Rolex 24 at Daytona – Preview

Un'immagine notturna dell'edizione 2008

Come di consueto, la 24 Ore di Daytona (che si disputerà  il 24-25 gennaio 2009) apre ufficialmente la stagione dell’automobilismo americano. Quest’anno sarà  il decimo anno che la gara farà  parte della Rolex Sports Car Series, che poi sostanzialmente è la serie principale organizzata dalla Grand-Am, serie per prototipi e vetture GT alternativa alla ALMS. Da 5 anni ormai la serie si avvale dell’utilizzo dei cosiddetti Daytona Prototype, una tipologia di prototipi costruiti apposta per la serie (e per la sua gara più prestigiosa, da cui appunto prendono il nome).

La 24 Ore di Daytona si disputa su di un circuito misto all’interno del Daytona International Speedway (che fra qualche settimana ospiterà  la 500 Miglia NASCAR), sfruttando anche gran parte dell’ovale.

Negli anni è diventata una delle corse di durata più celebri, che ha visto battagliare grandi piloti e scuderie. Famosi i duelli Ferrari-Ford negli anni 60, e celeberrimo l’arrivo in parata delle tre Ferrari nel 1967, dopo aver trionfato in terra “nemica”.

Nel corso degli anni è stata vinta da nomi leggendari delle corse automobilistiche, Mario Andretti e Jacky Ickx, Bob Wollek e AJ Foyt, i due Al Unser (padre e figlio), Henri Pescarolo, per arrivare ai giorni nostri in cui a trionfare sono stati grossi calibri come Scott Dixon e Juan Pablo Montoya.

L’edizione 2009 si preannuncia, nonostante la crisi economica, ancora una volta come un grande spettacolo, specialmente per il fatto che la corsa vedrà  come sempre al via, accanto agli specialisti della serie, anche tanti “ospiti” da altre categorie, soprattutto NASCAR e Indycar. In totale sono iscritti 21 prototipi (che presumibilmente si giocheranno la vittoria, almeno di disastri).

Il team da battere sarà  quello di Chip Ganassi che da tre anni consecutivi vince la corsa. Anche quest’anno il Gananssi Racing si presenta con due equipaggi top: confermato il terzetto vincitore lo scorso anno, formato dai campioni Grand-Am 2008 Scott Pruett e Memo Rojas e dal pilota NASCAR Juan Pablo Montoya (che con Pruett aveva vinto anche due anni fa), mentre sulla seconda vettura scenderanno in pista i due piloti Indycar di Ganassi, ovvero Scott Dixon e Dario Franchitti, più il giovane Alex Lloyd (che ha corso l’ultima Indy 500, sempre sponsorizzato da Ganassi). Il team vince da tre anni, sfruttando soprattutto la sua grande esperienza ottenuta nelle altre serie disputate dal Ganassi Racing (Indycar e NASCAR), e correrà  con le consuete Riley motorizzate Lexus.

Ma gli sfidanti non mancano, e anzi risulta difficile trovare un unico vero sfidante. Il miglior tempo nelle recenti giornate di test è stato ottenuto dalla Riley-Porsche del Brumos Racing, guidata un equipaggio molto solido, formato da piloti molto esperti di corse di durata come David Donohue, Antonio Garcia, Darren Law (autore del miglior giro in assoluto), impreziosito dalla presenza del vincitore della Indy500 2004 e attuale pilota Indycar Buddy Rice.

La seconda vettura del team, che vede anch’essa nel suo equipaggio piloti molto esperti come Joao Barbosa e Terry Borcheller, ha invece terminato più indietro, non entrando neanche nelle top ten.

Altro team particolarmente quotato per la vittoria finale è il Michael Shank Racing, che schiererà  anch’esso due Riley, motorizzate Ford. L’equipaggio di punta sarà  quello formato da AJ Allmendinger (uno degli astri emergenti della NASCAR), Ian James, John Pew e Michael Valiante, autore quest’ultimo del secondo miglior tempo durante i test. Il secondo equipaggio sarà  composto dal pilota Indycar Ryan Hunter-Reay, da Colin Braun, Oswaldo Negri e Mark Patterson, e nei test è stato sempre leggermente più indietro, preparandosi probabilmente ad una gara prettamente d’attesa.

La terza forza nelle tre giornate di test è stato il Supercar Life Level 5 Motorsports, che schiererà  una Riley-BMW. In realtà , questo equipaggio sembra abbastanza sbilanciato, con il terzo tempo ottenuto da un pilota espertissimo (e già  vincitore della 24 Ore di Daytona) Christophe Bouchut, mentre gli altri due componenti dell’equipaggio, il proprietario del team Scott Tucker ed Ed Zabinski, non sembrano all’altezza di poter lottare per la vittoria.

Ma sicuramente l’equipaggio che fa maggiormente paura è quello del Penske Racing.
Quest’anno, il team di Roger Penske ha deciso di passare dalla ALMS alla Grand-Am, e disputerà  tutto il campionato con una riley-Porsche e l’equipaggio Timo Bernhard-Romain Dumas (vincitore dell’ultima 12 Ore di Sebring), a cui si aggiungerà  per Daytona il titolare nella Indycar Ryan Briscoe.

Il team ha ottenuto il secondo tempo nella seconda giornata di test, e risulta indubbiamente come uno degli equipaggi più veloci e meglio assortiti in pista. La grandissima esperienza del team, poi, sarà  di grande aiuto nel lanciare un’ulteriore sfida (dopo la Indycar) al team di Chip Ganassi.

