Detroit ha tutte le intenzioni di alzare nuovamente la Coppa.
Da qualche anno a questa parte la Central Division è sinonimo di Detroit Red Wings. La squadra di Hockeytown è una spanna (forse anche due) sopra a tutte le altre franchigie della divisione e la Stanley portata a casa lo scorso anno, battendo in finale i Pinguini di Crosby, Malkin e Hossa, non solo ne è una palese dimostrazione, ma forse è addirittura la dimostrazione che le Ali Rosse sono una spanna (forse due) sopra tutta l'intera NHL.
Ma se abbiamo pensato per un attimo che non sia possibile incrementare la forza offensiva di questo squadrone, ci siamo sbagliati. Quest'estate, la notizia che ha sconcertato il mondo della NHL è stata la proposta di contratto al free-agent più ricercato della Lega: Marian Hossa.
Proposta immediatamente accettata dal 29-enne slovacco che ha tanta voglia di vincere una Stanley Cup e che pensa che nessuna squadra, se non Detroit, lo possa accontentare.
Con questo acquisto il livello di talento e di gioco in attacco raggiunge livelli forse mai visti, con una prima linea Zetterberg (vincitore del Conn Smythe) – Datsyuk (vincitore del Lady Bing) – Hossa che potrebbe fare la differenza in ogni partita…fino a primavera inoltrata.
Il reparto difensivo è comandato dal signor Nicklas Lidstrom, capace di vincere tanti di quei Norris Trophy che si fa fatica a tenerne il conto. A dar man forte al capitano ci saranno Rafalski, Kronwall, Stuart, Lilja, Lebda e, udite udite, Chris Chelios, che scenderà sul ghiaccio per la 25-esima stagione in carriera.
A creare qualche punto interrogativo saranno i goalie. Hasek ormai è un lontano ricordo e Osgood, nonostante sia stato il miglior portiere della Lega lo scorso anno e abbia sollevato la sua terza Stanley (la seconda da portiere titolare), inizia a sentire il peso degli anni (35). Dovrà quindi essere ben supportato dai suoi backup Ty Conklin (arrivato quest'estate da Pittsburgh) o Jimmy Howard.
Detto questo è ovvio che la NHL stagione 2008/09 si aprirà con un solo obiettivo per tutti: “tutti contro Detroit”.
Le prime che proveranno a contrastare la corazzata del Michigan saranno le compagne della Central.
Per i Chicago Blackhawks, che hanno investito bene nei giovani negl'ultimi anni, sembra arrivato il momento del grande salto di qualità . A guidare questa squadra saranno il fresco vincitore del Calder Trophy Patrick Kane (19 anni) e il nuovo capitano Jonathan Toews (20 anni).
Quest'estate sono arrivati due giocatori di livello a dar man forte al reparto arretrato (tallone d'achille dello scorso anno) come Brian Campbell in difesa e Christobal Huet tra i pali.
Il primo troverà un compagno di linea veloce come Duncan Keith, il secondo troverà un reparto la cui corsa al posto da titolare vede in lizza ben tre giocatori: lui stesso, Khabibulin e Crowford. Considerando il perenne mal di schiena del russo e la giovane età di Crowford, Huet potrebbe spartirsi il ruolo da titolare equamente con Khabibulin.
Personalmente ho grosse aspettative da questa squadra che può vantare campioni di ogni livello in ogni reparto e che propone un gioco tanto divertente quanto efficace. Da tenere d'occhio.
Come da tenere d'occhio sono i Columbus Blue Jackets. Squadra rinforzata dall'inserimento in avanti di R.J Umberger, Kristian Huselius e Raffi Torres, pronti a dar man forte al capitano Rick Nash (autore, lo ricordiamo, del goal dell'anno della scorsa stagione).
Dopo anni di anonimato e di mancate qualificazioni alla post-season, sembra che quest'anno sia la volta buona per arrivare per la prima volta a giocare i play-off. Ne è convinto coach Hitchcock e ne sono convinti tutti i giocatori che hanno scelto Columbus come franchigia per questo 2008/09.
Da seganalare il reparto difensivo, con una blue line solida nonostante l'assenza di nomi da primi della classe, e con un goalie titolare che può dare continuità e sicurezza all'intero team: Pascal Leclaire (24 vittorie lo scorso anno e ben 9 shutout). Se non avrà problemi fisici potrà tranquillamente scendere sul ghiaccio per una sessantina di partite. Bene per i tifosi dell'Ohio, non tanto per i due giocatori che si contenderanno le rimanenti gare come back-up: Norrena e il rookie Steve Mason.
Con Columbus che potrà giocarsi un posto tra le prime otto nella Western, siamo già a 3 squadre candidate solo nella Central. Chissà .
Mi fermo a queste tre con i miei pronostici per la post-season perchè non penso (anche se poi verrò smentito dai fatti) che St.Louis e Nashville riusciranno a centrare l'obiettivo.
I Predators sono stati la sorpresa ad ovest della passata stagione, riuscendo ad accedere al tabellone dei play-off tenendosi dietro squadre come Edmonton, Chicago e Columbus. Squadre che quest'anno, a differenza di Nashville, si sono rinforzate non poco e che probabilmente hanno quel qualcosa in più che permetterà loro di stare davanti.
Da risolvere in stagione anche la grana Radulov. Il giovane Alexander, uno dei migliori attaccanti della Lega (classe '86), nonostante abbia ancora un'anno di contratto con Nashville, ha firmato all'inizio dell'estate un contratto di 3 anni con la squadra russa Salavat Yulaev Ufa della Kontinental Hockey League. Le beghe buratriche tra le due squadre e le due Leghe si sono protratte per mesi. Nonostante non si sia ancora arrivati ad una soluzione, i Predators hanno sospeso Radulov, non pagandolo per l'intera stagione.
Perso un bel pò di potere offensivo, coach Trotz farà affidamento sulla blue-line con Weber, Suter, Hamhuis, DeVries e Koistinen e sul suo goalie Ellis. Un portiere su cui la dirigenza fa molto affidamento visto che ha deciso di mandare Chris Mason a St.Louis in cambio di una quarta scelta al prossimo draft.
Chiudiamo proprio con la squadra di St.Louis. I Blues sono sulla carta degni pretendenti alla post-season. Sono una squadra che tra veterani illustri e giovani promesse, ha all'interno del proprio roster un sacco di prime scelte dei vari draft degl'ultimi anni.
I nomi e i numeri di tutti questi giocatori sono da far sognare i tifosi del Missouri: l'esperienza di Paul Kariya, Brad Boyes ed Andy McDonald sarà messa a disposizione di Erik Johnson, David Perron, Lee Stempniak e David Backes; inoltre saranno da svezzare i giovanissimi T.J. Oshie e Patrik Berglund (entrambi con un Calder Trophy che attende di essere scritto sui loro curriculum).
Sulla carta St.Louis è da play-off. Ma credo che debbamo aspettare ancora un'anno, forse due, per puntare in alto. Un po' di pazienza…e anche loro raccoglieranno i frutti del duro lavoro di ringiovanimento di una franchigia.