Il Draft 2008 è finito. Sono più di 200 i giovani che entrano da oggi nell'orbita NHL.
Il Draft NHL non è esattamente atteso come quelli NBA ed NFL, per fare due esempi illustri. Per la maggior parte dei giocatori scelti le porte dell'NHL non si apriranno subito. Dovranno maturare ancora nelle leghe inferiori, cercando il modo di mettersi ancora in mostra, aspettando la chiamata della franchigia che magari due o tre stagioni prima si era assicuratia il diritto di contrattare col giocatore stesso.
Henrik Zetterberg, scelto nel 1999 dovette aspettare fino al 2002 per indossare la maglia dei Red Wings, non varcando mai i confini svedesi in questo lasso di tempo. Questo per fare un esempio.
Ci sono anche, ovviamente, le eccezioni, che non sono poche. Molti dei giocatori draftati al primo giro giocano qualche partita con la squadra. Pensiamo a Marian Hossa, scelto con il 12esimo pick overall che giocò una decina di partite con i Senators nel 1997, ed arriviamo alle grandi prime scelte, Alexander Ovechkin, Sidney Crosby, Vincent Lecavalier, subito titolari inamovibili da 80 partite nel primo anno di militanza NHL.
Le facce nuove
Passiamo ora in rassegna le prime scelte, partendo dai Tampa Bay Lightning, omaggiati della prima scelta dopo una stagione conclusa all'ultimo posto degli standings.
1 - Tampa Bay Lightning - Steven Stamkos - Canada
La scelta del centro proveniente dalla Ontario Hockey League non stupisce. E' un giocatore dotato di velocità impressionante ed abilità abbaglianti sui pattini. Ha avuto numeri simili, in questi ultimi due anni, a quelli di Patrick Kane, prima scelta dell'anno passato e protagonista di un'ottima stagione nelle fila dei Blackhawks in questo 2008.
A lui non vengono date le chiave della ricostruzione in Florida. Giocherà , nelle dichiarazioni dei dirigenti, come centro di seconda linea; potrà avvalersi dei consigli di due campioni assoluti come Lecavalier stesso e Martin St. Louis, e dello sgravio di responsabilità dovuto al fatto di avere giocatore con più classe davanti a lui. Non è il nuovo Crosby, per intederci.
Il cambio di panchina e la stagione fallimentare di Tampa Bay non smorzano l'entusiasmo del giovane classe '90 che certo avrà qualche riflettore puntato addosso, ma non in modo asfissiante. Da qui a guidare il team ai PlayOff ce ne passa, ma una certa tranquillità non guasta.
2 - Los Angeles Kings - Drew Doughty - Canada
Questo difensore non poteva aspettarsi di meglio dal draft. Fan dei Kings, viene scelto come secondo assoluto proprio dalla squadra della California.
La prima chiamata, dedicato a Stamkos, non è mai stata in dubbio, ma il nativo di London si è guadagnato una crescente considerazione tra gli scout negli ultimi tempi, perdendo molti dei chili in eccesso e lavorando su un corpo già da NHL, adatto a eseguire body check sui più forti attaccanti del Mondo.
Nato in realtà come ala, Drew ha poi cambiato ruolo titubante, prima di arrendersi all'evidenza che è un ottimo defenseman. A Los Angeles la situazione è da mani nei capelli: si sono disfati di Mike Cammalleri, centro, e puntano alla ricostruzione in modo palese. Doughty si ritrova nel mezzo di questo cambio, in una franchigia che non ha mai veramente trovato gloria, eccezion fatta per gli anni angelini di Gretzky, in cui riuscì a vincere il titolo della Western Conference.
3 - Atlanta Thrashers - Zach Bogosian – USA
Primo giocatore a stelle e strisce scelto, Bogosian era chiaramente in ballottagio con Doughty per la seconda piazza. Anch'egli difensore, ha un fisico più esile del canadese, ma un talento che gli ha permesso di essere nominato difensore del torneo nell'ultima edizione della junior World Cup.
Nella sua storia personale le stigmate del campione: incontri con Scott Stevens, Ray Bourque e Bobby Orr hanno scandito la sua adolescenza di ambizioso giocatore junior.
