Carlos Ruiz, è tornato l'attaccante più pericoloso della MLS
I cannonieri generalmente sono felici solo in un modo: quando segnano. Il loro obiettivo è solo trovare la rete avversaria, nient'altro. E per questo, dopo l'esordio nei playoff Ruiz è di nuovo un calciatore felice.
Carlos Ruiz ha guidato l'attacco di F.C. Dallas con 13 gol segnati quest'anno nella regular season. Ma questi sono i giorni più importanti per El Pescadito. L'attaccante guatemalteco si sta infatti liberando della negatività che si è caricata su di lui nella stagione 2005, una stagione memorabile per una serie di ragioni, tutte sbagliate. La versione 2006 di Ruiz invece è evoluta in un modello nuovo e scintillante.
Ad inizio stagione, l'ex capocannoniere e MVP della MLS assicurò tutti che quest'anno sarebbe stato completamente dedito alla squadra ed ai compagni, per dimostrare di meritarsi il rinnovo di un contratto da $400,000 annui, non poco, come sappiamo, per i parametri della MLS. Inoltre, Ruiz si era fissato un obiettivo di 20 gol per la stagione. Ad oggi Ruiz è a quota 14 (13 nella regular season e uno ieri contro i Colorado Rapids nell'andata della semifinale della Western Conference), e sembra difficile che ce la possa fare, ma la sua stagione è stata sicuramente ottima, in particolare per come è cambiato il suo approccio al gioco.
"Prima di tutto adesso penso alla squadra", ha detto. "Vincere il campionato, la MLS Cup. Solo dopo penso a me stesso. Solo se la mia squadra non dovesse vincere la MLS Cup allora risponderei a domande su me stesso. Oggi penso solo a questo, non a Carlos Ruiz“.
È chiaro che queste potrebbero essere solo parole, provenendo da un calciatore professionista, ma non sembra il caso di Ruiz. E lo si può ricavare innanzitutto da come l'ex Galaxy quest'anno sia stato molto più presente del solito. La sua stagione di debutto a Dallas, 2005, era stata marcato da una serie di ritardi e assenze ingiustificate. E quando gli capitava di presentarsi al Pizza Hut Park in orario, riusltava spesso stanco e affaticato dai viaggi per le qualificazioni mondiali.
Ruiz era molto pressato da due parti. Da una, il guatemalteco sentiva sulle spalle la voglia dell'intero paese di qualificarsi per i Mondiali, e lui era l'alfiere di quella Nazionale. Dall'altra, Ruiz si trovava in mezzo ad un divorzio problematico. Le sue due giovani figlie erano tornate in Guatemala con la madre e soffrivano l'assenza del padre. E così, ogni viaggio a casa comportava non solo il peso delle qualificazioni, ma anche le emozioni derivanti dai pianti delle figlie ogni volta che il padre doveva tornare negli USA.
A questo, si doveva aggiungere la frustrazione di coach Colin Clarke e degli altri calciatori del FC Dallas. Tutti comprendevano la difficile situazione di Ruiz, e tutti ammiravano l'impegno con cui questi giocava quando presente. Il problema era che sulla presenza d'El pescadito non si poteva contare. Addirittura una volta Ruiz non si è presentato, senza avvisare, per un match contro i San Jose Earthquakes.
Ecco perché quest'anno i compagni di Ruiz sono più che contenti della sua stagione e dei suoi 14 gol. Il difensore Bobby Rhine ha menzionato spesso come Ruiz riesca ad essere al top proprio nei match più importanti, come quello di ieri sera, come ci si aspetterebbe da un esperto giocatore 27enne, al suo quinto nella MLS.
