Con i soldi dei diritti TV la MLS punta al boom
È di pochi giorni fa la dichiarazione del vice presidente della ESPN, la maggiore TV di sport degli USA, che la MLS avrà un look televisivo completamente nuovo sul canale ESPN2 a partire dal prossimo anno. La dichiarazione è arrivata in una conferenza stampa tenuta al nuovo Toyota Park di Bridgeview, casa dei Chicago Fire, a seguito della firma di un contratto di 8 anni, con il quale l'ESPN pagherà tra i 7 e gli 8 milioni di dollari l'anno alla MLS, assumendosi tutti i costi di produzione, programmazione e pubblicità delle partite. Per la prima volta quindi la MLS non dovrà più pagarsi i passaggi in TV per “esistere” sugli schermi.
"La ESPN produrrà le partite, gestendone anche calendario e promozione", ha detto il commissioner Don Garber. "Finalmente siamo fuori dal rischio d'impresa della TV. Saranno loro a dover trovare il modo di lanciare nel modo migliore il soccer americano per poter ottenere un ritorno sull'investimento fatto".
La MLS ha inoltre annunciate di aver chiuso i contratti per i diritti TV anche con HDNet, il canale ad alta definizione, e Fox Soccer Channel, entrambi con cifre notevoli che finiranno nelle casse della lega, e infine un accordo con la TV di lingua spagnola Univision, per arrivare al mercato dei latinos.
Per chi dovesse pensare che una notizia del genere sia di scarsa importanza, basti pensare che persino la NASL, la vecchia North American Soccer League, mai era riuscita a ottenere contratti di tal genere con i network americani, nonostante in campo scendessero stelle del calcio, seppur un po' invecchiate, quali Pelé, Franz Beckenbauer, Giorgio Chinaglia, Johann Cruyff e George Best. E proprio la mancanza della TV, in termini sia di revenues per la lega che di esposizione e popolarità per il soccer, fu una delle cause principali, se non la maggiore, del fallimento della NASL nel 1985. Altrettanto, va ricordato il balzo in avanti di una lega come la Premier League inglese, diventata la numero uno al mondo grazie ai soldi di TV, satellite e cavo.
John Skipper, vicepresidente della ESPN dallo scorso ottobre, qualche mese fa si era trovato di fronte ad una situazione che minacciava il futuro stesso della MLS. I diritti televisivi, sia in lingua inglese che spagnola, per i Mondiali 2010 e 2014, oltre ad altri eventi FIFA quali la Confederation Cup e il Mondiale per Club, stavano per essere venduti dalla FIFA ad un consorzio guidato da NBC e da Telemundo (controllata NBC), nessuna delle quali aveva interesse a trasmettere la MLS, inclusa nel pacchetto dei diritti della Nazionale.
Su sollecitazione di Don Garber e di Sunil Gulati, oggi presidente della Federazione statunitense, il solitario membro americano della FIFA Chuck Blazer, riuscì a persuadere il colonnello Sepp Blatter, discusso presidente della federazione calcistica mondiale, a riaprire l'asta. Riapertura che perà³ non avrebbe avuto senso se Garber e Gulati, e la MLS, non si fossero sentiti coperti da qualcuno con grande potere nel mondo televisivo. E quel qualcuno era Skipper. È così che a novembre è stato annunciato l'accordo con il quale ESPN e Univision pagheranno un totale di $425 milioni per il pacchetto dei diritti FIFA per l'America fino al 2014.
"Sono probabilmente l'ultima testa matta a pensare che il soccer prima o poi sfonderà anche negli Stati Uniti", ha dichiarato Skipper, che ha aggiunto, "fortunatamente sono una testa matta, e sono una testa matta che è vicepresidente della ESPN. E penso che se la ESPN starà dietro al soccer di questo paese, credo sarà impossibile che questo sport non possa avere successo". "La Coppa del mondo di quest'anno ha avuto un enorme successo di pubblico. E su questo successo che getteremo le basi per il lavoro del prossimo anno con la MLS". Ricordiamo che la Nazionale USA ai Mondiali ha avuto un' audience superiore a quella delle finali dei playoff della NBA!
La porzione di lingua inglese dei diritti FIFA per gli USA è stimata in circa $100 milioni, che non coincidentalmente è più o meno la cifra che la ESPN TV verserà alla MLS come rights fee per la trasmissione delle partite nel periodo di durata del contratto.
Certo il passaggio del rischio d'impresa sulla trasmissione delle partite dalla MLS alla TV è un grosso vantaggio per la lega stessa, che per questo deve ringraziare l'ingresso di Skipper al posto dell'ex VP in carico dei programmi e della produzione, Mark Shapiro, la cui visione del soccer passava dal disinteresse alla repulsione.
Tra le novità presentate dalla ESPN per la MLS 2007 ci sarà il "Thursday game of the week" su ESPN2, che andrà avanti per 26 settimane consecutive, e che sostituirà la ill'attuale programmazione del sabato (che andrà su FSC e HDNet). Addirittura sulla ABC, network free-to-air, andranno l'opening game, All-Star Game e la MLS Cup del 2007.
"Cercheremo di far vedere cose nuove ai telespettatori che assisteranno alle partite da casa", ha detto Skipper. "Stiamo pensando a Sky-cams, telecamere per il furoigioco, nella rete, microfoni in campo. Faremo tanto, perché ci piace investire in innovazione e rischiare".
Del resto anche alla MLS piace rischiare, ma certamente è più facile quando è qualcun'altro a coprire le spese. A questo punto vedremo come la MLS deciderà di utilizzare le extra risorse in arrivo dai diritti TV, in una lega che vede un salary cap di soli $1.7 milioni circa per squadra, e una assoluta necessità di migliorare il livello del gioco, tanto più con sempre più spettatori ( e un nuovo paese, il Canada, che entra nella MLS con Toronto FC) che si avvicineranno al soccer USA, gente in genere abituata a gustarsi Premier League, Serie A o Liga. A Garber, Phil Anschutz, Lamar Hunt e agli altri proprietari l'ardua, ma forse inevitabile, scelta verso maggiori spese, necessarie a trattenere i migliori e afar sbarcare in america qualche campione (o presunto tale).