I Red Wings sono sempre i numeri 1…
Fermi per ammirare l'All Star Game (o festa per i gloriosi Canadiens) approfittiamo della pausa per trarre un bilancio della central division, pronta allo sprint decisivo a poco più di un mese alla fine del mercato.
Come dodici mesi fa sono i Detroit Red Wings a farla da padrone, pronosticabile all'inizio grazie all'aggiunta di Marian Hossa ad un nucleo di campioni che già lo scorso anno sembravano imbattibili. Perso Hasek per ritiro Ty Conklin ha retto bene il confronto anche se The Dominator non era portiere del nostro stesso pianeta.
Prima del rush finale della scorsa stagione le ali rosse vantavano 37 vittorie e 14 sconfitte in una division dominata e chiusa con 115 punti, 24 più della seconda. Oggi le vittorie sono meno, "solo" 31 con una sconfitta in più ma l'idea che Detroit non abbia ancora messo sul ghiaccio tutto il suo potenziale non appare come un pensiero così folle.
Jiri Hudler va segnalato come uno dei giocatori più migliorati, forte degli esempi che vede in una rosa unica per la nhl di campioni della stessa squadra, un vero all star team, con Datsyuk e Lidstrom che appartengono ad un'altra categoria.
I giovani Blackhawks hanno il merito di dare ancora un minimo d'incertezza alla division, prima del doppio scontro diretto con la squadra della Joe Louis Arena di inizio 2009 hanno anche avuto la possibilità di un aggancio, sfumato per la doppia sconfitta. Di questi tempi il 2007/08 era meno felice, con 23 vittorie e 27 sconfitte, cammino negativo proseguito sino a fine stagione dove 88 punti non bastarono per la quota playoff, raggiunti l'ultima volta nel 2002.
Kane & Toews come visto anche nella gara delle stelle sono il futuro della franchigia che inizia a raccogliere i frutti già nel presente, con una coppia di attaccanti che fanno da cornice ad un ottimo difensore come Brian Campbell e l'efficacia di Khabibulin decisivo più volte, in una squadra che può dir la sua nella post- season.
I Columbus Blue Jackets sono la bella realtà della stagione, nonostante tre vittorie in meno rispetto all'anno scorso e una gara persa in più gli uomini di Hitchcock mai come questa stagione stanno costruendo il sogno di poter dire "Siamo nei playoff" e poter affrontare timori ed emozioni nell' essere tra le migliori otto della conference.
Le possibilità non sono ancora tantissime ma gara dopo gara Rick Nash e i suoi acquisiscono concretezza e convinzione, oltre ad attirare le simpatie per una città che in sette anni di vita non ha mai visto la luce dopo la regular season. Esplosione tra i Blue Jackets del portiere Steve Mason, base ideale per creare un'ottima squadra.
Cammino opposto invece, è per i Nashville Predators che hanno appena riabbracciato lo sfortunato Steve Sullivan, unico lato positivo dei predatori che dodici mesi fa erano vicini ad avere il 50% di gare vinte con un bilancio di 24-25 ed invece oggi si ritrovano con 20 gioie e 26 disastri. Il percorso dello stagione passata regalò i playoff con la seconda posizione nella division che adesso dista 15 punti, con Arnott meno decisivo a fronte di un ottimo Shea Weber, due esempi di un irregolarità tipica della stagione 2008/09. Per la post season serve trovare costanza in fretta.
Che dire dei St.Louis Blues? Finché gli infortuni si son dimenticati di questa franchigia progetti e sogni erano molto diversi. Ma l'elenco dell'infermeria a partire da Kariya per arrivare a Brewer ha sempre recitato una parte decisiva in ogni partita. Keith Tkachuk ha potuto togliersi solo la soddisfazione del suo millesimo punto, lontano dall'idea di poter giocare le gare più calde della nhl. Lo scorso anno andava un pochino meglio con tre vittorie conquistate in più e una sconfitta in meno, ma anche la conferma di un ultimo posto nella central division.
All Star Game
Ad Atlanta nel 2008 l'elenco dei giocatori delle squadre sopra citate comprendeva i portieri Osgood e Legace, i difensori Lidstrom e Keith e le stelle tra le stelle di Datsyuk, Nash e Arnott. Tre capitani nella squadra poi sconfitta 8 a 7 con l'inutile tripletta di Rick Nash.
Nella celebrazione dei Montreal Canadiens l'unico a confermarsi è Nash in gol anche al Bell Centre nella squadra guidata da coach Babcock anche lui alla riconferma. Out per scelta o dei tifosi votanti Zetterberg e Hossa o per diversi motivi tipo Lidstrom o Datsyuk (infortunio diplomatico) la central division schiera tra le stelle titolari Campbell, Toews e Kane con Tkachuk, Weber e il già citato capitano di Columbus.
Ma nella gara regalo per i 100 anni dei Canadiens la squadra più gloriosa della National Hockey League la vittoria la porta a casa la Eastern conference agli shootout, inutili i gol di Tkachuk, Nash e Toews con Kovalev mvp della serata dedicata alla squadra di cui è capitano.
23 gol, secondo record dietro l'All Star Game del 2001 (quello dove c'era un'altra festa, il rientro del leggendario Lemieux).
Ora fine delle feste, il ghiaccio ritorna ad infuocarsi più che mai, e l'ultimo sprint della stagione può partire.