Shea Weber è dotato di uno tiro micidiale che sfrutta a meraviglia in superiorità numerica
Come centro della prima linea scegliamo Ryan Getzlaf, accanto a lui il suo compagno di squadra Corey Perry e Jeff Carter. Il secondo terzetto è guidato da Mike Richards, coadiuvato da Thomas Vanek e Dustin Brown, mentre in terza linea schieriamo Patrice Bergeron, Zach Parise e Ryan Kesler. Ci resta un quarto trio d'attacco con Eric Staal, Joe Pavelski e Milan Michalek. E non siamo riusciti a trovare spazio a Nathan Horton, Andrei Kostitsyn e David Backes.
Stiamo preparando la formazione per il fantahockey? In un certo senso sì. Ma abbiamo deciso di giocare con regole molto più severe. Gli attaccanti della nostra selezione sono stati draftati tutti nel 2003, la miglior annata degli ultimi decenni, se non addirittura della storia della National Hockey League. E i difensori? Per i terzini è molto più facile. Per quelli basta prendere l'auto e percorrere i circa 500 chilometri che separano St. Louis da Nashville. Un discreto numero di difensori scelti in quell'anno di grazia veste la maglia dei Predators.
Nella recente, brillante serie di sette vittorie consecutive della compagine guidata da Barry Trotz, sono scesi sul ghiaccio Shea Weber, Ryan Suter e Kevin Klein, mentre Alexander Sulzer era inserito sul foglio partita, ma si è accomodato in tribuna. Il cinquanta per cento dei terzini in pista e il primo rincalzo, tutti draftati nel 2003. Come dire che la competenza degli scout della franchigia del Tennessee ha consentito di gettare le fondamenta difensive per i prossimi dieci anni, tetto salariale permettendo.
Shea Weber è il più offensivo dei quattro. Selezionato al secondo turno con la 49a scelta dai Kelowna Rockets della Western Hockey League, il 24enne di Sicamous (Ontario) l'anno scorso è stato in ballottaggio per il Norris Trophy dopo una straordinaria stagione da 23 reti e 30 assist. Weber è particolarmente micidiale dalla linea blu, dalla quale ama cannoneggiare in Power Play. In situazione di inferiorità numerica, invece, Barry Trotz non lo reputa ancora pronto e lo manda sul ghiaccio con il contagocce.
Ryan Suter, coetaneo di Shea Weber, è stato il primo dei quattro a essere draftato, con la settima scelta assoluta, ed è forse il più completo del poker di terzini. Rispetto al compagno, Suter viene schierato stabilmente anche in inferiorità numerica. Sul fronte offensivo, il terzino di Madison (Wisconsin) non ha nulla da invidiare a Weber. Le loro qualità , anzi, si integrano alla perfezione, con Weber più portato alla conclusione e Suter alla regia.
Kevin Klein ha un anno in più di Weber e Suter, ma solo da quest'anno pare aver trovato un posto fisso in squadra. Il 25enne di Kitchener (Ontario), selezionato al secondo turno con la 37a scelta assoluta, ha un gioco molto meno appariscente rispetto ai due colleghi citati, ma non per questo meno efficace. Klein è il classico difensore difensivo, duro sull'uomo, attento nello slot, senza tanti fronzoli, e si merita regolarmente oltre venti minuti di ghiaccio a partita. Un punto di forza nel Penalty Killing.
Alexander Sulzer, nato 25 anni or sono a Kaufbeuren, in Germania, e draftato in 92a posizione, è ancora un rookie. Dopo aver giocato solo due partite lo scorso campionato, quest'anno è sceso sul ghiaccio in cinque partite consecutive a cavallo tra ottobre e novembre, ma è stato poi costretto a seguire i compagni dagli spalti. Se a livello di NHL è ancora da scoprire, nell'American Hockey League Sulzer ha dimostrato un eccellente pattinaggio e una buona propensione offensiva.
Se tutto girerà per il verso giusto, dunque, i Nashville Predators potrebbero aver costruito la colonna vertebrale della squadra per anni a venire nello spazio di un solo draft. L'ennesima dimostrazione di quanto sia importante avere l'occhio lungo nella valutazione dei giovani talenti, soprattutto in regime di tetto salariale.
Giusto per informazione, nel 2003 i predatori avevano selezionato altri due difensori: Andrei Mukhachev non ha mai giocato in Nordamerica e attualmente veste i colori dell'AK Bars Kazan, mentre Richard Stehlik, dopo due sole stagioni di hockey giovanile in Canada, è tornato in Cechia, dove milita nel Viktovice. Potranno pure sbagliare, questi poveri osservatori"