Joe Torre si complimenta con A-Rod !
Quelli che lo hanno visto, sostengono che non stesse sorridendo, George Steinbrenner, mentre lasciava lo Yankee Stadium la scorsa notte, al termine di gara due delle Division Series, contro I Minnesota Twins. Ma doveva essere l'unico.
Rivolto ai reporters ansiosi di coglierne un commento, si limitava ad un "non abbiamo ancora vinto niente"abbiamo ancora del lavoro da fare.", che ne faceva intuire l'umore.
Eppure, l'atmosfera in uno degli stadi più famosi del mondo, era quella di una grande festa, con i tifosi dei Bronx Bombers intenti ad esultare per una vittoria ormai insperata, ma forse, proprio per questo, ancora più dolce.
Se lo sport è affascinante, per il suo alto tasso di imprevedibilità , il baseball ne è la più alta rappresentazione, e l'incredibile gara due della notte newyorkese, con la sua altalena di emozioni, non fa che confermarlo.
Con la serie sull'uno a zero per i Twins, gli Yankees si affidavano al pitcher Jon Lieber, nella speranza che questi non facesse troppo rimpiangere quell'Andy Petitte, partente in nove gare 2 consecutive nelle Division Series, otto sotto la gestione di Joe Torre.
Per i Twins si presentava sul monte Brad Radke, reduce da una stagione che egli stesso considerava la migliore della propria carriera.
Dopo una gara uno in cui l'attacco degli Yankees, vanificava la buona gara di Mussina sul monte, non riuscendo a mettere neanche un punto in tabellone, erano proprio le mazze solitamente "infuocate" degli uomini in pinstripes ad essere attese ad un pronto riscatto. Questo non poteva che essere avviato dal capitano, Derek Jeter, da sempre in grado di elevare il proprio livello quando arrivano i playoffs.
Il fuoricampo dell'interbase di Joe Torre, nella parte bassa del primo inning, andava a pareggiare il punto del vantaggio dei Twins, mettendo fine ad una serie di diciotto inning senza punti segnati, che durava da gara 6 delle World Series 2003.
"E' il nostro leader" – affermava Jorge Posada - fa queste cose in continuazione ed è divertente osservare il suo approccio alla partita"nessuno è rilassato come lui"".
Con Jeter a suonare la carica, i power hitters degli Yankees si sentivano in dovere di rispondere e con la squadra di nuovo sotto nel punteggio, nel terzo inning, Sheffield faceva seguire, ad un singolo di A-Rod, un terrificante blast in campo sinistro, che riportava in punteggio in parità ai 3.
Due inning più tardi, era proprio Rodriguez a far segnare il primo vantaggio nella serie per gli Yankees, con un home run che finiva sulla rete messa a protezione dei monumenti raffiguranti i grandi Yankees del passato.
Nella settima ripresa, I Bombers allungavano, quando Cairo, presa una base per ball da Radke, veniva spinto in seconda dal bunt di sacrificio di Jeter, apparecchiando la tavola per un Rodriguez che non si faceva scappare l'occasione per un RBI single.
Con il punteggio sul 5 a 3 per i padroni di casa, Lieber lasciava il campo tra gli applausi, meritandosi, oltre alla standing ovation, i complimenti di Torre a fine gara, per aver saputo uscire da un brutto inizio di partita, lasciando ben poco agli avversari, negli innings che vanno dal terzo al sesto. Torre si affidava allora a Tom Gordon il quale risolveva una situazione complessa nel settimo.
La sua partita terminava però nell'ottavo inning quando con due uomini in base, Torre si affidava a Mariano Rivera per mettere in ghiaccio la partita. Il leggendario closer, forte di 53 salvezze in 57 apparizioni durante la regular season, era costretto a subire la valida del prima base Morneau che consentiva a Jones di accorciare le distanze. Era Corey Koskie, nel turno di battuta successivo, a mettere a segno il pareggio, dopo aver sprizzato in foul, con due strike a carico, un paio di lanci di Rivera, per battere poi sul conto pieno in campo opposto, una palla che rimbalzava al suolo finendo tra gli spettatori, per il doppio automatico che ammutoliva lo stadium.
