Una settimana piena

La rituale corsa dei Panthers per ringraziare Thomas Vokoun dopo il secondo shutout di febbraio

La SouthEast è la division che dà  meno soddisfazione a chi ne deve parlare.
Per gran parte della stagione è così, ma ci sono settimane, come questo, che sono completamente differenti dal solito canovaccio fatto da figuracce, trade ridicole, classifiche ignobili.
Infatti ci sono fatti salienti che in questi giorni stanno coinvolgendo tutte e quattro le franchige di questa parte dello standing NHL.

In rigoroso ordine, per l'appunto, di classifica, partiamo dai Thrashers, che questa settimana hanno definitivamente affermato la loro voglia di costruire per un futuro a lungo termine, andando a scambiare Mathieu Schneider, buon difensore con capacità  in attacco con una seconda scelta al prossimo draft ed una terza a quello ancora dopo.
Potrebbe essere quindi molto alto il numero di scelte nei primi tre giri dei prossimi draft per la franchigia della Georgia, che si è già  garantita le prestazioni di Esposito ed otterrà  abbastanza failmente uno degli ultimi 4 posti nella classifica generale, utile ad ambire alla prima scelta assoluta di quest'anno.
Aggiungiamoci Little, Zach Boghosian e Boris Valabik, già  in prima squadra, e capiamo facilmente come in giro sulla rete ci siano tifosi di Atlanta totalmente sedotti dalla sola idea di avere, tra 4 o 5 anni, una supersquadra piena di talento, e di cui ipotizzano le fantastiche linee offensive e le solide coppie difensive.
Senza contare che c'è ancora da dar via Kovalchuk. Il discorso teorico di questa squadra può essere interessante, ma ricordiamoci che un azzardo così grande sulle scelte al draft va accompagnato da una stabilità  societaria adeguata, che negli anni mantenga un trend ed una attitudine adatta a questa strategia. Insomma, che le cose non finiscano come sono finite a Tampa Bay.

I Lightning hanno festeggiato martedì il primo hat-trick in carriera di Steven Stamkos, a proposito di scelte al draft, per poi soccombere sotto i colpi dei Blackhawks.
L'exploit del giovane nella serata di Tampa è la naturale conseguenza dell'aver puntato su di lui in tempi non sospetti, quando cioè Barry Melrose se ne andò additandolo come un “leggerino” non pronto per l'NHL.
Stamkos non avrà  magari una grande esplosione quest'anno, ma ha dimostrato, non solo con questa prestazione, di essere una giusta prima scelta, con doti di visione di gioco superiori alla media, come testimonia il buon numero di assist messi a segno, cioè 15, il sesto score nella lega tra i rookie.
Per sua sfortuna, un primo recap delle stagione dei rookie, lo vede molto attardato nei confronti di Ryan, Versteeg e Wheeler, quindi nella mente degli addetti ai lavori rimane un first overall pick un po' dubbio.

Pur essendo in realtà  la nona forza ad Est precedendo Pittsburgh, Carolina non è in una buona situazione: l'altalenanza di risultati, in una stagione che doveva regalare i Playoff, fa temere in vista del rush finale della stagione regolare. I punti da recuperare sull'ottava sono 5, gradino che sembra sinceramente troncare le speranza degli uomini di Paul Maurice, subentrato presto nel ruolo di head coach come palese da tempo dopo la cacciata di Peter LaViolette.
Ma in settimana c'è stata una occasione per dimenticare la precarietà  del presente e focalizzarsi per un attimo sulla gloria del passato. E' infatti stato ritirato il numero 2 di Glen Wesley, in una cerimonia che ha rischiarato la notte di martedì al RBC Center.
Difensore che ha visto le sue stagioni migliori ai Boston Bruins, Wesley è poi diventato una specie di simbolo per i Carolina Hurricanes, giovane franchigia con ben poco seguito. Dopo 10 anni ai Canes e 18 in NHL, Wesley corona il sogno di una vita vincendo la Stanley Cup, stabilendo il record poco invidiabile per la verità  di essere il giocatore con più esperienza a vincere il trofeo più importante.
Attualmente nello staff tecnico di Carolina, colpì l'opinione pubblica andando a visitare i feriti delle truppe americane nel classico “giorno con la coppa” concesso ad ogni giocatore della rosa vincitrice.

In Florida la settimana ha visto arrivare a 8 le partite consecutive iniziate da Thomas Vokoun, con la ciliegina sulla torta della vittoria in shutout contro i fortissimi Devils di questo frangente. Un 4 a 0 condito da 34 parate per il ceco, in periodo positivo dopo aver rischiato il posto a confronto con l'emergente Chris Andersen. Di questo dualismo, già  descritto in queste pagine, sembra che Florida vivrà  fino alla fine della stagione.
Stagione che forse finirà  con il botto di una qualificazione ai Playoff larga, magari da numero 5 o 6, evitando una tra Boston, Wasington o appunto New Jersey nel cammino tortuoso verso la Stanley Cup. Sembrano lontani i tempi in cui ipotizzavamo una trade con Vokoun al centro, ma a volte in NHL le cose cambiano in un attimo, lasciando solo ricordi di situazioni intricate per lasciare posto ad altre più chiare e più intuibili ad inizio stagione.
In questa striscia di apparizioni consecutive in febbraio, il goalie ha parato il 94% dei tiri scagliati verso la sua gabbia, dovendo affrontare ben 35 tiri a partita. Sconfitti per due volte dei Capitals, i Panthers hanno quindi vinto 6 incontri, diventando così una delle realtà  emergenti della stagione.

solo 7 giorni fa rendavamo conto del record di Mike Green, che eguagliava quello assoluto di 7 goal da difensore in 7 partite consecutive. Con la segnatura di sabato contro i Lightning al St. Pete's Forum, Green è diventato il proprietario solitario di questo record assoluto, con 8 partite consecutive a segno.
I capi della Hall of Fame hanno anche chiesto gentilmente a Green di consegnare loro la stecca con cui ha segnato l'ultimo goal in ordine di tempo, ma il canadese ha fermamente rifiutato dimostrando ancora una volta, oltre alle varie dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi, quanto tenga al suo personalissimo primato.

A parte gli interessanti Panthers di questo periodo, abbiamo quindi capito come anche una division poco nobile come la SouthEast possa offrire spunti di discussione di tanto in tanto, oltre ad eventi ed individualità  da notare. In settimane come questa, ci sembra che il divario in termini di varietà  tra questa division e le altre sia molto minore rispetto a quanto ci aspetteremmo normalmente.
Se solo si potessero avere tanti e tali avvenimenti da analizzare anche nel grigiore di altri periodi…

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