Jeff Burton nella sfortunata gara di Martinsville
Dopo aver iniziato a conoscere nomi di piloti e teams del colorato e veloce mondo della NASCAR nel finale di stagione, vorrei farvi conoscere meglio regole di base e sistema di punteggio di questa categoria, in modo da capire davvero come si svolgono le gare e perché sono cosi' amate dal pubblico USA, che trova nei piloti i propri idoli preferiti.
Ma anche ruoli e personaggi all'interno di una squadra, come il Crew Chief oppure lo Spotter, cosi' come i meccanici addetti alle soste. Scopriremo cosi' che la competizione all'interno delle gare della NASCAR Nextel Cup si puo' considerare un vero e proprio sport di squadra, con il pilota che rappresenta un po il quarterback della situazione, colui che deve svolgere la parte finale del lavoro, vincere, e nel quale sono riposte speranze e sogni di un'intera organizzazione.
Sistema di punteggio
Partiamo dai punti che ogni pilota puo' raccogliere durante una delle 36 corse che compongono la lunga stagione della Nextel Cup. Al vincitore della gara vanno 180 punti. Il secondo classificato ne guadagna 170. Poi dal terzo al sesto posto cè un decremento di 5 punti per ogni posizione (165,160".).
Dalla settima alla undicesima posizione di arrivo il decremento è di 4 punti. Quindi il settimo arrivato prende 146 punti e all'undicesimo se ne guadagnano 130. Dalla 12esima posizione in poi il punteggio scala di 3 punti per ogni posto. L'ultimo, il 43esimo arrivato, che sia in gara o meno, guadagna quindi 34 punti.
Ecco spiegato il perché un ritiro sia cosi devastante, visto che il punteggio premia la regolarita', e il perché sono considerate statistiche fondamentali nella valutazione di un pilota i suoi arrivi nei primi 5 (Top 5 finish) e nei primi 10 (Top 10 finish). Durante la gara si possono guadagnare altri punti extra. Transitando una volta sul traguardo al comando della corsa, fa incamerare 5 punti. E 5 sono i punti che vanno anche a chi ha effettuato il maggior numero di giri in testa alla corsa.
Fino al 2003 la Nextel Cup veniva assegnata al termine della stagione ovviamente a chi aveva raccolto il maggior numero di punti. Poi dal 2004 la NASCAR ha cambiato il formato della stagione, per rendere il finale piu' incerto fino alla fine, con l'introduzione della Chase For The Nextel Cup, una sorta di playoffs per la conquista del titolo.
Dopo 26 gare infatti, i primi dieci piloti in classifica oppure tutti quelli che abbiano un ritardo dal capoclassifica non superiore ai 400 punti, diventano i contendenti per il titolo. I loro punteggi vengono modificati in questo modo: il primo inizia le ultime 10 gare a quaota 5050 punti, il secondo a 5045 e cosi' via fino al decimo.
In pratica per come abbiamo visto funzionare il punteggio, i dieci protagonisti partono alla pari. Tutto questo come gia' abbiamo visto quest'anno rende possibile cadute e rimonte, colpi di scena e finali pieni di suspence. Basti ricordare la rottura del motore di Jeff Burton a Martinsville. Burton era leader della classifica dall'inizio della Chase con un margine di 148 punti su Johnson, settimo. Johnson vinse quella gara, guadagnando 105 punti su Burton, che si ritrovo' quinto. Fu la spinta decisiva verso la conquista del titolo.
Un Weekend di gara
Durante tutte le corse della Nextel Cup, lo svolgersi del fine settimana è piu' o meno identico. Fa eccezione solo la Daytona 500, l'evento principe della serie che apre la stagione ogni febbraio, caratterizato da manche di qualificazione ed eventi speciali, come il Budweiser Shootout e i Gatorade Duels.
Ma dicevamo, il weekend tipo di ogni gara, prevede una sessione di prove libere il venerdi', la sessione di qualifica e l'ultima occasione di prove libere, denominata Happy Hour, il sabato, e naturalmente la gara la domenica. Le gare che si svolgono in notturna, generalmente il sabato sera, hanno chiaramente il tutto arretrato di un giorno.
Interessante notare come negli anni la nostra europea F1 abbia via via mutuato alcune regole e usi prorpio dalle corse americane. Da qui derivano infatti l'uso della pace car per rallentare le vetture durante problemi sul tracciato, cosa comune a tutte le categorie USA, o invece piu' specifica proprio della NASCAR, l'utilizzo di un solo motore per affrontare tutto l'evento.
Dall'inizio delle prove libere fino al momento della gara, infatti, la sostituzione del motore per una qualsiasi ragione, comporta la partenza in fondo al lungo schieramento di ben 43 vetture. Anche la qualificazione con un giro secco, poi abbandonata in F1, è stata copiata da qui. A seconda dei circuiti, i pioti che scendono in pista uno alla volta durante la qualifica, possono effettuare un giro cronometrato o due per definire la posizione sulla griglia di partenza. In generale cè un giro disponibile sugli ovali medio lunghi e veloci, due su quelli corti e lenti.
