Eastern First Round Recap

Alexander Ovechkin saluta il prode Lundqvist: per il russo una nuova sfida al secondo turno.

Pittsburgh - Philadelphia

Sidney Crosby gira intorno alla gabbia del Wachovia Center, ed insacca a 30 secondi della fine. Cala il sipario su gara 6 e sulla serie, nell'incredulità  della folla arancione di Philadelphia, sbigottita di fronte allo scempio perpetrato dai proprio paladini.

Infatti, la gara decisiva era iniziata al meglio per i padroni di casa. Avanti 3 a 0 dopo circa 25 minuti di hockey, gara 7 a Pittsburgh sembrava poco più che una formalità . Pochi gli errori possibili da fare; tra questi, quello di lasciare spazio ai giocatori dei Penguins.
Ecco, appunto.

Quello che cambia dopo il terzo goal di Philadelphia è unicamente l'atteggiamento. Il primo goal dei Flyers viene da un inseguimento a tutto campo con il puck come obiettivo, e dopo la risposta di Fleury arriva la rete di Mike Knuble, che ha seguito l'ottimo tentativo di Mike Richards. Arrivano anche il primo goal dei playoff di Joffrey Lupul e di Danny Briere. Il rilassamento a quel punto è totale. Arriva subito l'1 a 3. Prima della fine di un secondo periodo nervoso come molte volte nella serie, le squadre saranno 3 a 3, con l'inerzia della partita assolutamente dalla parte dei Pens.
Eugeny Malkin trova una delle tante offensive della serie, e crea uno spazio colpevolmente lasciato a Sergei Gonchar, che si sblocca con lo slap shot che manda i titoli di coda sulla stagione dei Flyers. Ed ecco che dopo il 4 a 3 inizia un assedio le cui conclusioni sono scontate quanto la sua esistenza. Unico lascito di un periodo circa di attacco dei Flyers è una traversa, oltre ad un paio di buoni interventi di Marc-Andre Fleury, gigante per quasi tutta la serie.

L'altra differenza tra le due squadre è che Phila se deve rimontare è in difficoltà  e invece Pittsburgh no. L'innesto di talento quest'anno a Philadelphia è stato sostanziale ma la franchigia non si libera della fama di squadra molto fisica e poco tecnica che appartiene alla sua storia. Ed il risultato è lo stesso dell'anno scorso: fuori con i Penguins, questa volta con una gara giocata in meno.
Philadelphia gioca bene, e probabilmente gara 7 la meritava, soprattutto dopo l'ottima vittoria della Mellon Arena di gara 5, dove aveva tolto la gioia dei Pens in casa con una prova solida come poche. Ma la sensazione è che, pur battagliando ad armi pari, in Pennsylvania ci sia una sola squadra di riferimento adesso.
L'acquisizione di Daniel Carcillo è stata una buona mossa, ma certo non ha potuto dare troppo alla compagine di John Stevens, che a fine partita saluta con un po' di invidia la panchina dei Penguins che vola al turno successivo.

Boston - Montreal

Così come volano, senza nemmeno un patema d'animo, i Bruins.
Sarebbe superfluo parlare proprio di questi ultimi, troppo superiori. E' invece giusto affondare per un attimo il coltello nella piaga dei Canadiens, mai nella serie, che hanno chiuso con una gara 4 vergognosa davanti al pubblico di casa, che certo meritava finale migliore per la 100esima stagione di una delle franchigie più vincenti della storia.
Così come in stagione regolare a poco erano serviti i flashback del passato dell'hockey a Montreal per avere un record decente, a nulla è servito avere un atteggiamento propositivo solo a sprazzi nel primo turno di playoff.

Il cappotto ci stava, era possibile, ma non in questi termini. In pratica al TD Banknorth Garden di Boston le prime due partite sono servite ai Bruins per prendere la mira, mentre le altre due per schiantare un avversario che non ha avuto nemmeno la possibilità  di fare un assedio finale, di indurre l'avversario più fisico a concedere Powerplay uno dopo l'altro o di mettere un freno al forechecking di soggetti come Milan Lucic.

