Il momento incriminato del blocco di Castroneves su Power
Anche la IndyCar ha le sue polemiche sui commissari.
Ad Edmonton, Helio Castroneves ha subito una penalità per avere bloccato, all'ultimo restart a 5 giri dalla fine, il suo compagno di squadra Will Power.
Una penalità che ha destato molte perplessità , in quanto la mossa non è sembrata così nettamente scorretta. E soprattutto, ha mandato su tutte le furie lo stesso Castroneves, che appena sceso dalla vettura si è lanciato contro i commissari. Un gesto plateale e di cui lo stesso Castroneves si è subito scusato a fine gara.
Intervistato subito dopo la gara, Castroneves ha manifestato la sua rabbia riguardo la decisione: “E' ridicolo. Non ho mai cambiato la mia traiettoria. Ho portato lui all'esterno. Ma è assurdo quello che hanno deciso.”
Più tardi il pilota brasiliano si è comunque sucsato per la sua reazione a fine gara: “Ovviamente, non sono d'accordo con la decisione presa oggi dai commissari, ma non vi è alcuna scusa per la mia reazione dopo la bandiera a scacchi. Chiedo scusa alla mia squadra, ai nostri sponsor, ai tifosi e all'intera comunità della IZOD IndyCar Series per il mio comportamento. Il mio comportamento è stato totalmente sbagliato e ho agito impropriamente verso alcune persone che sono miei amici e che rispetto molto. Sono una persona molto emotiva e oggi ho lasciato che le mie emozioni prendessero il controllo e sono molto dispiaciuto per questo.”
Ovviamente risulta difficile fare un commento per gli altri due piloti coinvolti, Scott Dixon e Will Power. Specialmente per quest'ultimo, essendo compagno di squadra di Castroneves.
“Helio aveva la traiettoria interna”, ha detto Power. “Ho cercato di passare all'esterno, e Scott si è potuto infilare. Penso che una bandiera nera è una pena piuttosto dura, ma è quello che è. E' quello che accade nelle corse. Quando si è in testa all'ultimo restart si desidera mantenere il comando. ”
“I commissari si dicono sempre che se si sta bloccando qualcuno in qualsiasi curva e ci si trova sul lato di destra come qui in curva 1, si verrà penalizzati”, ha detto Dixon, che ha ereditato la prima posizione sul traguardo. “Ci viene detto ogni settimana, così c'era da aspettarselo che qualcosa potesse accadere.”
Brian Barnhart, che è colui che ad ogni gara gestisce le operazioni in pista e responsabile primo della decisione, ha spiegato a fine gara le motivazioni dei commissari.
“Dispiace quando succedono cose come queste”, ha detto Barnhart. “In una situazione del genere, da commissari siamo tenuti a reagire a quello che succede in pista. Noi non dobbiamo creare una situazione, dobbiamo rispondere ad essa. Le regole sono chiare su questo punto. In ogni briefing ne parliamo. Sugli stradali si divide la pista in due, e dal punto di frenata all'ingresso curva puoi stare all'interno solo se stai tentando di sorpassare qualcuno. Se sei all'interno mentre qualcuno sta cercando di superarti, significa che lo stai bloccando. So che sono tutti ragazzi molto competitivi e che erano le fasi finali di gara, ma in realtà non era una chiamata difficile da fare. Il regolamento dice che la sanzione per un blocco è un drive through. E' un peccato che una gara si riduce a questo, ma come commissari dobbiamo solo reagire alla situazione che ci si presenta. E rispondere secondo le regole.”
Resta comunque il fatto che Castroneves non ha fatto una mossa realmente sleale, ma per il regolamento la sua è stata una ostruzione che andava punita.
A molti desta magari qualche perplessità che in passato i commissari sono stati più clementi in altri episodi, come quest'anno in Texas quando Danica Patrick ha stretto verso l'interno Tony Kanaan, bloccandolo abbastanza chiaramente e rischiando il contatto. Sulla situazione di Edmonton in particolare però la decisione sembra giusta.
Il dibattito sul fatto che quello di Castroneves sia un blocco o no può continuare. Ma, secondo il regolamento, Barnhart ha effettuato la chiamata giusta.