Clint Dempsey: un talento a tutto tondo!
Clint Drew Dempsey è nato a Nacogdoches, in Texas, il 9 Marzo 1983 da Aubrey e Debbie Dempsey; quando nasce ha due fratelli gemelli, Ryan e Crystal, ed una sorella, Jennifer, che muore prematuramente all'eta di 10 anni.
Proprio Jennifer che sembrava avviata ad un radioso futuro nel tennis, dove si pronosticava dovesse esplodere attorno ai 16 anni, era stata la "scommessa" della famiglia Dempsey che aveva investito molto per la sua crescita sportiva .
Con poche risorse finanziarie e la morte della loro figlia nel cuore divenne difficile permettere ai due maschietti di casa di inseguire il loro sogno: giocare a calcio.
Nella disgrazia però la fortuna decise di sorridere nuovamente ai Dempsey, infatti di li a poco Ryan superò un tryout con i Dallas Texans e Clint venne notato mentre si divertiva a fare il giocoliere in una pausa dell'allenamento, così entrambi entrarono a far parte della squadra texana.
Negli anni successivi fu soprattutto il secondo a mostrare le maggiori qualità , diventando dapprima capitano dei Texans e poi guidandoli alla vittoria del Sun Bowl di Tampa Bay, dove venne anche nominato MVP della manifestazione.
Ad accendere la passione per il calcio nei fratelli Dempsey non erano stati i campioni della neonata Major League Soccer o gli atleti della nazionale USA, ma il grande fenomeno argentino Diego Armando Maratona; soprattutto Clint si mostrava affascinato dalla tecnica, dalle qualità e dalle giocate di Dieguito e sperava di riuscire a seguirlo dal vivo durante la Coppa del Mondo 1994, ospitata proprio negli USA; purtroppo per lui però Maradona venne squalificato e non giocò nella partita di Dallas per la quale aveva acquistato i biglietti molto tempo prima.
La delusione però non sminuì la voglia di emulare in tutto e per tutto il proprio idolo nel giovane Dempsey, che di li a poco si mise a sfoggiare lo stesso taglio di capelli dell'asso argentino. Anche sul campo Clint continua a mostrare tutta la sua classe e ben presto riesce ad attirare le attenzioni dei college, che fanno a gara per assicurarselo.
La più veloce ed intraprendente è l'università di Furman che lo inserisce a roster e ne fa il giocatore chiave dei suoi Paladins per 3 anni. Nel suo anno da freshman, il 2001, gioca in 21 delle 22 partite disputate, realizzando 4 goal, 8 assist e 16 punti che le permettono di guadagnarsi il titolo di "Freshman of the year" della Southern Conference; allo stesso tempo viene anche selezionato nell' All-Conference Second Team e nell' All-Freshman Teams.
Nel 2002 Clint fa ancora meglio, gioca 23 partite e segna 6 goal, distribuice 6 assist ed aiuta Furman a concludere la stagione con un record di tutto rispetto, 19-3-1, che li proietta verso le finali nazionali e l'ottavo posto del ranking NSCAA.
I Paladins guidati dal loro campione, che segna 2 goal e fornisce 1 assist, fanno ancora meglio nel 2003 aggiudicandosi il Southern Conference Tournament ai danni di Appalachian State; Dempsey era anche stato un trascinatore durante tutta la stagione, dove aveva totalizzato 7 goal e 5 assist, guadagnandosi per la seconda volta la chiamata dal NSCAA All-South Region Team (la prima nel 2002) e la terza nel All-Southern Conference Selection.
Dopo una carriera collegiale di tutto rispetto, chiusa con 17 goals, 19 assist e 53 punti all'attivo in 62 partite, che aveva portato Dempsey ad esordire nella nazionale under 20 statunitense proprio nel suo ultimo anno, il ragazzo viene scelto con il pick numero 8 al Superdraft 2004 della MLS dai New England Revolution.
In quell'anno Clint inizia quindi la sua nuova avventura con la maglia numero 2 della franchigia di Boston e giocando come centrocampista centrale segna la bellezza di 7 goal che, sommati ad 1 assist, lo premiano come Rookie dell'anno della Major League Soccer. Quello stesso anno, nonostante la rottura della mascella che lo tiene lontano dai campi di gioco per qualche tempo, il ragazzo si dimostra parte integrante della squadra e l'aiuta in modo considerevole a raggiungere la finale della Western Conference, persa, contro i DC United.
