Grossa responsabilità per Weaver in Gara 2
La miglior stagione dei Dodgers negli ultimi 16 anni giunge questa sera ad un capitole chiave. La squadra potrebbe subire un'altra sconfitta e avvicinarsi ad un precoce addio al Baseball giocato sino alla nuova stagione. Questa situazione di emergenza nasce da un accoppiamento quasi impossibile. Affrontare infatti i Cardinals in apertura di NLDS non è certo il miglior modo di tornare a giocare nei playoff.
La sconfitta di gara-1 con St. Louis al di là di qualsiasi analisi più dettagliata ci sta tutta se si considera che la squadra di LaRussa ha chiuso la stagione con 106 vittorie all'attivo, miglior media della MLB, facendo molto spesso apparire gli avversari come semplici comprimari o addirittura, in diverse occasioni, come squadra lanciatrice in una pratica di battuta.
Chi non ha perso l'ottimismo è comunque il manager di Los Angeles, Jim Tracy, che ancora si ferma a pensare come il fatto di aver subito 6 punti su 8 in condizione di 2 out, dimostra che i Dodgers sono stati sul punto di chiudere quei “maledetti” innings cambiando così il volto della partita. Questa sera toccherà a Weaver cercare di risolvere eventuali situazioni difficili o, si spera, neanche di arrivarci. Il lanciatore ha giocato nel 2004 il suo più alto numero di partenze, esattamente 34 ed ha terminato l'anno con un record di parità (13-13) che però non rispecchia la sua buona annata che avrebbe, con un minimo di supporto in più da parte della squadra, potuto concludersi almeno con tre vittorie in più. La sua ERA stagionale è stata di 4.01 la migliore negli ultimi suoi anni.
Il suo pensiero però, in attesa dell'esordio stagionale nei playoff, molto probabilmente non sarà rivolto alla regular season appena conclusa ma ad ottobre dell'anno scorso quando vestiva l'uniforme dei New York Yankees e a quel lancio che permise il walk off homerun di Alex Gonzales nel 12° inning di gara-4. Fu il suo ultimo lancio per i Pinstripes e l'inizio di un momento difficile soprattutto a livello psicologico che Weaver ha superato lentamente durante l'annata appena trascorsa con i Dodgers. Il momento del riscatto definitivo potrebbe finalmente essere arrivato, anche se i risultati dei suoi più recenti incontri con St. Louis non sono certo confortanti con 9 punti battuti contro di lui in 13 innings giocati.
Contro Weaver lancerà un altro pitcher destro, Jason Marquis, con un record stagionale di 15 -7 ed un ERA di 3.71. LaRussa non ha nascosto che la decisione di inserire Marquis, che al di là delle prestazioni dell'ultima stagione non è certamente un pitcher da grandi numeri in carriera, è dovuta al fatto che il giocatore ha una capacità di recupero fisico notevole e quando ha lanciato con pochi giorni di sosta ha sempre fornito ottime prestazioni. Per questa ragione potrebbe essere notevole il suo apporto nella intensa attività della post-season.
Il giocatore, che come accaduto con Shawn Green recentemente, divenne famoso qualche anno fa per il fatto che, come osservante ebraico, decise di non giocare in occasione della festività dello Yom Kippur, ha trascorso quattro anni ad Atlanta passando dalla rotazione al bullpen ed alle leghe minori con gran frequenza e senza mai dare prova di reale consistenza. Quando ormai lo staff dei Braves aveva rinunciato in un lavoro di miglioramento su Marquis, si sono fatti sotto i Cardinals, provando loro a dare qualche possibilità in più al pitcher originario dello stato di New York, grazie anche al fatto che mentre ad Atlanta lo spazio per emergere era chiuso da altri grandi lanciatori a St. Louis le chance erano certamente superiori.
Il giocatore ha ripagato immediatamente la fiduca con un record di vittorie superiore a quelle ottenute nei quattro anni trascorsi con i Braves e si è pure scoperto buon battitore chiudendo la stagione con una media di .292 ed un totale di 21 valide, il più alto per un lanciatore nella lega.
Ora tocca alla prova del fuoco dei playoff che Marquis ha addirittura già giocato come pinch runner nel 2001 in gara-2 contro Arizona nelle NLCS, ma dei quali ha in effetti poca esperienza. Esperienza che non manca in generale al roster dei Cardinals con un totale di 223 partite di post season giocate dagli uomini guidati da LaRussa. Di tutti i titolari solamente il terza base Scott Rolen non ha partecipato ad una finale di lega, se tutto ciò non vuol dire certezza di andare avanti significa almeno possedere un valore in più per una squadra che si è dimostrata solida in tutti i suoi reparti, attacco, lancio e difesa ed alla quale un pizzico di esperienza non guasta proprio.
Infine molti prevedono che dopo che nella gran prestazione collettiva di martedì pomeriggio al Busch Stadium uno dei pochi a non brillare sia stato il solitamente regolare Tony Womack, gara-2 potrebbe fornire anche una bella prestazione del leadoff dei Redbirds che prima dei playoff solamente in 19 partite non era riuscito a raggiungere almeno la prima base. Womack è un altro giocatore di gran esperienza che, un pò anche a sorpresa, è stato uno dei trascinatori dei Cardinals nella loro travolgente regular season.
Si pensava infatti che Womack fosse ormai avviato verso la chiusura della carriera invece grazie ad un eccellente condizione fisica nonostante un infortunio patito a fine della scorsa stagione che lo costrinse ad un intervento chirurgico al gomito, si è rivelato uno dei più validi leadoff della National League.