Succede così che l'esigentissimo pubblico del Canada trovi il capro espiatorio nel buon Carey Price, che dopo i quattro goal imbarazzanti dell'ultima gara si becca i convinti urli del pubblico a suo sfavore, in una scena che ricorda molto quanto successo a Roy sul finire della sua stellare carriera. Non sappiamo quanto sia giusto prendersela col goalie quando i giocatori di movimento mancano di grinta e rinunciano a giocare, ma la sentenza pronunciata da più parti dopo gara 4 era "La stagione dei Canadiens è durata 4 partite di troppo". Calzante.
Ai posteri Montreal manda, come cartolina del 100esimo anno di attività , il goal subito da Phil Kessel, che indisturbato esce dalla panca puniti e si avventa su un puck che magicamente sta procedendo a rilento verso la porta degli avversari; basta un tiro poco angolato per mandare i titoli di coda ad un confronto forse mai nato.

Per non essere troppo duri con Montreal, che non lo merita, possiamo dire che i Bruins sembrano decisamente una squadra in missione. Il predominio fisico è totale, Tim Thomas un muro spesso invalicabile e Zdeno Chara un capitano più che valoroso. A far girare la serie è stato Marc Savard, di cui avremo occasione di parlare ancora. Insomma, ad est abbiamo la prima favorita, e tutti i dubbi sulla tenuta della squadra nella post season sono stati fugati.

Washington - New York

Henrik Lundkvist costruisce, il resto della squadra distrugge.
I New York Rangers hanno avuto la possibilità  di chiudere la serie di primo turno contro i Capitals, dopo essere andati sul 3 a 1 dopo la seconda gara del Madison Square Garden.
Ed è proprio dopo la vittoria per 2 a 1 di gara cinque che qualcosa si guasta. Con 3 match point e con una buona resistenza al grande PowerPlay avversario che inizia a cedere, è il momento di stare uniti.
Invece Sean Avery inizia la classica caccia all'uomo e spinge Tortorella a farlo sedere in tribuna nel successivo scontro. Lo stesso coach successivamente si becca una sospensione di una partita dalla lega per lancio di oggetti sul pubblico, e guarda la decisiva gara 6 dal box dirigenziale del Verizon Center.

Se non hai il vantaggio del campo e giochi contro Washington che sta diventando una potenza, hai bisogno di stabilità . Non importa quale soggetto infonda insicurezza, l'importante è mantenere a zero le discussioni, e andare avanti.
Era il caso di dare una lezione a Avery? Sì, lo è sempre con lui, ma il momento è quello sbagliato. Ci si ripensa al secondo turno.
Senza contare che un sistema di gioco che sfrutta più il talento difensivo ed il Penaly Killing è proprio quello che trae maggior beneficio dalla serenità  fuori e dentro il rink.
Dopo la parabola discendente dei Rangers, i Caps prendono il controllo della serie già  dalla prima gara-disperazione, la quinta cotesa. Lo fanno col sorprendente Matt Bradley.

Mai un goal in post season, mai più di 10 in regular season, in varie stagioni divise tra San Josè, Pittsburgh e Washington. Insomma, un subalterno, un quarta linea come mille altri in NHL.
E chissà  che la sua carriera non volga per il meglio dopo la doppietta che spiana la strada alla rimonta della sua squadra. Prima si inventa un'azione personale e poi infila Lundqvist con un backhand apparentemente innocuo dal lato sinistro della gabbia. E gara 5 è in ghiaccio.
La 6, in pratica, non inizia mai. Si sveglia Mike Green e con egli il PowerPlay ospite. Tom Poti è la first star con tre assist e una segnatura ed il 5 a 3 finale è risultato anche bugiardo per la migliore vittoria nella stagione dei Capitals.
Per chiudere il discorso serve mantenere la calma e tornare nella capitale consci del proprio potenziale.
Nik Antropov porta avanti New York. Washington è invece fortunata a pareggiare nonostante la insolita pochezza del suo attacco. 11 tiri nei primi due periodi in casa è statistica ben lontana da ciò che ci si aspetta da Ovechkin, una dei più assidui tiratori della storia, e compagni. Come in gara 2, i Rangers stanno lontani dal penalty box, testimonianza del buon lavoro tattico del coaching staff.
E proprio quando per i Capitals si manifestano i fantasmi dell'eliminazione simile a quella dell'anno scorso con i Flyers, Sergei Fedorov entra nei playoff con il game winner finale. Gli ultimi 5 minuti mostrano le lacune offensive dei Rangers, che non tolgono il puck agli avversari che tentano di gestirlo e totalizzano un solo tiro nello specchio in tutto l'ultimo parziale.

