Gli errori di Bruce Arena

Bruce Arena: dopo aver fallito con Team USA, ci riprova con i Red Bulls

Contro la Repubblica Ceca ha sbagliato completamente l'approccio alla partita: i suoi ragazzi sono entrati in campo deconcentrati, forse pensando che una Cechia incerottata non sarebbe stata un ostacolo insormontabile, e hanno preso 3 pappine (a 0).

Contro l'Italia ha caricato i suoi giocatori come molle: dopo l'autogol di Zaccardo in confusione ci siamo andati noi e, nonostante non abbiano creato altri pericoli (gol di Beasley annullato a parte), gli USA hanno comandato il gioco nel 2° tempo.

Contro il Ghana l'imperativo era vincere: invece la squadra è andata subito sotto, ha rimontato ma un evidente errore dell'arbitro l'ha condannata ad una sconfitta, immeritata nell'immediato, ma in linea con quanto mostrato dagli USA lungo tutto il girone.

Ovviamente ci stiamo riferendo a Bruce Arena, il ct (ormai ex) della Nazionale a stelle e strisce che ha fallito al recente Mondiale di Germania.

Le aspettative attorno a Team USA erano molte: in primis da parte degli ambienti sportivi statunitensi, che si aspettavano quantomeno una conferma dopo il brillante risultato ottenuto in Giappone nel 2002; in secondo luogo anche gli osservatori internazionali guardavano con curiosità  alla Nazionale per verificare quali progressi avesse fatto il movimento calcistico negli USA.

Arena infatti, a differenza del 2002, ha chiamato moltissimi giocatori che militano nella MLS pensando forse che un impasto tra loro e i veterani americani che giocano all'estero avrebbe sortito l'effetto desiderato.

Ma la spedizione in Germania non è andata come tutti (beh, insomma, diciamo molti) ci aspettavamo: le ragioni sono molte, proviamo ad individuarne qualcuna.

1 - Gli errori tattici del ct: Arena non era un genio del calcio dopo il Mondiale del Giappone e non è diventato uno stupido adesso, ovviamente. Ma ha commesso gravi errori sul piano tattico: i giocatori non sono ancora così smaliziati né tecnicamente preparati da poter giocare con continuità  con una difesa a 4 ma in cui Cherundolo riveste anche il compito di ala destra; questo porta la squadra a perdere le distanze tra i reparti.

Pope era uno splendido difensore finché poteva impostare il suo gioco sulla velocità ; l'età  però reclama i suoi diritti e Pope dimostra tutte le sue lacune tecniche, perché si intestardisce ad avanzare e fatica a rientrare.

Il centrocampo ha un solo vero combattente che recupera palloni: Mastroeni. Se per qualche motivo (come contro l'Italia) il centrocampo deve fare a meno di lui non esiste un elemento che lo possa sostituire.

Ma il vero grande equivoco è (lo ripetiamo fino alla noia) Donovan. Sorvolando sulle mancanze caratteriali che non lo fanno essere un leader, l'equivoco è proprio a livello tattico: Arena lo ha sempre schierato come trequartista ma il suo ruolo naturale è la 2ª punta.

Invece, piazzandolo dietro le punte, Arena si è tirato la zappa sui piedi da solo 2 volte: ha dovuto chiamare punte (come Ching e Johnson) che non potevano supportare McBride a causa di carenze strutturali e tecniche; ha piazzato Donovan in un ruolo non suo e che per caratteristiche naturali Dempsey avrebbe ricoperto certamente con più consapevolezza.

2 - La sua arroganza: Le scenate di Arena di fronte alle decisioni arbitrali (spesso rivelatesi giuste); le dichiarazioni dello stesso in merito alla forza della squadra da lui messa in campo; l'ostinazione nel difendere le proprie scelte (contro l'evidenza dei fatti); tutto questo ha prodotto una frattura tra il ct stesso e il resto degli osservatori.

Di certo il resto della comunità  calcistica internazionale non ha gradito il comportamento del ct, anche in considerazione del fatto che gli USA calcisticamente parlando hanno da imparare ancora molto e dunque un low profile sarebbe stato molto più apprezzato.

Anche la Federcalcio americana ha voluto però stigmatizzare il comportamento di Arena e nel comunicato stampa che sancisce il suo addio alla Nazionale, accanto ai ringraziamenti per il lavoro svolto si coglie tra le righe il prendere le distanze dalle sue esternazioni.

3 - Impreparazione della squadra: Se stai preparando un Mondiale sai che ti troverai di fronte alcune delle squadre più forti del mondo: e allora che senso ha giocare (poche) amichevoli contro avversari di valore modesto/scarso come la Giamaica o l'Egitto (amichevoli che peraltro evidenziarono a suo tempo come gli USA fossero in fase involutiva)?

Se si vuole migliorare bisogna confrontarsi contro i migliori, non c'è altra strada. Battere la Polonia o la Norvegia non significa nulla, prima di tutto perché non sono Nazionali tradizionalmente ostiche; e poi perché poi i nodi vengono al pettine una volta che affronti la Germania.

Quella partita in realtà  segna una sorta di linea Maginot: fino ai primi 45 minuti gli USA se la giocarono alla pari con i tedeschi, nella ripresa i ragazzi di Klinsmann dilagarono e da allora gli americani si sono ripresi solo parzialmente.

Arena ha però lasciato la Nazionale ed è stato ingaggiato da Dieter Mateschitz per allenare i New York Red Bulls, con i quali vuole vincere la MLS Cup: e temiamo che per quest'anno dovrà  aspettare; la Nazionale USA invece deve ripartire subito con un nuovo selezionatore, possibilmente europeo.

Jurgen Klinsmann ha appena lasciato il suo incarico di ct della Germania; sarebbe la persona ideale: vive in America, parla (ovviamente) inglese, è stato nello staff dei Los Angeles Galaxy (quindi conosce benissimo il calcio americano e la MLS) e, particolare non trascurabile, ha portato al 3° posto del Mondiale una squadra che, Ballack a parte, non ha nulla a che spartire con la mitica generazione tedesca (di cui faceva parte lo stesso Klinsmann) a cavallo tra anni '80 e '90. Lui sarebbe l'optimum. Vediamo di non perdere quest'occasione.

Alla prossima!!

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