La domenica arriva il momento che milioni di fans aspettano con trepidazione. Niente è piu' eccitante per il pubblico di veder sventolare la bandiera verde che da il via alla corsa. Le 43 vetture partono lanciate, gia' in movimento dopo alcuni giri di riscaldamento e gli spettatori sugli spalti salutano in piedi e festanti l'inizio della gara.
In alcune piste lo spettacolo è davvero mozzafiato. A Daytona le vetture rimangono compatte su due file viaggiando a oltre 300 chilometri orari, adrenalina pura. Ma anche in un piccolo circuito come Bristol, vero e proprio stadio del motore, l'emozione e l'intensita' dello start non hanno eguali.
Le gare hanno una lunghezza variabile dalle 300 alle 600 miglia, con l'eccezione dei due piccolissimi ovali Bristol e Martinsville dove si percorrono 250 miglia e degli unici due tracciati stradali in calendario, Sonoma e Watkins Glen.
Non c'è un limite al tempo totale di percorrenza, che varia naturalmente a seconda di quante volte viene neutralizzata la gara con la bandiera gialla per incidenti o problemi vari. Come in qualsiasi categoria americana, negli ovali non si corre con la pioggia, condizione incompatibile con la struttura stessa dei circuiti, fatta per garantire velocita' sorpassi e spettacolo.
La gara: tips&tricks
Vediamo un po' di capire ora il vero funzionamento di bandiere gialle, soste ai box e tattiche varie, per comprendere alla fine il fattore fondamentale che fa amare cosi' tanto la NASCAR, fino a farla diventare il secondo sport USA, dietro solo al football della NFL, cioè la possibilita' per tutti i partenti, dal primo all'ultimo di vincere la corsa.
E' questo che il pubblico statunitense vuole in fatto di motori, magari veder vincere chi è partito 43esimo, come nel piu' classico sogno americano. Ed è anche la ragione per cui la nostra F1 non è ben vista, l'impossibilita' di pensare alla vittoria gia' prima di partire per la maggioranza dei piloti, negli US non è tollerabile.
All'uscita della bandiera gialla, per un incidente, una rottura di motore che sporca la pista, o detriti lasciati da qualche vettura con problemi, tutti i piloti si devono accodare alla Pace Car. Le posizioni devono essere quelle dell'ultimo passaggio sul traguardo e non è possibile sorpassare.
La corsia dei box viene aperta dopo un giro completo effettuato in regime di 'giallo', e possono effettuare la sosta solo i piloti a pieni giri. Chi è doppiato di uno o piu' giri dovra' attendere il passaggio successivo. Questo genera nelle prime fasi di gara il lungo serpentone di vetture che entrano per la sosta tutte insieme e nelle fasi conclusive il numero pu' ridotto costituito dai pretendenti alla vittoria, in modo da poter osservare tempi e strategie di ognuno piu' dettagliatamente.
La sosta puo' essere infatti 'di routine', cioè sostituzione di 4 gomme piu' rifornimento, oppure puo' entrare in gioco la strategia scelta da ogni caposquadra, come cambiare solo 2 gomme per abbreviare il tempo e guadagnare posizioni all'uscita dei box. Va da se' che poi il proprio pilota si ritrovera' molto piu' avanti nello schieramento alla ripartenza, ma dovra' vedersela con gente che alle sue spalle ha gomme piu' fresche.
Nelle fasi finali di una gara si puo' assistere al cosiddetto 'splash', una sosta brevissima per il solo rifornimento, per imbarcare solo il carburante necessario agli ultimi giri. All'inizio della gara tutte le vetture devono partire obbligatoriamente con il pieno.
Al momento della ripartenza, che si ha con un nuovo sventolio della bandiera verde, lo schieramento di due file vedra' tutti i piloti nel giro del leader posizionati nella fila esterna, mentre nella fila interna partiranno tutti i piloti che sono doppiati di uno o piu' giri. Solo quando mancano 10 giri o meno alla conclusione della corsa, la ripartenza avviene con una fila singola, in modo che i doppiati non siano di intralcio a chi si sta giocando la vittoria. Nella NASCAR infatti tutti i piloti fanno la loro corsa e non esiste l'obbligo per un doppiato di far transitare chi comanda la corsa. Per chi è davanti, un doppiato è semplicemente una macchina da sorpassare come tutte le altre.
Anche perché un giro perso si puo' abbondantemente recuperare, e magari vincere la corsa. In vari modi. Essendo a fianco del leader ad una ripartenza e standogli davanti ad esempio. Se esce una nuova bandiera gialla, il giro è recuperato. Oppure approfittando del Lucky Dog, altrimenti detto free pass. Quando esce una bandiera gialla, la prima vettura doppiata in classifica, ha il permesso di superare la Pace Car, e di accodarsi in fondo alla fila dei piloti a pieni giri. Anche il lucky dog non esiste negli ultimi 10 giri.