"Sì, quest'anno è più divertente", ammette Ruiz. "Lo scorso anno ho giocato troppo, viaggiato troppo. Troppa pressione, specialmente dal mio paese". Ruiz ha raggiunto i playoff di quest'anno in grande forma, a differenza dello scorso anno, quando saltò ben sette partite prima dell'eliminazione contro Colorado. Oggi come allora, l'avversario è lo stesso, ma stavolta il risultato è diverso (almeno per ora), e ieri Carlos ha fatto vedere tutta la sua pericolosità , andando a mettere a segno il vantaggio di Dallas dopo essersi liberato con una finta dell'esperto difensore, ex madridista, Aitor Karanka e del mastino neroazurro Pablo Mastroeni, quest'estate richiesto anche dal Brescia.
Qualunque cosa dovesse succedere sabato prossimo, Ruiz ha già giustificato la tanto criticata scelta di Clarke di confermarlo per quest'anno. F.C. Dallas, con il rinnovo del contratto di Ruiz firmato nello scorso febbraio, ha sforato il salary cap previsto dalla MLS. L'alternativa per Clarcke era quindi se rinnovare Ruiz o cedere Eddie Johnson, entrambi al top come stipendio, sentendosi anche coperto dalla crescita del giovane Kenny Cooper, che all'epoca doveva ancora esordire nella MLS.
Johnson, lo scorso anno, era ancora considerato il top negli USA, nonostante le conseguenze dell'infortunio al piede che ancora lo affliggevano. Johnson era giovane, americano, e doveva essere alla testa della spedizione USA ai Mondiali, mentre Ruiz arrivava da una stagione orribile.
Ma per Clarcke il problema non si pose, e spedì Johnson a Kansas City. Oggi possiamo dire che la decisione è stata più che giusta, ma Clarcke ripete che la scelta per lui fu facile. Oggi, nove mesi dopo, Johnson è il peggior giocatore della MLS in rapporto all'ingaggio con soli due gol segnati, cui si deve aggiungere la recente sospensione a tempo indefinito decisa dal coach Brian Bliss. In pratica Eddie johnson è costato ai Wizards, rimasti fuori dai playoff, ben $400,000 a gol. Probabilmente l'affare peggiore della MLS dai tempi in cui Lothar Matthà¤us chiudeva tristemente la sua carriera con la maglia dei MetroStars. E pensare che lo scorso gennaio la MLS ha anche rifiutato un'offerta da $5 milioni da parte del Benfica di Lisbona.
A dir la verità , anche Ruiz quest'anno ha avuto un po' di up&down, ma non ha mai toccato il fondo come Johnson. El pescadito non ha infatti segnato nei primi 5 match della stagione, ma Dallas vinceva (3 vittorie e 2 pareggi), e quindi non c'è stato problema. E poi ha comunque piazzato due assist e ha rimediato molte punizioni dal limite. La sua capacità di attirare i difensori avversari ha inoltre consentito a Cooper di avere più spazo in campo, nella sua stagione d'esordio dopo due passate con le riserve del Manchester United.
Ma anche senza gol, Ruiz non è mai apparso il calciatore frustrate dell'anno precedente, dimostrando grande maturità . I gol sono iniziati ad arrivare a maggio, cinque per l'esattezza. A metà giugno El Pescadito mette a segno un record, segnando per sette partite consecutive, cui si aggiungono 5 assist.
A luglio, qualche piccolo problema fisico lo blocca un po', e rimane a secco per 11 match. A settembre, la riscossa, con 4 gol nelle ultime 5 partite di regular season, andando in bianco solo nell'ultimo, inultile, match contro Los Angeles, perso dai texani per 5-2.
"Mi sento più in forma quest'anno", ha dichiarato qualche giorno fa Ruiz, per giunta in con un inglese che è migliorato notevolmente in questi due anni a Dallas. A Los Angeles infatti, Carlos si esprimeva praticamente solo in spagnolo, visto che tutti lo capivano.
"Penso che il gioco della squadra stia migliorando continuamente, e quando siamo sotto pressione, rendiamo ancora di più". Come si è visto nel match di ieri sera.
El Pescadito è tornato, e Dallas vola.