sua dimensione è quella. Inoltre, anche nelle partite con la nazionale ha dimostrato di soffrire contro squadre sudamericane o europee.

Ma nella MLS Twellman è un vero falco delle aree di rigore: sa segnare in ogni maniera e soprattutto sa farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Quello che sembra mancare è la capacità  di risultare determinante nelle partite decisive, nelle gare "senza domani".

Un altro elemento su cui i Revs possono contare è Steve Ralston, assist-man ormai consolidato (1° nella classifica ogni-tempo della MLS). Ralston comincia ad essere in là  con gli anni (ormai sono 33) e avrebbe bisogno di tirare il fiato, ma con un appuntamento così importante all'orizzonte c'è bisogno di tutti gli uomini migliori.

Tanto più che Boston non potrà  contare su Shalrie Joseph, squalificato per l'espulsione rimediata in semifinale contro Carolina, e quindi mancherà  il "fosforo" in mezzo al campo. Vedremo cosa inventerà  coach Nicol per ovviare a questa assenza.

Per quanto riguarda Dallas, sotto i riflettori ci sarà  Carlos Ruiz, tornato recentemente (proprio contro Boston in campionato) a far sentire la sua voce nella categoria "gol segnati". Il guatemalteco, se giocherà  come sa e come può, sarà  determinante per la sua capacità  di saltare l'uomo negli spazi brevi e per la sua abilità  nel gioco di testa. Starà  ai suoi compagni metterlo nelle condizioni di sfruttare queste abilità .

Per esempio potrebbe svolgere egregiamente questo ruolo Juan Toja, che oltre ad essere un eccellente scorer ha anche un fiuto particolare per l'ultimo passaggio. Per non parlare di Denilson tra le file degli Hoops: se questa sera dimostrasse di essersi ambientato e cominciasse a tirare fuori alcuni dei suoi numeri (non fine a sé stessi, almeno), per la difesa dei Revs potrebbe mettersi male: il brasiliano potrebbe agire da 2ª punta o da rifinitore, in ognuno dei 2 casi è capace di fare molto male.

LE TATTICHE
Parlare di tattiche nella MLS di solito è un po' superfluo: la più grande mancanza (almeno ai nostri occhi europei, avvezzi da anni ad alchimie tattiche rivoluzionarie) del calcio americano è proprio questa, cioè l'apparente noncuranza per l'aspetto tattico sotto cui preparare una gara.

Ma in panchina, casualmente, siedono 2 allenatori europei. Steve Nicol lo conosciamo tutti: ex terzino destro del grande Liverpool degli anni '80 (per intenderci, quello che ha sfilato una coppa Campioni alla Roma nell'84), è attento alla preparazione tattica della squadra in una maniera certamente non maniacale come un Mourinho, ma di certo qualcosa ai suoi colleghi americani lo potrebbe insegnare. Non è un caso che i Revolution siano la squadra americana più somigliante ad una compagine inglese sotto l'aspetto tattico.

Lo stesso si può dire di Steve Morrow, coach di Dallas. Nordirlandese, ex Arsenal e Queen's Park Rangers (oltreché nazionale), Morrow ha speso l'ultima parte della propria carriera di giocatore a Dallas, dove ha iniziato ad allenare. Ma il patentino di allenatore l'ha conseguito in Inghilterra. Ormai la Gran Bretagna non è più la patria del "palla lunga e pedalare", anche laggiù i tecnici da qualche anno hanno cominciato a studiare nuove varianti tattiche.

Ciononostante, non crediamo che stasera assisteremo ad una gara "di scacchi" in questo senso. Teniamo sempre presente che negli USA i tatticismi hanno poco seguito, nessuno si esalta per un recupero difensivo, tantomeno per una diagonale eseguita bene. Laggiù vogliono lo spettacolo (leggi: occasioni da gol e, possibilmente, segnature).

Ma qualche indicazione tattica possiamo comunque tentare di tracciarla. Ed allora Nicol, dovendo ovviare all'assenza di Joseph, difficilmente proporrà  il consueto rombo di centrocampo; più probabilmente si affiderà  ad un centrocampo a 5, con Ralston in una posizione più centrale e più avanzata. A quel punto, Twellman diventerebbe unica punta; se però Nicol passasse alla difesa a 3 potrebbe rischiare Noonan accanto a Twellman.

Morrow, invece, ha solo l'imbarazzo della scelta in attacco: propendiamo però per l'utilizzo di Denilson dietro le punte, che a questo punto dovrebbero essere Ruiz ed Abe Thompson. È in difesa che Dallas potrebbe avere problemi: i difensori degli Hoops almeno uno svarione a partita lo fanno, per distrazione o per insicurezza. Ma se vogliono avere speranze questa sera, dovranno rimanere concentrati per tutti i 90 minuti.

A domani per il report della gara!

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