Si trattava della terza opportunità di salvezza sprecata da Rivera in carriera nella postseason, ma sembrava soprattutto il segnale di una serie stregata, forse anche di un'era, quella di Joe Torre, ormai agli sgoccioli; sensazione acuita dal fuoricampo di Torii Hunter, nella parte alta del dodicesimo inning, contro un Tanyon Sturtze che aveva rilevato Rivera, tenendo a secco i Twins per due inning. Il fuoricampo di Hunter avrebbe messo la parola fine contro chiunque, ma gli Yankees, forti di sessantuno vittorie in rimonta, durante la stagione regolare, orchestravano la sessantaduesima, quando ormai la serie sembrava già sullo zero a due.
Per farlo si affidavano ai loro uomini migliori e sebbene la scelta potrebbe sembrare difficile in un simile lineup, i giocatori in questione erano i due amiconi Jeter e Rodriguez. Con il closer Joe Nathan, apparso efficace per ben due inning, Gardenhire decideva di tentare l'azzardo, concedendogliene un terzo, rinfrancato dalla velocità ancora buona delle fastball del proprio pitcher, e per niente convinto delle alternative a propria disposizione. Dopo aver cominciato bene la dodicesima ripresa, mettendo strikeout John Olerud, Nathan perdeva il controllo dei propri lanci e con nove ball consecutivi, concedeva la base a Miguel Cairo e a Derek Jeter.
Al piatto si presentava A-Rod che girava, una slider di Nathan sul conto pari, per il ground-rule double che mandava Cairo a segnare il punto del pareggio. Gardenhire toglieva allora il proprio closer, per mandare J.C. Romero ad affrontare Hideki Matsui.
La linea in campo destro di Matsui non sembrava irresistibile e Jacque Jones aveva il tempo per assistere verso casa.. Jeter però, aveva già deciso che quello sarebbe stato l'epilogo, ed intenzionato a costringere l'avversario ad un big play, volava verso casa base, dove arrivava salvo, anche grazie alla fiacca ed imprecisa assistenza di Jones che sembrava non trovare la giusta presa sul terreno per forzare.
Una grande vittoria dunque per gli Yankees, una vittoria costruita col cuore, ma anche col talento di una squadra che nel corso degli anni, non cessa di stupire, proprio per il fatto di continuare a fare ciò al quale ci ha abituati (sì questa è un po' bergonzoniana ndr.).
"E' stato grande - dichiarava Jeter - una serie al meglio delle cinque partite è così breve, che trovarsi sotto per due a zero sarebbe stata davvero dura"".
Persino Torre, dichiarava di essersi trovato più volte a chiedersi, durante la partita, chi glielo facesse fare, invece di andare in pensione.
Adesso la serie si sposta al Metrodome di Minneapolis per una gara tre che potrebbe sembrare decisiva, se in campo non ci fossero due squadre che non mollano mai come Twins e Yankees.
Per i padroni di casa, salirà sul monte il giovane Carlos Silva, finesse pitcher che ha collezionato 14 vittorie in stagione regolare, chiudendo con 4 W nelle ultime sei uscite. A contrapporsi all'inesperienza del rookie dei Twins, sarà Kevin Brown, assoldato nella offseason per prendere il posto di Roger Clemens e lentamente precipitato nella considerazione generale, dopo un grande inizio, preda dei propri incubi privati e dei propri acciacchi. Reduce da una esperienza in lista infortunati, per essersi rotto la mano sinistra, colpendo un muro negli spogliatoi, durante un match contro gli Orioles, Brown è apparso in discrete condizioni nella sua ultima partita di stagione contro i Blue Jays, ottenendo, anche per mancanze di alternative, la possibilità di riscattarsi, in questa fondamentale partita.
Da squadra sull'orlo del precipizio a squadra favorita per la serie? Non è ancora detta: in gara 4 sul monte di lancio per i Twins, tornerà Johan Santana e nel caso gli uomini di Gardenhire si trovassero in vantaggio per due partite a una, sarebbe veramente difficile non pensare ad una affermazione dei Twins, soprattutto visti i dubbi che circondano la presenza di El Duque Hernandez (alle prese con lancinanti dolori alla spalla operata) per quel che riguarda gli uomini di Torre.
Il Metrodome, sembrerebbe favorire il gioco veloce e la grande difesa dei padroni di casa, ma contro un pitcher come Silva, che non impedisce certamente agli avversari di mettere la palla in gioco, l'attacco dei Bombers potrebbe trovare presto le misure; saranno infatti ancora le mazze a dover portare la partita a casa, evitando la pericolosa eventualità di una elimination game in trasferta, contro il miglior pitcher della stagione.