Secondo a Daytona e secondo nel campionato nel 2008, altro sfidante particolarmente deciso sarà  il GAINSCO/ Bob Stallings Racing, che alla guida di una Riley-Pontiac accanto ai piloti “regular” di tutto il campionato, Alex Gurney e Jon Fogarty, ha ingaggiato due grossi calibri quali Jimmy Vasser e addirittura il tre volte campione NASCAR Jimmie Johnson, che aveva già  fatto parte del team nel 2007.

Nonostante Vasser sia sostanzialmente un ex-pilota (o comunque ormai è molto tempo che non corre), le due acquisizioni sono importanti, e l’equipaggio è certamente tra i più forti in pista e uno dei maggiori contendenti alla vittoria finale. Nei test sono rimasti leggermente indietro, ma questo non deve ingannare, il team è solido e l’equipaggio forte ed equilibrato, e sicuramente sarà  tra i protagonisti.

Ma i team e gli equipaggi che potrebbero inserirsi per la lotta la vertice sono tantissimi. Particolarmente brillante nei test è risultato il team Alegra Motorsports (vincitore nel 2007 della categoria GT), con una Riley-BMW per l’equipaggio che vede iscritti Dumoulin, De Quesada, Dalziel ma soprattutto Tomas Enge, da anni al vertice delle corse GT. Altro team espertissimo di corse di durata è il Krohn Racing (da anni al vertice della categoria GT in partnership con il Risi Competizione e le Ferrari), che schiererà  due Lola-Ford per due equipaggi molto interessanti: Nic Jonsson, Darren Turner e Ricardo Zonta formeranno sicuramente quello di punta e più veloce (già  tra i più veloci nei test), quello formato dal proprietario Tracy Krohn, Oliver Gavin ed Eric van de Poele sarà  l’equipaggio di rincalzo.

Molto atteso è anche il Childress-Howard Motorsports, soprattutto per la presenza al via di Danica Patrick, la 26enne pilotessa diventata ormai il vero fenomeno mediatico delle corse americane, che dividerà  la Crawford-Pontiac con un equipaggio quotatissimo, formato da un vero e proprio big delle corse di durata come Andy Wallace (già  vincitore della 24 Ore di Daytona, della 24 Ore di Le Mans e della 12 Ore di Sebring), il pilota NASCAR Casey Mears e Rob Finaly. Le cose non si sono messe bene nei test, visto che il team è stato coinvolto in ben due incidenti, di cui uno molto spettacolare, a causa di due forature, dovute probabilmente a dei difetti di telaio e di assetto. Se il team riuscirà  a risolvere questi problemi, sarà  sicuramente tra i protagonisti.

Tra i potenziali protagonisti anche una presenza italiana: il SunTrust Racing e il Doran Racing schiereranno infatti una Dallara ciascuno, motorizzate Ford.
Il primo, reduce da una stagione difficilissima (in cui ha addirittura perso tutto il proprio materiale in un clamoroso incendio scoppiato ad un suo camion di ritorno da una gara), schiererà  l’affiatatissimo duo formato da Max Angelelli e Wayne Taylor (da anni e anni al vertice della serie), affiancati per l’occasione da Brian Friselle e dall’ex Formula 1 e pilota Peugeot a Le Mans Pedro Lamy. Hanno realizzato il quinto miglior tempo durante i test.

Il Doran Racing (un altro team storico delle corse prototipi e GT, spesso legato a marchi italiani) schiererà  anch’esso un equipaggio davvero molto forte, formato dagli italiani Matteo Bobbi e Fabrizio Gollin, più Memo Gidley e Brad Jaeger. Così così nei test, ma sicuramente uno degli equipaggi più omogenei ed esperti in pista.

Se la corsa alla vittoria tra i prototipi (e quindi per la generale) sarà  durissima, non meno dura sarà  quella tra le GT (ben 31 al via). Il team favorito è probabilmente il Farnbacher Loles Racing, che schiererà  ben 5 Porsche GT3.

L’equipaggio Lux/Farnbacher/Marsh/Roush è risultato il più veloce durante i test, insieme con l’equipaggio dei compagni di squadra Henzler/Keen/Werner/Westbrook (che forse è il vero equipaggio di punta). L’anno scorso però le Porsche vennero sconfitte, abbastanza clamorosamente, dalle Mazda del team SpeedSource. Nick Ham, David Haskell e Sylvain Tremblay (vincitori nel 2008) quest’anno saranno affiancati da Jonathan Bomarito, uno dei giovani emergenti delle categorie propedeutiche americane (campione Formula Atlantic 2008). Molto veloce nei test è stato anche l’altro equipaggio del team, Assentato/Longhi/Plumb/Segal.

Tra le altre Porsche, molto quotato l’equipaggio del Wright Motorsports, formato da un vero big come Sascha Maasen (uomo di punta della Porsche e l’anno scorso alla guida della RS Spyder LMP2 del team Penske nella ALMS), a cui si aggiungono ottimi piloti come Phillip Martien, Patrick Pilet e BJ Zacharias. Da tenere d’occhio anche il JLowe Racing dell’equipaggio Lowe/Pace/Sugden/van Overbeek.

Un ruolo da outsider reciteranno le Ferrari del Costa Racing (da tenere d’occhio l’equipaggio Bertuzzi/Papis/Pirri/Swartzbaugh/Wagner), le Pontiac (attenzione al Banner Racing con l’equipaggio Collins/Edwards/Magnussen e allo Stevenson Motorsports con Bucknum/Davis/Liddell) e le Corvette del Team Sahlen.

L’appuntamento è per il 22 e 23 gennaio, con le prove libere e le qualifiche, e poi il 24 gennaio con il via della corsa, alle 15:30 locali (21:30 ora italiana).

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