Atterrerà agli Alanta Thrashers, dove c'è decisamente bisogno di un cambio di tendenza. In una division dilaniata, in cui ci si qualifica per i PlayOff solo vincendola, un giovane difensore troverà modo di adattarsi perfettamente e senza troppi traumi alla realtà fisica dell'NHL.
In squadra ci sono già 7 defenceman, ma siamo sicuri che troverà il suo spazio, forse nella seconda coppia difensiva.
Team impegnati
A Ottawa, sede di questo entry draft, c'era chi era impegnato più di altri. La stagione regolare è infatti piena di scambi tra giocatori e scelte del Draft: in questo modo ci si puà anche ritrovare con tre o quattro scelte al primo giro.
I Kings avevano la seconda e la tredicesima scelta di Buffalo, con la quale hanno scelto il difensore Colten Teubert.
I Nashville Predators avevano la settima, di Toronto, e la diciassettesima, di Ottawa. Si sono assicurati i diritti del centro Colin Wilson, dei campioni NCAA di Boston College, e del primo portiere scelto, tale Chet Pickard, canadese.
Washington aveva due scelte basse, 20 e 27, mentre Montreal non si è procurata nemmeno una prima scelta.
Ritroviamo Los Angeles impegnatissima anche nei giri successivi. Draftati 4 difensori, 3 centri e 3 ali. Sfruttate le tre scelte del terzo giro per i diritti su Rober Czarnik, Andrew Campbell e Geordie Wudrick.
13 i giocatori scelti dai New York Islanders: Joshua Bailey, centro, al primo giro, 3 scelte al secondo e terzo round, 2 nei round successivi. Si spera che, in mezzo a tutta questa abbondanza, i dirigenti trovino qualcuno in grado di stabilizzare le prestazioni della squadre newyorkese e di portarla con costanza in Post Season.
Gli europei
Le prime tre scelte erano tre giocatori nordamericani, quindi ora vediamo i primi tre giocatori europei scelti. Un russo, un danese ed uno svedese sono i ragazzi di cui parleremo. 7 su 30 i giocatori europei scelti al primo giro, numero ridotto.
6 - Columbus Blue Jackets - Nikita Filatov - Russia
Nato in Russia, Filatov arriva in Ohio come sesta scelta assoluta ed è la prima ala draftata quest'anno. Il nativo di Mosca ha giocato nel CSKA con numero ragguardevoli, una media di un assist ed un goal a partita nel campionato sovietico. Si è distinto anche nella coppa del Mondo junior, conclusa con medie di poche inferiori a quelle del campionato.
Anche per i Blue Jackets si parla di rifondazione, a ragione. L'allontanamento di Sergei Fedorov e Adam Foote lascia fortemente intendere che sulle spalle di Filatov ci saranno molte delle speranze di Columbus di tornare in corsa per la post season da qui a poche stagioni.
8 - Phoenix Coyotes - Mikkel Boedker – Denmark
Un danese in NHL. Strano, ma non impossibile quando il danese in questione arriva dall'Ontario Hockey Legue, in cui è approdato un anno or sono.
73 punti in 62 partite. Nessuna difficoltà di ambientamento e coach subito soddisfatto delle sue partite. Più ferrato nei passaggi, ha anche buone attitudini al goal, e da aprile era entrato nei primi mock draft, mai aldisotto della decima posizione.
I Coyotes di Wayne Gretzky hanno in passato dominato il draft, assicurandosi moltissime scelte che, qualche anno dopo la loro chiamata, avrebbero saputo farsi notare tra gli uomini al primo anno di vera attività NHL. Il coach però in questo caso punta palesemente su Boedker, dedicandogli la prima scelta possibile e spendendola per la prima ala disponibile.
In un draft in cui i difensori l'hanno fatta da padrone, una buona notizia per l'Europa dellhockey è che le prime due ali siano due cittadini del vecchio continente.
15 - Ottawa Senators - Erik Karlsson - Sweden
Che la Svezia abbia trovato il futuro Niklas Lidstrom? Non esageriamo, per ora, ma Karlsson sembra avere le caratteristiche del miglior difensore del Mondo. Quantomeno quelle offensive. 13 goal e 24 assist quest'anno nella squadra giovanile del Frolunda, da dove proviene. Provato in prima squadra, è stato utilizzato nel PowerPlay nelle 7 partite in cui è sceso sul ghiaccio.
