La dove non si vince più

Il North Side di Chicago, terra dei Cubs

Il 28 ottobre dalle parti dell'Illinois qualcuno avrà  tirato un sospiro di sollievo e qualcun altro avrà  invece sbuffato, di certo la vittoria delle calze rosse di Boston e l'incubo della maledizione scacciato via, avranno mosso anche nella Windy City le emozioni degli appassionati di Baseball.

Da quelle parti anche senza l'ufficialità  di un presagio come lo era per i bostoniani il “the curse of the bambino” la vittoria non si vede da troppo tempo. I White Sox vinsero le World Series nel 1917 mentre per i Cubs fu una decina di anni prima per la precisione nel 1908.

Sulla testa dei White Sox pende sicuramente l'infamia del 1919 con le partite truccate del famoso Black Sox Scandal che regalarono la vittoria nel Fall Classic di quell'anno ai Cincinnati Reds. I Cubs non hanno invece storie concrete su cui appoggiare qualsiasi maledizione che gli abbia impedito di vincere da quasi un secolo, anche se….

Ci sono stati in effetti dei tentativi di costruire qualche leggenda che avesse a che fare con l'astinenza di vittorie come quella di un proprietario di una taverna, tale William Sianis, che nel 1946 fece una fattura (nel senso di malocchio ovviamente) contro i Lovable Losers come vengono chiamati i Cubs perchè gli era stato impedito di entrare al Wigley Field con la sua piccola capretta (the curse of the billy goat).

I tifosi dei White Sox invece più che a pensare ad eventuali maledizioni o malocchi hanno sempre enfatizzato la povertà  di gioco che la squadra continua ad esprimere negli ultimi anni e nel South Side è ormai la rassegnazione a farla da padrone.

La verità  è che entrambe le due organizzazioni sono mancate in parte o totalmente nel cercare di costruire delle squadre in grado di arrivare fino in fondo alla stagione con la forza ed i mezzi giusti per poter essere protagonisti anche nel Fall Classic.

Lasciati da parte i discorsi da maghi e fattucchiere bisogna invece andare al sodo e ne i White Sox e tantomeno i loro dirimpettai del North Side hanno avuto squadre veramente forti negli ultimi anni.

I Cubs un qualcosa in più lo hanno anche fatto, grazie soprattutto ad una rotazione tra le più impressionanti in tutto il MLB e sono andati abbastanza vicini alla finale nel 2003 ed anche quest'anno hanno buttato via la possibilità  di acciuffare la wild card della NL con un finale di regular season disastroso.

D'altra parte i Cubs, dati da molti nel 2004 come favoriti nella NL Central, avevano iniziato la stagione nel peggior modo possibile dando vita ad una serie di polemiche sterili e dannose con la stampa locale che a Chicago ha un peso importantissimo per mantenere il clima giusto, o crearne uno ostile, intorno al lavoro delle due squadre.

Grossi problemi anche all'interno della clubhouse con molte divisioni tra i giocatori e Dusty Baker sempre costretto ad intervenire più per mettere ordine che per prendere decisioni di tipo tecnico.

La polemica tra il manager ed il deludente Sammy Sosa, che soprattutto dopo l'arrivo di Nomar Garciaparra si è sentito sempre meno il leader della squadra, è stata la ciliegina sulla torta per una squadra che con pochi ritocchi (la priorità  n. 1 è un buon closer), ma soprattutto con molta più serenità  e serietà  potrebbe essere veramente competitiva al massimo livello.

Differente la situazione al sud della città  dove le calze bianche una volta conquistato 4 anni fa il titolo della AL Central sono letteralmente spariti dalla circolazione, dimostrando soprattutto una grossa mancanza di personalità  e passione collettiva. La squadra ha assoluta necessità  di un leader che unito all'esplosiva personalità  del manager Ozzie Guillen può far rivivere soprattutto a livello emotivo lo spento team di oggi.

L'esempio da seguire è quello dei Red Sox con giocatori come Millar o addirittura ultimi arrivati come Roberts che nonostante non siano delle superstar e addirittura spesso costretti a starsene in panchina sono però degli autentici trascinatori nella clubhouse e diventano gli elementi catalizzatori necessari in ogni squadra vincente.

I White Sox devono anche ribaltare una tendenza che vede la Windy City sempre più Cubs inclinata e cercare di far avvicinare nuovamente i tifosi e conquistarne di nuovi. Ma i vecchi appassionati dei South Siders sostengono che l'attuale proprietà  è molto distratta e gli sforzi per far tornare competitivi i White Sox sono decisamente limitati.

Addirittura ci sono stati anni che nonostante i record delle due squadre parlassero chiaro come nel 2000 con i Cubs che termirano la regular season con un modesto 65 – 97 ed i White Sox invece con un 95 – 67 che gli permise il titolo di division furono molti di più i tifosi che durante la stagione affollarono il Wigley Field rispetto a quelli dell'allora chiamato New Comiskey Park.

Ma da queste parti dove il Baseball affonda le sue origini e la sua storia, quando le squadre si sposteranno verso il caldo della Florida o dell'Arizona a metà  del prossimo febbraio per l'inizio dello spring training, come buona tradizione si tornerà  per l'ennesima volta a parlare e a sognare con i Cubs ed i White Sox o chissà  con tutte e due come protagoniste delle prossime World Series.

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