La prova finale della maturità  della squadra di Boudreau? No, impossibile dimenticare l'inizio di serie ad handicap. Ci vuole ulteriore umiltà  ed andare avanti, ma le possibilità  di Washington contro Pittsburgh saranno esaminate in sede di preview, sabato.
New York lascia con molto rammarico la speranza di raggiungere la Stanley Cup. Ma si ritrova tra i pali un campione affermato, anche se non considereremmo questa serie di Playoff per progettare la squadra per il futuro, vista l'atipicità  della stessa serie. Mantenere però intatte le qualità  difensive del team è una priorità .

New Jersey - Carolina

I tifosi del New Jersey, Martin Brodeur e tutti i giocatori ed il management dei Devils non dimenticheranno mai due giocatori: Eric Staal e Tim Gleason. Gli attimi finali di gara 7 sono un romanzo, che sicuramente avrete visto, ma che non si può ignorare anche in questo resoconto.

Ad un minuto e mezzo dalla fine Carolina è sotto, fuori casa, contro una delle migliori difese della NHL. Gleason tiene nel terzo offensivo il puck, ma la difesa dei Devils lo rimanda al mittente che, in uno sforzo decisivo, si tuffa sul ghiaccio e, carponi, lo manda sulla sinistra verso Joni Pitkanen. Quest'ultimo si ricorda del suo amico d'infanzia Jussi Jokinen, appena arrivato dai Lightning, smarcato dalla parte opposta della porta, che, una volta ricevuto il passaggio dal finnico connazionale, lo mette alle spalle di Brodeur, ipotecando almeno il supplementare.
E "almeno" è ora più che mai la parola giusta, perchè l'altro grande protagonista della qualificazione Canes è pronto a bucare uno dei più grandi goalie della storia e rimandare il sogno di rimettere le mani sulla coppa più preziosa.

Tempo di rimettere il puck al centro, tempo di far passare il primo shift, ed entra Staal. Laciato avanzare dalla difesa, fa partire lo slap shot del 4 a 3. Il portiere canadese sfiora il disco ma c'è ben poco da fare. La valanga di soldi dati a Staal in offseason trovano all'istante una spiegazione che migliore non esiste. Gli Hurricanes, però, non sono ancora al secondo turno.
Per fortuna loro, Cam Ward continua con la solidità  che lo ha contraddistinto in questo scontro e sigilla la gabbia nel prevedibile e poco ordinato assalto finale degli ultimi 24 secondi da parte di New Jersey.

Solo allora le prime bottiglie sono state aperte. E' stata una serie combattutissima, con due squadre non eccelse in situazione di differenza numerica, che hanno silenziosamente accordato una gara 7 che sarebbe certo stata spettacolare. Pochi contatti fino almeno al 3 a 2 di New Jersey, che con quel goal sembrava essere in controllo. Il puck aveva spazio per muoversi sul ghiaccio, forse in controtendenza con le caratteristiche delle due compagini, soprattutto New Jersey, ed è lo stesso meccanismo che aveva permesso alla linea Staal-LaRose-Whitney di dominare letteralmente la scena.

Ed è proprio questa la buona notizia per Carolina. Con Chad LaRose in queste condizioni, il rendimento della franchigia è destinato a salire ancora. Dall'altra parte però ci sarà  Boston, bella riposata dopo il 4 a 0 rifilato a Montreal, e i Canes dovrebbero essere piuttosto stanchi.
Comunque vada a finire, ora la stagione della squadra di Paul Maurice può tranquillamente affermare di avere avuto una stagione più che buona, anche dato il cambio di allenatore in corsa e la situazione fino a gennaio, che li vedevo fuori dalle posizioni utili per i Playoff.

New Jersey invece esce, con ben pochi rimpianti. Anche perchè consci dell'equilibrio nella serie, finita per due volte all'overtime, con uno shutout per parte e due goalie in forma. Zach Parise si è ormai confermato come campione in divenire e senza l'infortunio e l'operazione al ginocchio per il capitano Jamie Langenbrunner forse staremmo parlando di un accoppiamento diverso in semifinale di conference.

Semifinali che iniziano stasera. E, grazie al ponte del primo maggio, forse riusciremo a seguire di più le partite che si svolgono nella notte italiana. Il grande spettacolo dei playoff NHL è appena cominciato.

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