Finisce ad Ottawa, squadra in declino con un deciso bisogno di buoni difensori per supportare un attacco stellare retto da Dany Heatley. Il Penalty Killing a stelle e strisce è ben differente da quello scandinavo, avrà bisogno di tempo, di muscoli (165 libre sono pochissime) e di pazienza, prima di vedere le sue realizzazioni cambiare il destino di una franchigia che è parsa in affanno nella stagione appena andata in archivio.
Gioventù in gabbia
Passiamo, come ultima cosa, alla descrizione dei primi tre portieri scelti.
In questa scelta, le squadre non possono fare affidamento sulla continuità del giocatore in sé. Si sa che il portiere è un ruolo che necessita più di altri di un certo atteggiamento mentale, che molti portieri giovani non hanno ancora ma che potrebbero acquisire in futuro. Per questo, ci si limita a scegliere quelli che dimostrano le migliori qualità atletiche e tecniche, aspettando gli allenamenti assieme per valutare gli eventuali benefici dati dalla sua concentrazione.
16 - Nashville Predators - Chet Pickard – Canada
Draftare un portiere con Dan Ellis già tra i pali? I Predators usano la prima loro scelta per un goalie, evidentemente non contenti del giovane fenomeno che già posseggono.
A parte gli scherzi, Pickard è da primo giro come nessun altro. Ha usato la sua completezza (copertura della porta, velocità , tecnica) per far registrare una stagione memorabile con 1.78 GAA per portare la squadra di Tri-City alla finale WHL.
Paragonato a Carey Price, goalie dei Canadiens, Chet promuove la calma come prima sua caratteristica. Probabilmente lascerà spazio al collega, per dargli il cambio quando la fatica di molte partite consecutive giocate si farà sentire. Una variabile in più è data dal suo essere mancino, cosa che lo avvantaggerà , presumibilmente.
30 - Detroit Red Wings - Thomas McCollum – USA
Parte dal Newyorkese McCollum l'ennesima corsa alla Stanley Cup dei Red Wings.
Fa della presenza mentale un fattore, ha fatto vedere grosse parate nei momenti cruciale nella sua permanenza in Ontario Hockey League. Ha meno talento di Pickard, ma ha già dimostrato caratteristiche più mature, ed era dato in sede di preview come primo goalie da draftare.
Il tempo dirà quali sono le sue possibilità , a Detroit ci sono due "semi-guru" dai quali imparare, e Chris Osgood in particolare potrà insegnargli come si vincono le partite importanti anche a livello NHL.
31 - Florida Panthers - Jacob Markstrom – Sweden
Da quando risolse a favore della Svezia una partita della coppa del Mondo under 18 contro il Canada, Markstrom ha avuto gli occhi della lega addosso. La prima scelta del secondo giro è sua, ed atterrerà nello stato dello spring break per allontanare la nostalgia di Roberto Luongo dai tifosi Panthers.
Nel Brynas, in Europa, ha giocato qualche partita nella squadra maggiore, dimostrando lacune che non erano affiorate con i suoi pari età . La media di .931 giustifica la scelta alta, così come il suo fisico, di cui fa buon uso in porta.
I rookie
Tutti qui i rookie del 2008? Assolutamente no.
Nathan Gerbe è l'esempio più clamoroso di ciò che spiegavamo all'inizio dell'articolo. Draftato nel 2005 dai Sabres, indosserà la casacca di Buffalo solo quest'anno, dopo aver completato una stagione da record con Boston College, campione NCAA nelle Frozen Four dello scorso aprile.
Come lui, molti altri rookie sbarcheranno al livello più alto dell'hockey mondiale solo ad ottobre, magari dopo essere stati draftati con una scelta bassissima ed aver colpito solo in seguito alla scelta la loro squadra.
Questo draft probabilmente non ha messo in mostra una numero 1 acclamata o una serie di giocatori dall'avvenire sicuro, come successo in altri anni. La qualità non è bassa ma nemmeno a livelli stratosferici.
Non sempre si possano avere i Crosby e gli Ovechkin. Lo stesso Stamkos non sembra ai livelli di Patrick Kane. Il bello dei draft dello sport professionistico è proprio questo: l'intuizione sulle reali capacità di miglioramento di un atleta, piuttosto che andare sicuri su un campione attorno al quale costruire una franchigia vincente.