La finale di conference persa e lo shootout decisivo sbagliato non chiudono a Dempsey le porte della nazionale maggiore statunitense, in cui esordisce il 17 Novembre dello stesso anno contro la Giamaica.
A pochi mesi dall'esordio, il 28 Maggio 2005, il giovane centrocampista segna anche il primo goal in maglia USA nell'amichevole persa 2-1 contro l'Inghilterra di Sven Goran Ericsson.
Sempre nel 2005 Clint migliora notevolmente il suo rendimento in campionato totalizzando 10 goal, dei quali 5 decisivi per le vittorie di New England, e 9 assist che lo proiettano nella "MLS Best XI", la selezione che raggruppa gli undici migliori giocatori della lega della stagione appena conclusa. Dempsey è però ancora più decisivo per le sorti dei Revolution che diventano campioni della Western Conference e raggiungono la finale grazie ad un suo goal contro i Chicago Fire.
La corsa della franchigia di Boston si ferma però proprio all'ultimo atto della MLS Cup dove viene sconfitta dai Los Angeles Galaxy del talentuoso Landon Donovan. La superiorità degli avversari in finale è palese, Dempsey non riesce a guidare la squadra come vorrebbe, ma nella sconfitta i suoi New England trovano comunque la conferma di avere un'ottima squadra, capace di entrare per 2 anni di fila tra le prime 4 della MLS, e le potenzialità per puntare al titolo nel corso di questo 2006; Clint non ha perso tempo e per dimostrarlo ha battezzato alla grande il terzo "compleanno" in maglia Revs realizzando il primo goal della stagione nella rivincita contro i Galaxy.
Centrocampista centrale in possesso di un ottima tecnica riesce spesso ad inserire il suo nome nel tabellino marcatori grazie al suo innato fiuto del goal; ha più volte dimostrato di possedere una certa abilità in fase di interdizione, anche se deve migliorare moltissimo sotto il profilo caratteriale. Nelle sue tre stagioni in MLS risulta infatti uno dei giocatori più sanzionati e la sua stessa irruenza gli è costata due settimane di squalifica nel Marzo 2006 dopo una breve rissa in allenamento con il compagno di squadra Joe Franchino.
Considerato da molti uno dei talenti migliori a disposizione della nazionale di Bruce Arena, dove finora ha collezionato 18 caps e 4 goal, dovrebbe far parte senza tanti problemi dei 23 che saranno protagonisti a Germania 2006, dove potrebbe attirare l'interesse da parte di diversi club europei; Europa che il ragazzo texano ha già testato nelle ultime due estati in cui si è allenato con Feyenoord, in Olanda, e Everton, in Inghilterra, destando buonissime impressioni. Il vecchio continente sembra comunque essere nei piani futuri del numero 2 di New England e progetta di trasferirvisi alla scadenza del suo contratto con la Major League Soccer.
Tra le note di colore che lo riguardano una passione sfrenata per il mondo hip-hop, dove è conosciuto con il nome di "Deuce", e una fantasia non comune nelle esultanze post goal, tra cui spiccano quella del pescatore seduto, del giocatore di baseball che segna un home run e quella dedicata a Dorothy del mago di Oz.
Una certa eccentricità Dempsey l'ha mostrata anche sul campo e soprattutto in una partita contro i Crew del Maggio 2005, quando per rendere omaggio ad uno dei suoi idoli, il messicano Cuauhtémoc Blanco, evitò due difensori di Columbus saltandoli con la palla bloccata tra i piedi.
Questa sua "pazzia" lo ha portato ad essere uno dei giocatori più amati e seguiti d'America, ma potrebbe tramutarsi in un grosso problema per la sua definitiva esplosione, soprattutto se mai si dovesse confrontare in un campionato più impegnativo di quello statunitense. Il 2006 comunque dovrebbe essere l'anno buono per presentarsi al mondo come uno dei più grandi talenti made in USA, e Dempsey potrebbe rivelarsi il classico giocatore sottovalutato, ovvero un calciatore ottimo che vive all'ombra dei più osannati Adu e Donovan.