In passato accadeva spesso che molte corse finissero sotto il regime di bandiera gialla, a causa di incidenti negli ultimi giri. Questo toglieva un po di suspence sul finale della gara, quindi negli ultimi anni è stata introdotta la regola dei giri supplementari. Se con meno di 5 giri da percorrere avviene un incidente o un qualsiasi evento che faccia neutralizzare la corsa, si proseguira' oltre la distanza prevista, percorrendo in ogni caso 3 giri in piena andatura, per assicurare un finale in regime di corsa libera.
Crewchief & Spotter
Ogni team nella NASCAR ha il proprio Crew Chief, ovvero il caposquadra, colui che ha la responsabilita' delle scelte strategiche, del lavoro dei meccanici e dei rapporti con gli ufficiali di gara. Ma anche della regolarita' della vettura. All'inizio dell'anno, Chad Knaus, caposquadra di Jimmie Johnson al team Hendrick, fu squalificato per quattro gare e multato, perché dopo la qualifica a Daytona la vettura risulto' irregolare nelle misure del lunotto posteriore, inclinato oltre il consentito, offrendo un vantaggio aerodinamico. Jimmie poi vinse comunque la gara, senza Chad sul ponte di comando, ma l'episodio rimane ancora una delle top stories dell'anno.
Il compito del Crew Chief è anche quello di consigliare al meglio il pilota sugli aggiustamenti da fare durante le soste, a seconda delle indicazioni sul comportamentodella vettura. Ad ogni fermata sulla vettura si possono infatti modificare la taratura delle barre antirollio anteriore e posteriore, la ripartizione dei pesi e la copertura della presa d'aria anteriore. Le lunghe gare premiano chi arriva alle fasi conclusive con la vettura assettata nel migliore dei modi, in relazione alle condizioni della pista in quel momento.
Lo Spotter è un altro personaggio fondamentale del team. Rappresenta gli occhi del pilota nelle situazioni di scarsa visibilita', e lo informa costantemente su tutto cio' che avviene intorno a lui. Tutti gli spotter delle 43 vetture sono raggruppati in una zona speciale nella parte piu' alta delle tribune, in modo da avere visibile tutto il circuito. Parla costantemente col pilota dicendogli se cè una macchina al suo interno come all'esterno, se si trova nel mezzo di tre vetture appaiate. La utilita' maggiore è naturalmente durante gli incidenti.
Quando una o piu' vetture vanno in testacoda, provocando il caratteristico fumo bianco con lo strisciare delle gomme, chi sopraggiunge non vede esattamente nulla. Il pilota si affida unicamente al suo spotter, che gli dice se stare nella parte alta o bassa dell'ovale a seconda di come vede svilupparsi l'incidente. Immaginatevi a 300 all'ora, e di avere come un muro di nebbia fittissimo davanti a voi. Quella voce è l'unica salvezza, la sua responsabilita' è altissima.
I meccanici addetti al pit stop hanno una parte fondamentale. Il loro allenamento prevede palestra, esercizi comuni a un qualsiasi sport di squadra. Il loro impegno e concentrazione durante la sosta deve essere sempre al massimo. All'arrivo della vettura nella zona di sosta, solo 6 uomini possono operare sulla macchina.
Due sono addetti al cambio dei pneumatici, un lato per volta. Un meccanico si occupa di alzare un lato della vettura tramite l'apposito sollevatore, simile a quello che ognuno di noi puo' vedere dal proprio gommista, per poi correre freneticamente dall'altra parte. Due uomini servono per il rifornimento, e ne rimane uno disponibile per il lavoro sulla vettura, aggiustamenti alle barre, piccole riparazioni e cosi' via. Altri interventi come la pulizia del parabrezza o del radiatore vengono efettuati da personale al di la' del muretto che delimita la zona di sosta, usando delle prolunghe.
Un ufficiale della NASCAR è presente e vigile per ogni pilota, visto che le regole per la sosta sono molto rigide, soprattutto in fatto di sicurezza. Si controlla che tutti i bulloni di un pneumatico vengano serrati, cosi' come vengano eseguiti solo gli interventi consentiti. La vettura poi deve essere 'parcheggiata' correttamente senza oltrepassare le righe che delimitano la zona, pena la ripartenza in fondo al lungo serpentone se la sosta avviene durante una bandiera gialla, o uno stop&go se in verde.
Tutti questi aspetti contribuiscono a rendere avvincente ed emozionante, una gara che a prima vista puo' apparire noiosa all'occhio europeo, abituato a vedere partire e arrivare tutti in fila indiana, con considerazione pari a zero per lo spettatore che paga pure un biglietto esorbitante per assistere a una processione.
Qui l'attenzione è per lo spettatore, per il suo divertimento. I piloti non sono entita' irraggiungibili, il pubblico ha accesso alla zona garage e puo' incontrare i propri eroi. Ma di questo come delle specifiche tecniche delle vetture, motori e loro potenza, sicurezza, parleremo prima che inizi la prossima stagione.